Capitolo 41.

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Sono trascorsi quasi venti minuti da quando io e Riccardo abbiamo finalmente fatto l'amore, ma nessuno dei due ha avuto un pizzico di coraggio per poter far scoppiare questa piccola bolla di passione, amore, tranquillità e silenzio, che ci siamo costruiti attorno a noi con molta pazienza.
In questo momento, niente sembra avere più un senso. A dir la verità, mi basta averlo accanto e ogni singola cosa si cancella senza nessun tipo di problema. "Perché non parli, Fede?" Bisbglia contro la mia pelle all'improvviso. In meno di un istante, riesce a spaccare tutto, compresa questa calma atmosfera che riempie la nostra camera da letto.
"Non ho niente da dire, sto solo pensando a quanto sia stato mozzafiato ciò che abbiamo fatto" Faccio spallucce. Scandisco ogni parola per fargli assaporare ogni sensazione, ogni pensiero, ogni prospettiva e ogni idea che possiedo.
"Stai pensando solo a questo? Sei sicura?" Mi domanda, forse un po' preoccupato. "Ti sei pentita di aver fatto l'amore con me?" La sua domanda mi fa immediatamente allarmare, aumentando il mio bisogno di fermare ogni suo brutto pensiero. Ha solo bisogno di rassicurazioni, e l'unica che può dargliele sono soltanto io.
Credo di aver bisogno di un pizzico di forza per dirgli tutto ciò che penso, di tutte le consapevolezze che ho appena acquistato, e cercare di descrivere anche se con gran fatica, il momento che abbiamo appena vissuto. Devo ammettere di quanto tutto questo mi risulti difficile, ma voglio provarci. Lui si merita tutto questo, e a dir la verità se lo merita anche il nostro amore, che da quando mi son svegliata, è notevolmente cresciuto. "Fede, piccola? Tutto bene?" La sua voce calda, roca e delicata mi risveglia. Il suo potente corpo si solleva con dolcezza, portandomi con sé e facendomi sedere proprio al centro del materasso. Siamo ancora nudi, ma a coprire i nostri corpi ci pensa la coperta, che sollevo prontamente sul seno per nasconderlo.
"S-si, sto bene... devo solo dirti una cosa" Trovo il coraggio di parlare uno o due secondi dopo, e ringrazio Dio che mi abbia dato la giusta forza per poter affrontare tutto quanto. Probabilmente non darò minimamente l'idea di ciò che provo, ma ho bisogno di fargli capire qualcosa, nonostante mi risulti difficile e a tratti anche quasi impossibile.
"Cosa devi dirmi?" Il panico lo assale e me ne rendo perfettamente conto dalla scura scintilla che ha appena riempito le sue iridi azzurre.
"Niente di preoccupante, stai tranquillo. Ho bisogno che tu sappia quanto sia stato bellissimo fare l'amore con te. Credo che sia servito ad entrambi, e non parlo solo dal punto di vista fisico, ma anche mentale! Dannazione, mi hai fatto sentire viva e non realizzo ancora di averlo fatto sul serio" Affermo con tutta la sincerità del mondo. La voce mi traballa un po', riuscendo a farmi tremare anche il cuore. Faccio un profondo respiro per rilassarmi, ma purtroppo non riesco a farlo completamente.
"Anche per me è stato bellissimo, piccola. Non smetterò mai di dirtelo" La sua mano di appoggia proprio sulla mia guancia, regalandomi una delicata carezza per sottolineare maggiormente ciò che ha appena detto. Le parole che ha appena sussurrato fanno curvare gli angoli delle mie labbra verso l'alto, con l'obiettivo di farmi sorridere.
Per qualche secondo, il silenzio ci travolge, ma la sua voce che soffia a qualche centimetro da me riesce a cancellarlo del tutto. "Devi dirmi qualcos'altro?"
"No, cioè si..." Farfuglio, confusa. Non voglio essere fraintesa, ad essere confusi non sono i miei pensieri, ma sono le mie paure. Non so se dirgli di quanto sia essenziale per me la sua presenza, di quanto io sia grata a lui per tutto quello che sta facendo per me e infine, di quanto sia grande l'amore nei suoi confronti. Questo amore che sta crescendo come un fiore dentro di me senza fermarsi un momento.
"Dimmi tutto"
"I-io... io credo di amarti" La mia voce esce all'improvviso, e non potrei essere più orgogliosa di me stessa. L'unica cosa che desideravo fare era cercare di essere diretta, e per fortuna ci sono riuscita.
"Cosa?" Spalanca gli occhi immediatamente, non sapendo come interpretare tutto ciò che ho gli ho appena sussurrato. "Credi di amarmi?" Ripete le mie parole come se fosse una domanda di un questionario, e proprio come un ragazzo alle prese con l'esame, aspetta ansioso una risposta, sperando soltanto che gli venga data.
"Si, credo di si... lo so che probabilmente non è il massimo per dirtelo, ma desidero soltanto che tu ne sia a conoscenza" Affermo, poi continuo. "In queste ultime settimane, ho imparato ad amare ogni singola cosa: nostra figlia, la nostra casa, la nostra camera da letto, la nostra cucina, la mia vita e ho imparato ad amare anche te. Ho imparato a farlo, e riuscirci mi ha fatto immediatamente capire una cosa..." Guardo i suoi occhioni azzurri, notando un leggero strato di lacrime riempire la superficie. È emozionato, quasi... felice. "Ho capito che amarti non è un obbligo, ma una necessità. E non ho la necessità di amarti perché sei mio marito o il padre di mia figlia, io ho la necessità di amarti perché il mio cuore ha bisogno di farlo! Io ho bisogno di farlo!" Ogni singola parola viene sussurrata con voce tremante, e cerco di fare dei profondi respiri per calmare sia me che la mia anima forse un po' troppo spaventata. Spaventata, perché per la prima volta nella mia vita, sento di appartenere a qualcuno, sento di avere anche io un futuro e sento anche io di avere un pizzico di felicità. "Non credo di riuscire ad amarti proprio come meriti, ma voglio provarci. Voglio provarci perché l'amore è l'unica costante della vita e voglio che accada lo stesso anche nella nostra" I miei respiri sono dannatamente irregolari, e mentre percepisco le lacrime posizionarsi proprio sugli angoli dei miei occhi, mi rendo conto di quanto dannazione sia bello mostrare la propria fragilità alla persona che ami. Credo proprio che non esista cosa più commovente.
Le sue iridi brillano intensamente, mentre l'emozione prende il sopravvento, spezzando ogni mia paura. Vederlo così commosso mi fa letteralmente gonfiare il cuore, e se qualcuno mi dicesse di descrivere questo momento, probabilmente preferirei sorridere in modo da fargli assaporare ogni mia sensazione.
Lui rimane in silenzio, ma non smettendo di guardarmi neanche per un solo istante. Non dice neanche una parola, ma son sicura di quanto sia immensa la voglia di sussurrarmi qualcosa, qualsiasi essa sia.
"Riccardo..." Tento di richiamarlo con un filo di voce, sperando di sapere ogni suo pensiero, positivo o negativo che sia. Onestamente non m'importa.
Quando percepisce la mia voce, solleva di scatto lo sguardo, incrociandolo al mio per poi mordersi il labbro con delicatezza.
"Ti prego... ripeti nuovamente ciò che hai detto" Bisbiglia forse un po' in confusione. Il suo viso possiede una luce diversa, che forse non ha mai avuto.
"Ti amo... ti amo davvero da impazzire e ti giuro che farlo è una delle cose più belle del mondo" Questa volta alzo lievemente il tono della voce e lo faccio solo per cercare di rimarcare maggiormente ciò che penso.
Gli angoli delle sue labbra si sollevano, disegnando un piccolo sorriso sul suo viso perfetto. Con una dolcezza quasi sovrumana, allunga un braccio verso di me, accarezzandomi la guancia forse un po' fragile e delicata. Senza rendermene conto, curvo il capo verso il suo palmo, con l'obiettivo di aumentare l'intensità di questa carezza. Sentire le sue mani su di me è davvero mozzafiato, e restare calma mi risulta molto più difficile del previsto; a dirla tutta, non so se la causa sia il fatto di essere nuda di fronte a lui, oppure è la situazione in sé. Onestamente non riesco a capirlo.
Il mio cuore batte ad una velocità incontrollata, e per un attimo temo di svenire all'istante, ma poi arriva la sua voce. La sua voce calda e dolce, che mi sfiora l'anima dolcemente, placando la mia anima tremante ma dannatamente piena di felicità.
"Ti amo anche io, paperella. Più della mia vita. Davvero"

Doppio aggiornamento umh? Che dite?😏

Gocce di memoria - Federica e RiccardoWhere stories live. Discover now