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LUCIFER

Seal e Set sono usciti già da mezz'ora ormai e ancora devono rientrare. Io sono con Poli, che è aggrappata alla mia schiena come una scimmietta, e sto tagliando la legna a torso nudo. Gli zii di Seal e i loro nipoti sono in giro per negozi, quindi siamo solo noi due a casa. Poli non fa che chiedermi se sono preoccupato che la mia ragazza e il mio migliore amico nonché fratello ritrovato da poco stiano passando del tempo da soli. Io continuo a risponderle che mi fido di entrambi e non sono preoccupato per questo quanto per quello che Set potrebbe dirle.

Prima che arrivasse lei nello studio, Set mi ha confessato che vorrebbe dire la verità a Seal dato che ha preso così bene che sono il diavolo in carne ed ossa. Credo possa farlo ora, cioè è il momento perfetto per parlare dato che sono da soli, ma non so la reazione che potrebbe avere lei. E in tutto questo abbiamo solo un'idea per proteggerla da Tabitha e non è neanche detto che funzioni.

Finito di tagliare la legna mentre torno dentro casa, con ancora Poli sulla schiena avvinghiata, li vediamo tornare. Seal sbatte forte la porta ancora prima che Set entri e, quando lui la riapre per fare il suo ingresso, lei si volta di scatto verso di lui urlando:

-È tutta la vita che le persone cercano di proteggermi a qualunque costo, ma questo è troppo!- riprende a camminare salendo su per le scale con Set dietro che cerca di farla calmare. Poli mette i piedi a terra scendendomi da dosso e andiamo anche noi di sopra.

-Seal non ti ho usata né tantomeno sono stato con te per proteggerti meglio! Mi sono innamorato appena ti ho visto!- urla lui seguendola per tutta la casa. Io e Poli ci scambiamo uno sguardo incerto e continuiamo a stargli dietro

-Talmente che eri innamorato che mi hai ceduta neanche fossi un giocattolo, al tuo amato fratello. Quello era il momento di dirmi la verità e spiegarmi tutto non ora quando finalmente avevo accettato le cose come sono andate ed ero serena!- va in camera sua e sbatte la porta in faccia a Set che è con il naso ad un centimetro dalla porta. Lo fermo prima che possa entrare consigliandogli di calmarsi. Poli va con lui mentre io entro in camera da Seal. È in piedi e cammina avanti e indietro. Senza dirle niente prendo il suo cappotto dall'armadio, lei con la mano e usciamo fuori di casa andando in città. Magari ceneremo in qualche ristorante o qualche locale, non so, ma ora ha bisogno di restare lontana da Set.

Camminiamo in silenzio per un po' fino a quando non ci troviamo davanti dei suonatori di strada. Ci avviciniamo nel momento in cui due coppie terminano di ballare un lento. Il gruppo di musicisti riprende a suonare, questa volta un valzer, e io non esito a portare Seal in mezzo alla folla che si è creata.

-Non sapevo sapessi ballare- dice sorridendo mentre conduco io le danze

-Ho avuto molto tempo per imparare- le faccio l'occhiolino e continuo a ballare senza smettere di guardarla diventando serio.

-Set non ha fatto niente solo perché doveva proteggerti. Ha fatto solo quello che si sentiva di fare... Ti ha amato e ti ama ancora come tu ami ancora lui. Solo che il vostro amore si è trasformato e mi sta bene. Ma non prendertela con lui perché credi che la vostra storia non sia stata reale o dubiti dei suoi sentimenti perché ha lasciato che noi vivessimo la nostra storia facendosi da parte- potrà anche arrabbiarsi, ma non posso non dirle quello che penso. Io sono sempre sincero.

-Avrebbe potuto dirmelo prima- evita il mio sguardo abbassando il suo a terra senza neanche più l'ombra del piccolo sorriso di poco fa.

-Era una sua decisione. Non tua. Non mia. Non di Poli. Solo sua. E se ha voluto dirtelo ora l'importante è che labbia fatto- siamo quasi ala fine del valzer ormai.

-Smettila di difenderlo- la attiro di più a me così da costringerla ad alzare lo sguardo

-E tu smettila di essere arrabbiata con lui-

Il ballo è finito, ma noi continuiamo a stare al centro della folla e a guardarci come se ci fossimo solo noi. Intreccio le mie dita alle sue e continuo a guardarla. Spero capisca perché lo faccio. Mi guarda un altro secondo e poi si alza in punta di piedi per baciarmi. Sorride sulle mie labbra, anche se è un sorriso timido, piccolo, e io la imito e la stringo fra le mie braccia solo per sentire meglio il suo profumo. Molti si sbagliano. È di gran lunga più intimo un abbraccio che un bacio secondo la mia esperienza. E questo abbraccio ne è la prova. 

Il Mio Diavolo Guardiano. LuciferWhere stories live. Discover now