⚜Fiato corto⚜

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CAPITOLO 1


Vesto le mie mani in sfarzosi guanti di drappo, come dice mio padre "essi nascondono le lividure", eppure, malgrado la finezza del materiale di cui sono fatti, strozzano le dita come se avessi un anello per ogni falange.

Indosso il mio manto color gerbera rossa, che anch'esso, leggiadro com'è, appesantisce le mie spalle. Infine incastro attorno la testa la corona, le unità e somme delle mie responsabilità odierne e future sono incastonate in preziose gemme.

Gli abiti che indosso sono come un pelo in gola, come una goccia d'acqua che scivola lungo il gomito fino all'ascella, è un fastidio a cui pare non esserci rimedio.
A fiato corto tento di prender aria ma ogni mio singolo respiro è impedito e soffocato dall'abito, e se solo ne fossi in grado, sospirerei.

«Questo abito vi calza veramente a meraviglia»
Dice il mio giovane servo più fedele, impegnato a stendere le dune del mantello con i palmi delle sue mani, lo guardo con la coda dell'occhio e ansimo disdicendo l'elogio.

«Se solo sapessi il patimento che sta subendo il mio corpo premuto in questo abito sontuoso, revocheresti il complimento»
Il fanciullo si argina da ciò che stava facendo e desolato alza lo sguardo e domanda.
«Volete che lo allarghi tagliando i fili della sutura?»
«No, mia madre ammattirebbe»
Rispondo.

Il servo si alza e si avvicina per sistemarmi il colletto e lo spillo che tiene unito il mantello alle spalle, mentre le sue dita sottili, delicate e logorate dal suo arduo servigio sono occupate, perdo il mio sguardo negli occhi suoi e gli domando.

«Dov'è il mio regalo?»

Un leggero sorriso compare sul suo volto e le sue gote innevate di lentiggini fioriscono di rosso, risponde senza distrarsi dalla spilla, essa è l'unica cosa che può tenere i suoi occhi distanti dai miei, poiché il contatto visivo è una delle sue più grandi debolezze.

«Avete letteralmente tutto l'oro del mondo, un servo come me cosa mai potrebbe donarvi?»

Ciò che dice è vero, cosa mai può un servo regalare al suo re? O uno schiavo al suo padrone? O un povero a un ricco? Nondimeno quel che non sa è che di oro invece ne ha in abbondanza, le gemme che ho sulla mia corona sono beffe a quelle che possiede lui nel suo sguardo e nel suo sorriso.
Mi avvicino al suo volto e scodinzolo la punta del mio naso sulla sua, e insieme ridacchiamo come bambini.

Subito dopo mia madre picchietta alla porta, per conoscenza riconosco che è lei per la sua maniera in cui è abituata a bussare.
Hansel, seguendo con gli occhi l'apertura della porta, compie un passo indietro da me e assume subito una posa più servile e formale degna di un servo. Una volta che mia madre varca la porta, egli esegue un piccolo inchino e dopo che la regina ricambia il gesto, Hansel si avvia verso l'entrata per abbandonare la stanza.

Mentre si allontana accompagno i suoi passi con lo sguardo sperando che prima di chiudere la porta dietro di sé, si volti per guardarmi e sorridermi un'ultima volta, ma mia madre si avvicina e vedendomi negli abiti in cui desiderava vedermi da tempo, i suoi occhi s'illuminano di gioia e la sua allegria mi distrae dal mio Hansel.

Accolgo mia madre con sorriso ma esprimo subito il mio pensiero.
«Madre non respiro» Mi giro verso lo specchio con le movenze di una quercia, ma lei presa dal riflesso, ignora le mie parole e mostra riguardo solo per gli abiti.
«Mi sento come una pecora non tosata con addosso un corsetto nel cuore dell'estate dentro il ventre di un drago»
Pronuncio aggrottando la fronte, la donna però sorride e resta affascinata dalle mie parole.

«Eledhwen mio caro, sei affascinante come le strane parole che escon dalla tua bocca»
Dice lei sistemandomi i capelli, non le piace quando i miei boccoli cascano sul viso.
«Comprendo che vi piaccia madre ma a malapena respiro»
Tento di dispiegare le braccia ma il movimento per quanto semplice sia viene impedito dalle sottili e strette maniche dell'abito.
«Serba in mente che giorni come questo durano solo un giorno»
Dice.
«Vero, e vestito così questo sarà anche l'ultimo»
Borbotto intento a incrociare le braccia, ma l'atto viene nuovamente proibito dalle strette condizioni dei vestiti, ciò fa sorridere mia madre che con aria serena e limpida appoggia la mano sulla mia spalla sinistra e guardandomi negli occhi mi prega di compiere questo piccolo sacrificio per lei.

Il principe azzurro è gayWhere stories live. Discover now