Lui mi rende felice.

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A parte la chiamata di Mikey, tutto il viaggio verso la scuola fu cullato dal silenzio. Frank pensava a come avesse disubbidito al padre, e a cosa si fosse messo in testa quest'ultimo.

Gerard provò a rompere il ghiaccio, esasperato, guardando per terra.

«Frank...Io...Mi dispiace che tuo padre si sia arrabbiato. Non avrei dovuto fermarmi a dormire, sono uno stupido.»

L'altro scollò le spalle.

«Non dirlo, ti ho invitato io, non é colpa tua.» Sorrise tristemente.

«Probabilmente ora pensa che io sia gay, e quindi ora io sarò una deliusione per lui, e chi lo sa, magari dirà pure che non sono suo figlio, e che non vuole avere un frocio per casa, e...e...»

Stava esponendo tutto ciò che gli girava in testa in quel momento, tutte le preoccupazioni.

All'improvviso sentì le dita di Gerard farsi spazio tra le sue. Sentiva lo sguardo dell'amico puntato addosso, e fu costretto a guardare altrove.

«Stai esagerando. Sa che abbiamo dormito insieme, e allora? Non credo la prenderà così male. E tu non sei gay.»

«Ma Gerard, guardaci, sembriamo spudoratamente gay quando stiamo insieme, e forse lo siamo davv...»

«Sh.» Gli lasciò la mano, fissandolo con un sorriso rassicurante. Erano arrivati a scuola.

Frank ci rimase leggermente male. A quanto pareva, lui si vergognava a farsi vedere mentre gli teneva la mano.

A cosa pensi?

Era ovvio che si vergognava. Lui stesso lo avrebbe fatto. Buttavano già abbastanza merda addosso ad entrambi, perché peggiorare la situazione? Il più basso veniva già chiamato Pansy e insultato. Se avessero fatto in modo che lo stesso accadesse a Gerard non se lo sarebbe perdonato.

No.

Aveva abbastanza problemi, farsi vedere con lui non avrebbe aiutato. Per quanto non lo desse a vedere, Frank sapeva che Gerard non era felice. Non gli servivano prese per il culo extra.

A dire il vero non riusciva a capire perché la gente dovesse essere cattiva, perché dovesse deriderti senza motivo, solo per il puro piacere di vederti stare male. O forse si sentivano forti, le persone, quando ne distruggevano altre?

Come quando si cammina e si iniziano a sentire le urla.

«Frocio!»

«Pansy!»

«Sfigato!»

«Copriti!»

«Vattene!»

«Dimagrisci!»

«Ammazzati!»

Perché? A che scopo? Perché far entrare nella testa ad alcuni cose orribili sul loro conto?

Venne risvegliato dai suoi pensieri.

Entrarono, per ritrovarsi davanti un Mikey visibilmente scosso. Ray era con lui, e li salutò con la mano.

«Ehi Ray.» Disse il ragazzo coi pearcing.

«Mikey, c'é qualcosa che non va?» Il fratello lo guardò storto.

«Sai perfettamente che c'é qualcosa che non va!»

Il maggiore si voltò verso Frank, che stava guardando la punta delle sue scarpe, in imbarazzo.

Michael sospirò, tentando di darsi un contegno. Trascinò Gerard nei bagni, lasciando che gli altri due andassero in classe da soli.

Una volta chiusi dentro abbracciò il ragazzo coi capelli neri.

I'm not o-fucking-kay.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora