Ci vendicheremo.

2.1K 310 192
                                    

«Frank, Frank!»

Il ragazzo si sentì chiamare da dietro, ma non si voltò. Avrebbe voluto spaccare, distruggere tutto quello che gli capitava sotto mano.

Perché ce l'hanno con me?

Si era stancato di questo schifo, si era stancato delle persone che si credevano superiori a lui. Desiderava essere a casa per poter urlare e prendere a pugni i muri, ma era a scuola, ed era appena stato umiliato, di nuovo.

Qualcosa gli afferrò il braccio.

Si voltò, fuori di sé. Due occhi verdi spalancati lo fissavano, preoccupati.

«Che cazzo vuoi?»

«Ho visto cos'é successo...stai bene?»

Una rista amara uscì dalle labbra di Frank.

«No, non sto bene, Marceline. Non sto fottutamente bene.»

Le diede le spalle e tornò a camminare, ma questa lo raggiunse.

«Vattene, ho bisogno di stare solo.»

«Tu stai sempre solo.»

La fulminò con lo sguardo, e lei parve rimpicciolirsi.

«Scusa. É che ti ho osservato...»

Fece un gesto sbrigativo con la mano. Non aveva voglia di parlare.

«Perché ti chiamano Pansy?»

Il ragazzo si fermò, tenendo lo sguardo fisso davanti a lui. Cosa dirle? Non lo sapeva nemmeno lui d'altra parte. Lo chiamavano così perché erano tutti idioti.

Sì, ma perché proprio lui?

Anche lui cercava una risposta a quella domanda. E lei non poteva riproporgliela adesso, semplicemente non poteva.

Sospirò, frustrato.

«Me lo chiedo anche io.» Disse, prima di sparire in classe.

-

La classe era silenziosa, tutti erano concentrati.

Quando bussarono così violentemente alla porta, Frank tracciò una linea con la penna sul foglio involontariamente.

«Avanti.» Disse la professoressa.

La portà si aprì lentamente, e dal corridoio sbucò una testa piena di ricci.

Cosa ci fa Ray qua?

«Desidera?» Domandò la Hubert.

Ray stava vagando per la classe con lo sguardo.

«Iero dovrebbe uscire dall'aula un istante.»

Frank iniziò ad agitarsi.

«Perché?» La donna dietro la cattedra alzò un sopracciglio.

«Lo chiede la professoressa Stain.»

La Hubert annuì, prima di concedere il permesso a Frank di uscire.

Raggiunse subito Ray.

«Che diavolo vuole la Stain?» Domandò richiudendosi la porta alle spalle.

«Niente.»

Si fermò a fissare interrogativo l'amico che stava camminando velocemente.

Quando si accorse di non essere seguito, lo riprese.

«Frank cazzo, muoviti.»

Raggiunsero l'infermeria, con il ragazzo coi pearcing che continuava a dimenarsi.

«Ray cosa succede? Perché siamo qui? Cazzo Ray rispondimi!»

Ma l'altro lo ignorò. Andò dalla signora dietro il tavolo, che stava leggendo un giornalino di gossip.

«Way.» Le disse.

Questa biascicò un "Mhmh" e gli indicò la porta bianca dietro di loro.

Entrarono.

«Ray perché hai chiesto di Gerard?»

«Vuoi stare zitto?»

Lo portò davanti ad un lettino.

Mikey era seduto lì accanto, teneva la mano del fratello.

Frank rimase impietrito.

Gerard era steso lì, senza maglietta e con le coperte leggermente tirate giù. Aveva il volto pieno di lividi, che continuavano a intravedersi anche su tutto il petto. Il labbro inferiorie sanguinava un po'.

Michael invece aveva un occhio più scuro dell'altro.

«Gerard! Cos'hai fatto? Perché é ridotto così?»

Ray gli poggiò una mano sulla spalla, mentre Mikey, per un qualche strano motivo, lo guardava circospetto.

«Dopo che te ne sei andato, Gerard ha visto la foto, e ha affrontato Dylan. Purtroppo non é finita molto bene. C'erano altri tre ragazzi. Uno di questi si é preoccupato di Mikey, minacciandolo di non dire niente ai prof. Ma...Erano tutti addosso a Gee.»

Rimasero in silenzio.

Gerard sentiva il viso pulsare. Faceva un male, tanto. Mentre la sua pelle assorbiva tutti i pugni non sembrava così doloroso. Aveva solo paura, mentre veniva picchiato.

«Oh, guardate, il depresso tenta di difendere la checca!»

Aveva detto Dylan. E mentre lo colpiva, Gerard riusciva a pensare solo una cosa.

L'ho fatto per Frank.

Sul lettino, ogni tanto emetteva un mugolio sommesso.

«Vi...Vi lasciamo soli.» Disse il biondo, portando via il riccio.

Frank annuì, sedendosi accanto all'amico.

«Perché l'hai fatto?» Chiese, incredulo.

Gerard si voltò a guardarlo.

«Perché non avrei dovuto?» Sussurrò.

«Sei pazzo. Pazzo. Come ti é venuto in mente? Hai visto come ti ha ridotto?»

«P...Per te.» Riuscì a dire. L'altro rimase spiazzato, e gli accarezzò appena una guancia.

«Sei un idiota, Way.»

Poi, il donnone li raggiunse, dicendo che doveva controllare il ragazzo.

Frank annuì. Gli sfiorò un braccio.

Gerard gli prese la mano, facendogli capire di avvicinarsi.

Quando le sue labbra furono a pochi millimetri dall'orecchio del più basso, biascicò una frase che lo sorprese:

«Ci vendicheremo.»

Il ragazzo coi lividi sorrise, come se non avesse detto niente, mollando la presa. E Frank capì che voleva farlo davvero.

***

Ehmmm

Okay, questo capitolo fa schifo.

MA, come il capitolo "Stai attento" (mi sembra) é un po' un capitolo di mezzo tra quello prima e quello dopo. Perché in questo, non succede sostanzialmente nulla.

Spero non faccia così schifo ma...suppongo il prossimo sarà migliore.

I'm not o-fucking-kay.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora