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SEAL

Quasi duemila parole. Scusatemi, ma ci tengo tanto a questo capitolo perché così potrete capire meglio ciò che verrà dopo.

*Flashback Un anno prima...*

-Io lo odio Poli. Lo odio!- urlo fuori di me stringendo ancora di più il cuscino al petto. La mia migliore amica mi accarezza il braccio cercando di contenere i miei singhiozzi inutilmente.

-Mi ha sedotta. Mi ha girato intorno per due cazzo di mesi. Mi ha messo pressione e, dopo avermi portata a letto, mi ha scaricata senza alcuna pietà!-

-Seal, adesso camati. Ricordati di respirare-

-E come faccio se ogni volta che respiro mi sento umiliata? Non uscirò mai più da questa stanza- sono ancora più in lacrime, ma le carezze di Poli fanno effetto perché inizio a regolare il respiro e a reprimere i singhiozzi

-Non scherzare Seal. Non ti permetterò di rovinarti la vita per uno stronzo. Non quando al tuo 18emiso compleanno. A settembre. Fra due anni soltanto. Rischierai di morire pe colpa di Tabitha. Ora tu ti alzi ed esci a testa alta. Oppure ti trascino io fuori- si alza dal letto, le mani sui fianchi in modo autoritario. Certo he quando ci si mette sa davvero incutere timore. Ciò nonostante mi alzo riluttante dal mio comodo rifugio e, insieme, usciamo dalla stanza.

Già nel corridoio dei dormitori femminili ho gli occhi di tutte le ragazze puntati su di me. Poli mi dice di non fermarmi, camminare a testa alta, che non devo dargli importanza perché io sono il triibrido infondo. Sono quella capace di spazzare via tutti con un solo gesto se solo volessi. Sento delle ragazze bisbigliare di quanto sia stata stupida a buttarmi a capofitto fra le braccia di... di... Non riesco neanche a dire il suo nome. Da oggi nessuno intorno a me potrà nominarlo. Per fortuna che la preside Sally l'ha trasferito in un'altra sede con una scusa poco credibile. Tutti sanno che mi ha vista crescere ed è come una madre.

Arrivate nella sala comune vedo un gruppetto radunato avanti la porta. Sono tutte ragazze, sono poche quelle con qualche ragazzo geloso che lancia sguardi omicidi a chiunque ci sia oltre la schierata di ragazze.

Poli cerca di trascinarmi avanti per capire chi abbia suscitato tutta questa fama quando, di colpo, le ragazze si spostano creando un varco per un ragazzo che sembra sceso da paradiso. Muscoloso, occhi castano, spalle larghe, alto un po' più di me. Tutte sembrano ipnotizzate da lui. Compresa Poli ed è anche gay. Il ragazzo misterioso si avvicina a me. Come se non avessi già abbastanza gli occhi puntati addosso per conto mio.

-Hai uno sguardo triste. Vediamo se posso rimediare- mi accarezza la guancia con il pollice. Avverto una scarica elettrica che mi attraversa tutto il corpo. Il ragazzo misterioso torna indietro di qualche passo. Prende una chitarra acustica e si avvicina di nuovo a me.

-Sono Set comunque- mi sorride in un modo che mi fa scordare per un momento di colui-che-non-deve-essere-nominato.

-Io sono Seal- rispondo al sorriso. Set inizia a suonare la chitarra senza interrompere il nostro scambio di sguardi, canta una canzone che non conosco girandomi intorno. Alla fine della performance tutte applaudiamo. Lui si avvicina pericolosamente a me e, anche se siamo circondati da decide di studenti, ho l'impressione che ci siamo solo noi in quella stanza. Non fa che sorridermi, io ricambio mentre penso che se dovesse succedere qualcosa fra noi non mi nasconderò perché non è da tutti provare queste emozioni appena incontrati, ma che comunque ci andrò piano.

-È questo lo sguardo che voglio vedere sul tuo viso. Ti da una luce che ti fa brillare senza eguali-

-Ti va di farmi far un giro- alterna lo sguardo dalle mie labbra ai miei occhi sempre con quel sorriso. Poli mi da un colpetto spingendomi ancora di più verso Set. D'istinto mi aggrappo alle sue braccia per non cadere. Mi perdo nei suoi occhi e priva momentaneamente della parola annuisco come in trans. Appoggia la mano sulla mia guancia destra. Siamo estremamente vicini.

Il Mio Diavolo Guardiano. LuciferWhere stories live. Discover now