Capitolo 56.

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Riccardo.

L'immagine di Federica che geme il mio nome, fa scivolare le dita fra i miei capelli e si lascia sfuggire dei lievi sospiri di piacere, è una delle cose più belle che io abbia mai visto. E non parlo soltanto di un beneficio fisico, ma anche mentale.
Dopo il litigio che ci siamo ritrovati a vivere, e che son sicuro continuerà fra pochissimo, vederla e vederci in questo stato è qualcosa di veramente incredibile.
"Mi ami, vero? Mi ami ancora?" La mia voce soffia contro la sua pelle sensibile, e lo fa in maniera lenta e delicata, facendola impazzire sempre di più. Le regalo un dolce bacio proprio sul collo, e quando le scappa un lieve sospiro dalle labbra, sorrido debolmente.
"S-si, idiota... ma sono ancora arrabbiata con te. Probabilmente lo sarò per sempre" La sua voce diventa instabile all'improvviso, diventando tremolante e dannatamente bassa. Io abbasso lo sguardo fra le sue gambe, osservando le mie dita sparire all'interno della sua pelle calda e eccitata. "Oh, non fermarti... ti prego" Si contorce dal piacere, muovendo i suoi fianchi per accentuare questo contatto, già alquanto profondo.
"Vederti in questo stato è uno dei regali più belli per uno come me..." Le mordo il lobo, sentendo il suo corpo muoversi come se volesse raggiungere il limite da un momento all'altro.
"Mmh" Questa è l'unica risposta che ottengo da parte sua, che viene immediatamente seguita da un brivido, che scorre lungo la mia schiena immediatamente, fortemente ancorata dalle sue gambe che si stringono attorno alla parte alta del mio bacino per incitarmi a non smettere. A non smettere mai.
"Ho bisogno di fare l'amore con te" Credo di scoppiare. Sto cercando di trattenermi, ma farlo non è facile. Non lo è per niente, maledizione! "Ho bisogno di fare l'amore con te intensamente. Proprio come piace a noi."
Lascio scorrere le mie dita fuori dalla sua pelle, regalandole un dolce bacio che la fa immediatamente sospirare. Mi allontano quanto basta per poterla guardare negli occhi, pizzicando quei dettagli, che regala solo a me in momenti del genere.
È ansante, seduta sul bancone, con le guance arrossate, il labbro inferiore tremante e dannatamente eccitata. È adorabile, giuro. Non ho mai visto cosa più bella di lei, di noi due insieme. E non ho mai vissuto un momento più incantevole e indescrivibile di questo. Non voglio assolutamente essere frainteso, ogni singola volta che facciamo l'amore è un momento bellissimo e particolare, ma questa volta riesco a percepire qualcosa di lievemente diverso. Forse sarà merito del litigio che ci ha scaraventati contro il muro con prepotenza, obbligandoci ad amarci prima di chiarire la situazione. Ecco tutto. Credo che questa sia una delle probabilità. "Ti amo da impazzire, sai?"
"Si, e ti amo anche io" Afferma con dolcezza. Le sue piccole ma esperte dita sfiorano il mio basso ventre, stringendo il contorno dei jeans per sbottonarli e scendere giù la zip. I suoi gesti sono delicati, e proprio nel momento in cui mi abbasso per poter far scorrere l'indumento lungo le mie gambe, mi lascio scappare un lungo sospiro. Con agilità e fermezza, elimina anche i miei boxer, rendendo libera la mia eccitazione, che viene immediatamente catturata dai suoi occhioni curiosi e castani. "Non perdere tempo" Fa fatica a parlare, a respirare, a rimanere in equilibrio e a far nascere qualcosa che abbia un senso logico. Le risulta difficile fare ogni cosa, e per quanto possa essere brutto per lei, io la considero una cosa soddisfacente. Io sono l'unico a farla sentire in questo modo, e i suoi gesti ne sono la prova.
"No, anche se amo farti aspettare" Le sussurro. Percorro le sue cosce con le mie dita, accarezzandole in tutta la sua totalità, per poi avvicinarla a me con un veloce movimento.
"Non farlo questa volta" Quasi mi minaccia, e lo fa con un tono di voce molto duro. "Non farlo, Riccardo"
Queste sue frasi riescono a regalarmi un pizzico di fermezza in più, infatti mi ritrovo a guardarla negli occhi, schiudendo lentamente le labbra per continuare questa conversazione, che probabilmente definirei strana e poco normale. Stiamo per fare l'amore, ma noi riusciamo a rendere diverso anche un momento del genere. Il bello è anche questo, no?
"Perché?" La stuzzico. La punta della mia lingua sfiora con lentezza quella del suo naso, e nonostante vorrei con tutto me stesso farla mia per l'ennesima volta, stuzzicarla prima di agire mi diverte davvero da matti.
"Perché ti voglio. Ti voglio davvero da impazzire" Mi sfiora i capelli, tremando come una foglia. Vorrei accarezzarla per l'eternità, provando a farla tranquillizzare un istante, ma mi limito a fissarla, vivendo la sua estrema bellezza in ogni singolo centimetro.
"Mi vuoi?" La provoco, mordendole dolcemente l'orecchio. La sento sospirare, e mentre un sorriso sghembo sfiora le mie labbra, percepisco le sue manine ancorarmi il fondoschiena.
"Si, prendimi. E fallo adesso" La sua fermezza mi fa impazzire, e prima che possa dirmi qualcos'altro, con un lieve colpo di fianchi, la riempio. La sua pelle morbida mi accoglie, provocando dei lievi gemiti ad entrambi quando facciamo nascere questo contatto. "Oddio..."
"Adesso sei contenta, vero?" La provoco immediatamente. Prima di rispondere si prende qualche istante per respirare, e quando getta la testa indietro lentamente, ne approfitto per poggiare le mie labbra lungo il suo collo, sfiorando la sua pelle lievemente arrossata a causa delle mie torture, baci e carezze.  
"Si, adesso si. E tu?"
"Immensamente."
Inizio a muovermi lentamente e in maniera profonda, assaporando ogni centimetro di lei e permettendole di fare lo stesso con me. Nessuna barriera, ci siamo solo noi e quando percepisco il suo corpo contorcersi dal piacere, mi rendo conto di quanto dannazione apprezzi queste mie azioni. "Devi prendere la pillola"
"Sta' zitto!" Mi colpisce le spalle leggermente, mordendosi il labbro inferiore e continuando a muovere i suoi fianchi verso la mia direzione.
I miei movimenti aumentano, e quando percepisco il suo tono di voce alzarsi leggermente, mi avvicino alla sua bocca, rubandole un bacio e soffocando ogni suo gemito, corto o lungo che sia.
"Se continui ad urlare in questo modo, nostra figlia si sveglierà" Non smetto di fare l'amore con lei neanche per un secondo, assaporando al cento per cento ogni singola emozione. Lei continua a sospirare, mordendomi la spalla con i denti per non esplodere a causa dell'intenso piacere che sta per scoppiare dentro di lei. La passione che ci unisce è qualcosa di assolutamente sconfinato, che non riesco a decifrare in nessun modo, con nessun termine, e con almeno un pizzico di lucidità.
"Promettimi che mi amerai per sempre." La sua voce si abbassa leggermente, segno di quanto sia alto il bisogno di sentirsi dire queste paroline.
"Sai che lo farò"
"Tu promettimelo"
"Ti... ti amerò per sempre, Fede. Qualsiasi cosa accada" Percepisco di star per raggiungere il limite grazie al forte formicolio che percepisco all'inguine, e la cosa mi fa aumentare notevolmente i movimenti, che mi portano anche a sollevare il suo corpo dal bancone. "Lo sai che ti amerò, non smetterò mai di farlo"
Lei geme contro la mia pelle, facendo scivolare le sue dita contro il mio petto con poca, pochissima delicatezza.
"Riccardo!" Si lascia andare del tutto urlando il mio nome, e lo fa con assoluta freschezza, come se non lo facesse da anni. Io la seguo nello stesso momento, appoggiando la sua fronte contro la mia e baciandola sulle labbra. Baciarla perché, dopo aver fatto l'amore con questa intensità, mi sembra l'unica cosa da fare.

Gocce di memoria - Federica e RiccardoWhere stories live. Discover now