Capitolo 10.

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Le ore qui in ospedale volano via molto lentamente, rendendomi triste e sola. È davvero frustrante stare qui e l'unica cosa che vorrei sapere in questo momento è quando potrò tornare a casa. Anche se vivo questa situazione da soli due giorni e mezzo, sono stanca di stare qui.
Questa notte, ho dormito soltanto tre ore, per il resto del tempo mi sono ritrovata a rivivere per la seconda volta, tutte le emozioni che ho vissuto nella giornata di ieri. Ho conosciuto la mia bambina, e non potrei davvero desiderare di meglio. Sono stata con lei solo per un po', ma devo ammettere che sento molto la sua mancanza.
La cosa che mi rasserena un po', è il fatto che la rivedrò presto e di questo ne sono più che certa. Riccardo me l'ha promesso e so che la riporterà qui tra un paio di giorni.
"Figliola, sei sicura di non volere nulla da mangiare?" Mi chiede mia madre con gentilezza.
"No... grazie, mamma. Ho già mangiato a pranzo e non voglio più nulla" Le rispondo io, regalandole un dolce sorriso. Alla parola 'mamma' i suoi occhioni castani brillano, riuscendo a farmi vivere tutta quell'immensa emozione che ha appena attraversato il suo cuore. Mi lascia una dolce carezza sulla guancia, che riesce a trasferirmi una sconfinata quantità d'affetto. Le fa bene che io la chiami così.
Mi lascio sfuggire un piccolo sospiro, mentre appoggio la testa contro il cuscino e provo a far rilassare i miei muscoli, forse un po' troppo tesi. La cosa a far aumentare notevolmente questo mio stato di pura tranquillità è il fatto di non essere mai da sola. In ogni istante sono sempre in compagnia di qualcuno, pronto a rendermi felice e a non farmi pesare il fatto di aver dimenticato ogni singola cosa.
In questo momento sono con mia madre, Riccardo, Ginevra e il suo fidanzato Sandro. Loro due mi hanno molto raccontato della nostra amicizia, che si fa sempre più intensa da otto anni a questa parte. Mi vogliono molto bene e i loro occhi pieni di infinite emozioni me lo assicurano.
Percepisco solo tanto amore e giuro che tutto ciò è davvero bellissimo.
Ad interrompere questa dolce atmosfera che siamo riusciti a crearci è il dottore, che varca la soglia della stanza con la mia cartella clinica fra le braccia.
Il suo sguardo è molto ma molto rilassato, per cui questa cosa mi rasserena davvero parecchio. La paura che tutto vada per il verso sbagliato è davvero immensa, ma non voglio che i miei pensieri prendano questa piega. Non potrei assolutamente sopportare una cosa di questo tipo.
Prendo un profondo respiro, e guardo Riccardo, che sembra ricambiare il mio stesso sguardo con la medesima intensità. Si solleva dalla sedia immediatamente, raggiungendomi a passi lenti per poter stare al mio fianco. Si siede sul letto proprio accanto a me, prendendo la sua mano nella mia e baciandone il dorso. Il suo gesto mi fa sorridere all'istante, riuscendo a rendere felice non solo me, ma anche la gente che ci circonda, poiché sulle loro labbra nascono dei dolci sorrisi che profumano tanto di pura e semplice sincerità.
Averlo con me è davvero una delle cose più belle che potessero capitarmi, e non smetterò mai di dirlo.
"Quindi, dottore? Ci sono delle novità?" Gli chiede all'uomo con gentilezza. È quasi impaziente, ma un'immensa scia di preoccupazione riempie il suo guardo nella sua totalità.
"Si, ci sono delle novità. E devo dire che sono molto positive" Afferma. Un senso di tranquillità mi pervade l'anima all'istante, che inizia a respirare per la prima volta un po' di speranza. Percepisco una piccola sfumatura di luce varcare la soglia della mia vita, e mi convinco che forse, anche per me, sta per arrivare un pizzico di felicità.
"Ci dica tutto, la prego" Mia mamma è sull'orlo di una crisi di pianto e lo percepisco dal modo in cui guarda il dottore.
"Dunque... le condizioni della paziente stanno migliorando notevolmente. Dai risultati della tac possiamo affermare questa cosa, e possiamo anche informarvi che le sue percezioni con il mondo esterno sono migliori rispetto alle nostre iniziative. È possibile che Federica possa ricordare molto presto dei piccoli dettagli legati alla sua vita passata, e di questo ne siamo più che sicuri" Dice tranquillamente, cercando di esporre il quadro completo sulla mia attuale situazione. "Per cui, consiglio a tutti i parenti e a tutti gli amici di scuoterla un po', che sia con dei racconti, con delle immagini, o con quei piccoli dettagli, che probabilmente la lega ad ognuno di voi." Consiglia. Le sue parole sono seguite da un dolce sospiro, e sottolineate da movimenti lenti e fissi delle sue mani.
"Oddio, è una notizia bellissima. Non me l'aspettavo" È mia madre a prendere in mano la situazione, e lo fa con un'immensa dolcezza. Si avvicina a me a passi veloci, regalandomi una dolce carezza sulla guancia e circondando le mie spalle con un braccio. Mi stringe a sé con dolcezza, facendomi assaporare tutta quelle aspettative positive che possiede in questo momento.
Riccardo ci lancia un dolce sguardo, un attimo prima di guardare il dottore e schiudere le labbra, forse per dirgli qualcosa.
"E per quanto riguarda le analisi? I valori come vanno?" Gli domanda. È quasi agitato, ma nei suoi occhi riesco a cogliere solo tanta sicurezza. Così tanta sicurezza che potrebbe davvero distribuirla a tutte le persone presenti in questa stanza.
"Molto meglio, signor Marcuzzo. I valori del ferro non sono ancora nella norma, ma sono aumentati un po' e posso assicurarvi che sia una cosa più che positiva" Afferma il medico. Riccardo si lascia sfuggire un piccolo sospiro di sollievo, prima che prenda in mano la situazione stringendomi con delicatezza le dita.
"Quando potrà tornare a casa?"
"Penso e spero alla fine della prossima settimana. Nel frattempo bisogna, come vi ho detto, scuoterla lievemente. Mi raccomando... è importante che non lo facciate con insistenza"
Il mio corpo viene attraversato da una scia di inquietudine, dovuta al fatto che per la seconda volta, ogni singola parola detta l'abbia pronunciata come se io fossi nella stanza accanto. Ma chiaramente non biasimo né lui e neanche la mia famiglia... penso sia alquanto normale che loro lo facciano.
Sono un'adulta, ed è giusto che mi dicano le cose per me stanno, nonostante la mia attuale e fragile situazione mentale.
"Va bene" Rispondono mia madre e Riccardo. Ginevra e Sandro non dicono nulla; riesco a percepire le loro voci soltanto quando salutano educatamente il dottore, che sparisce al di là della porta qualche istante dopo.
Il silenzio riempie la stanza per circa un minuto, fin quando la dolce domanda di Riccardo richiama l'attenzione di tutti, compresa la mia. "Sei più tranquilla, amore?"
Io ruoto il capo versa la sua direzione, incrociando i nostri occhi che sembrano sciogliersi all'improvviso e senza nessun tipo di permesso.
"Si, diciamo di si... tu? Sei più tranquillo?" Gli regalo un sorrisino, che lui ricambia all'istante e mi accarezza il viso con dolcezza.
"Si... forse per la prima volta, la vita è dalla nostra parte"
Le sue parole mi provocano la pelle d'oca e il battito del cuore un po' più accelerato del previsto.
"Lo penso anche io, Riccardo"
Con un dolce movimento mi fa appoggiare la testa sulla sua spalla, lasciando, che almeno per un minuto, il resto sparisca completamente.

Pronti per il bacio?
Il prossimo capitolo vi accontenterà😏
A presto🌛
-Roberta♥️

Gocce di memoria - Federica e RiccardoOnde histórias criam vida. Descubra agora