Capitolo 101.

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Non appena sistemo Niccolò proprio fra le braccia di Riccardo, mi affretto a raggiungere Emma, che continua a guardarmi con gli occhi lucidi e privi di emozione. Salgo le scale velocemente e proprio nel momento in cui, ci ritroviamo a meno di un metro di distanza, allungo entrambe le braccia verso la sua direzione, lasciando che si tuffi all'interno proprio come ha sempre amato fare. Lo fa l'istante successivo, lasciando che il mio profumo la travolga all'istante. Appoggia la testa sulla mia spalla con dolcezza, strappandomi un sorriso quando mi circonda il collo con le braccia per stringermi a sé. Posso percepire i suoi muscoli rilassarsi improvvisamente e non potrei esserne più felice. Non capisco minimamente cos'abbia, e nonostante vorrei davvero capirlo, mi affido ai suoi gesti. Con questo piccolo abbraccio che mi sta regalando sta cercando di farmi capire quanto sia alto il bisogno che ha di me, e penso proprio che il modo in cui mi sta abbracciando, valga più di qualsiasi altra parola al mondo. Vuole le mie coccole, ecco tutto.
Premetto che in questa settimana ho passato molto tempo con lei, ma in questo momento mi rendo conto che forse non è stato abbastanza. Non ho saputo gestirmi la cosa e lei, malgrado sia ancora piccina, ha notato questo cambiamento, sottolineandolo con questi pianti improvvisi. Probabilmente ad aumentare tutto ciò è stata anche la mia assenza dopo il suo risveglio improvviso, e la cosa mi fa letteralmente crollare a pezzi. Sapere che lei si sia svegliata nel bel mezzo della notte e non abbia trovato né me e neanche Riccardo, fa notevolmente aumentare il mio crollo. Giuro che farei di tutto pur di tornare indietro di qualche minuto in modo da essere al suo fianco e stringerla, proprio come ho sempre fatto da quando è nata.
"Cosa c'è, amore?" Le domando sottovoce, respirando il suo dolce profumo che sa tanto di vaniglia e muschio bianco. Sembra un piccolo fiore. Un piccolo fiore triste e spento. La sollevo con lentezza dal pavimento, lasciando che il mio corpo si sfiori con il suo in modo che io possa prenderla in braccio. Lei appoggia la testa sulla mia spalla, e quando noto i suoi occhi chiudersi dolcemente, sorrido nel vuoto. Scendo le scale piano piano, ritornando da Riccardo in cucina che continua a cullare Niccolò, ancora con gli occhi spalancati e le labbra lievemente arricciate.
La sua grande mano si appoggia sulla piccola schiena di Emma per rassicurarla e proprio quando lei solleva il capo con lentezza, prendo un profondo respiro per poter parlare. Voglio che lei senta la mia voce, e nonostante sia piccola, desidero soltanto che provi a trasferirmi ogni sua singola sensazione con gli occhi. Quegli occhi belli e luminosi, molto simili ai miei, che mi fanno sempre impazzire ogni volta che li osservo. "Amore... ascolta mamma per un momento. Ti senti male? Ti fa male qualcosa?"
Riccardo mi guarda, aspettando che risponda nella maniera più sincera possibile. Con una dolcezza incredibile, alterna lo sguardo da me a suo padre, cacciando una ciocca di capelli che le ha appena varcato il visino dolcemente. Scuote lentamente la testa, prima di appoggiare nuovamente il capo sul mio petto. Mi sembra di poter sentire il suo cuoricino battere, e per un attimo, mi sembra che il suo battito sia totalmente sincronizzato con il mio, veloce e deciso a causa di queste tristi emozioni che mi stanno attraversando. "Hai paura? Sei triste?" Le domando, cercando di beccare quel velo di tristezza che riempie il suo cuore in questo momento. So perfettamente quanto sia difficile con una bimba di un anno e mezzo, ma voglio provarci. Voglio provarci perché vederla così mi distrugge interamente. Davvero.
Lo sguardo di Riccardo si alterna da me a Emma, che cerca di respirare in maniera regolare per tranquillizzarsi un momento. Ma proprio nel momento in cui la nostra bimba annuisce, mi sembra di ricevere una doccia fredda. Riesco perfettamente a notare che c'è qualcosa che non va, ma avere la conferma da parte sua è davvero struggente. Dio mio, credo proprio che sia una delle cose più brutte che una mamma possa provare.
"Ti mancavo io, amore di mamma? Vuoi le mie coccole?" Glielo domando con un filo di voce, iniziando a percepire un intenso nodo proprio alla gola. Anche parlare mi riesce molto difficile e spero vivamente che mi passi al più presto. Solleva il capo soltanto per guardarmi negli occhi e quando lo fa, appoggio le mani sul mio viso per cacciare via le due piccole lacrime che le hanno appena bagnato la pelle. Il mio cuore si sgretola in tanti piccoli pezzi, facendomi cedere del tutto e senza nessun freno.
"Si" Mi risponde con questo semplice sussurro, sospirando dolcemente. Mi trema l'anima e giuro che farei qualsiasi cosa per rasserenarmi un momento. Sono davvero tanto, troppo agitata, e non riesco a far nulla pur di evitarlo.
"Amore mio..." Sospiro, stringendola nuovamente ancora più forte di prima. Voglio che lei si rassereni e so che l'unica a permettere tutto ciò sono soltanto io. "La mamma è qui con te... sono sempre stata qui, patatina. Mi dispiace che tu non mi abbia trovata al tuo fianco qualche minuto fa, ti prometto che non succederà più." La rassicuro con queste parole, iniziando a percepire un sottile velo di lacrime riempire i miei occhi scuri. "Chiudi gli occhi e prova a riposare un pochino... ti stringerò per tutta la notte. Te lo prometto, piccola principessa"
Lei annuisce contro il mio seno, e mentre aumento a presa per poterla stringere un po' più forte, mi siedo sulla sedia, sentendo le mie forze cedere piano piano come un castello di carte. Sono davvero stanca, ma non voglio mollare. Non devo assolutamente mollare.
Riccardo ci guarda con amore, ma all'improvviso sposta lo sguardo verso il soffitto per trattenere le lacrime, che a differenza mia, decidono di scorrermi lungo le guance senza nessun freno. Mi bagnano la pelle dolcemente, ma cerco di cacciarle vie con le dita, sperando in tutti i modi di cacciare via anche questo immenso senso di colpa che mi pervade in questo istante. Si tratta di qualcosa di veramente immenso e sconfinato, che non riesco assolutamente a decifrare.
Cerco lo sguardo di Riccardo, che trovo immediatamente e senza ostacoli. Lui si avvicina a me con lentezza, appoggiando una mano sul mio viso soltanto per rassicurarmi. Probabilmente, l'unica cosa da fare in questo momento è soltanto questa, anche se la tristezza che possiede il cuore rimane comunque immutata. Ho fatto piangere mia figlia e non avrei mai voluto farlo. In questi giorni, ho cercato di organizzarmi al meglio per poter essere quanto più presente possibile, ma evidentemente non l'ho fatto abbastanza e non me lo perdonerò mai. Sono sicura che rimedierò in fretta e spero di farcela al più presto. Davvero.
"Non crollare, Fede..." Mi sussurra dolcemente. Io chiudo gli occhi, ingoiando il dolore e quella malinconia opprimente per rispondergli. Le sue parole sono un controsenso perché anche lui lo sta facendo, e quelle lacrime sugli angoli degli occhi ne sono la conferma.
"Invece lo faccio. Non sono stata accanto a lei mentre era triste... sta così per colpa mia" Gli dico con tutta la sincerità del mondo, indicando Emma, stretta saldamente fra le mie braccia. "L'ho fatta scoppiare a piangere, e Dio mio... al pensiero mi manca sul serio il fiato"
"Smettila, ti prego... non voglio che tu ti senta in colpa. Non pensarci, adesso è qui... è fra le tue braccia e non andrà via, non è mai andata via. Ha solo bisogno di te, forse ora più che mai" Afferma immediatamente e con un filo di voce. Culla Niccolò, ma non smette un momento di guardarmi, e lo fa intensamente, come se non ci fosse nient'altro da fare. "Fino ad ora abbiamo saputo gestire molto bene la cosa, ma da oggi dobbiamo farlo ancora meglio. Siamo all'inizio ed è normalissimo sbagliare"
"E se iniziasse ad odiarmi? Sarebbe davvero frustrante! È piccola, lo so... ma la paura che inizi a farlo è davvero immensa" Affermo senza paura. La bellezza di parlare con Riccardo è proprio questa: puoi aprirgli il tuo cuore totalmente senza la paura costante che possa criticarti o altro, e penso che non esista cosa più bella.
"Ma no, Fede... non devi assolutamente pensarlo" Il suo braccio mi circonda le spalle per stringermi a sé, e nonostante a separarci ci siano i bambini, riusciamo a farlo comunque e con la stessa intensità di sempre. "Cerca di stare tranquilla e non piangere"
Lascio scivolare la testa lungo l'incavo del suo collo, lasciando che il suo profumo dolce e delicato mi riempia il cuore.
"Non farlo neanche a tu" Gli dico con un mezzo sorriso. Posso sentirlo ridere, ma quando ingoia la leggera risata per non interrompere la tranquillità di Emma, mi fa scoppiare il cuore.
"Promesso" Bisbiglia. "Promettilo anche tu"
"Te lo prometto"

Buongiorno!♡
Oggi doppio aggiornamento per rendervi felici. Mancano esattamente 4 capitoli alla fine e... piango💔
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo!🥀
Vi mando un bacio e a più tardi😘
-Roberta

Gocce di memoria - Federica e RiccardoWhere stories live. Discover now