Scappa

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Non oppose resistenza. Proprio come la sera precedente nel locale.
Mi lasciò bere tutto il sangue che desideravo.
Forse era il terrore a farlo rimanere immobile. Però, non percepivo in lui alcun barlume di quel sentimento. Il suo stato d’animo era sereno e tranquillo. Come quando mio nonno si diletta nel fare le parole crociate. Chissà perché mi era venuta in mente quella immagine. Eppure la sensazione che sentii nello stringere quel l’umano fu proprio la medesima.

Quando finalmente lo lasciai, lui rimase fermo davanti a me in silenzio.

«Vattene! Cosa aspetti?», gli urlai «Sei stupido? Non hai capito cosa sono? Sono un vampiro!».

Lui non si mosse.

«Potrei ucciderti in un istante se volessi. Non hai idea di quanto io sia forte e di quello che sono in grado di fare!», continuai, mostrando ben chiari in viso i segni del mio essere soprannaturale.

Lui restò immobile.

«Li vedi questi?», dissi indicando i miei canini «Sono le mie zanne! Guarda i miei occhi?», che nel frattempo erano diventati rossi imbevuti di sangue «Cambiano colore quando mi nutro! E vedi come il mio volto è mutato?», mostrai chiaramente il mio viso colmo di striature argentate «Quando mi trasformo, divento così!».

Lui non disse una parola.

«Dovresti scappare! Perché non lo fai?», gli gridai contro.

«I tuoi occhi sono belli anche così», affermò lui, fissandomi dritto in volto, accennando nuovamente quel suo anomalo sorriso.

Vampiri 2.0Where stories live. Discover now