Prospettiva

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«È una questione di prospettiva», fu così che Alan iniziò il discorso.

«Che intendi?», gli chiesi.

«Non devi pensare che solo perché sei un vampiro sia tu a detenere il potere», mi spiegò.

«Ma sono io quella più forte tra noi due», sottolineai.

«Nel sesso la forza non c'entra», aggiunse lui.

«Stai dicendo che siccome sei un maschio, allora sei tu ad avere il "potere"?», dissi infastidita.

«Certo che no», mi rispose sorridendo. «A seconda di come si osserva il mondo, quest'ultimo può mutare. E ciò vale anche per i rapporti tra gli esseri viventi e per i rapporti sessuali», concluse.

Non capivo cosa intendesse dirmi.

Accantonammo il discorso e tornammo alle nostre rispettive routine.

Per tutto il giorno, mentre ero a lavoro, non potei fare a meno di ripensare alle parole di Alan. Cosa voleva dire con quello strano discorso sul potere e le prospettive? Non riuscivo a comprendere.

Tornata a casa, Alan mi accolse come suo solito: un bagno caldo ad attendermi, la tavola apparecchiata, la cena pronta.

«Vieni nella vasca con me?», gli domandai quasi senza rendermene conto.

Mi saltava all'occhio come certe mie esternazioni delle ultime ventiquattro ore lo avessero lasciato perplesso.

«Con piacere», rispose.

Entrai nella vasca da bagno ricolma di schiuma e impregnata dal profumo dei sali da bagno.

Alan entrò nel bagno vestito e iniziò a spogliarsi lentamente davanti a me. Voleva che lo guardassi? Ero in imbarazzo. Per quanto mi sforzai di fare finta di niente, i miei occhi non riuscivano a staccarsi dal suo corpo scultoreo. 

Si sedette nella vasca di fronte a me guardandomi con uno strano sorrisetto. Capii che mi stava stuzzicando e mi innervosì.

«Voglio del vino!», ordinai stizzita.

«Te lo prendo subito, ma per farlo dovrò uscire dalla vasca…», rispose volendo insinuare altro.

«Lascia stare», tagliai la conversazione.

Vampiri 2.0Where stories live. Discover now