Lo voglio e me lo prendo

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Da quando ho succhiato le prime gocce del suo sangue, ho deciso che sarebbe stato mio.

Si chiama Alan. Ha gli occhi marroni e i capelli castano chiaro. È alto. Non è un tipo che risalta agli occhi immediatamente. Ma, da subito il profumo che emanava mi ha colpito.

L’ho incontrato la prima volta una sera in un locale. Mi aveva trascinata lì una mia amica. Il suo ex, che non vedeva da diversi decenni, era finalmente tornato in città e lei non stava più nei suoi canini per l’entusiasmo. Dovevo fargli da spalla nel caso in cui il loro incontro non fosse andato come sperato. Filò tutto liscio invece. Di conseguenza io mi ritrovai da sola al tavolo che avevamo prenotato. Annoiata per la situazione, decisi di tornare a casa. Proprio nell’esatto momento in cui stavo varcando la porta del locale per andarmene, percepii un odore particolare. Quella fragranza mi colpì straordinariamente. Decisi di cercare la provenienza di quel odore. Mi resi conto che ad emanare quel soave profumo, era uno dei dipendenti del locale. Era il ragazzo addetto ai drinks. Inizialmente sospettai si fosse rovesciato addosso qualche bevanda o una particolare sostanza che gli conferiva tale profumo. Successivamente, osservandolo con attenzione, ma soprattutto avvicinandomi maggiormente e annusandolo con tutto il mio super olfatto, compresi che si trattava proprio del suo odore naturale.

Sempre più colpita da quel mortale, decisi di parlare con lui. Dopo lo scambio di un paio di frasi di circostanza, notai che non era un gran chiacchierone.

In men che non si dica e senza rendermene conto, lo stavo soggiogando con il pensiero per indurlo a seguirmi nel bagno del locale.

Io non bevo sangue qualunque da gente qualunque. Devono essere umani selezionati delle apposite agenzie delle banche del sangue. Altrimenti non mi ci avvicino minimamente. Ingerisco sangue solo nella tranquillità delle mura domestiche. Inoltre, sono una fervente amante del gruppo sanguigno AB negativo. Non bevo altro.
Eppure, mi ero ritrovata a succhiare il sangue di un estraneo, in un posto antigenico, che per giunta non era neanche AB negativo, ma un semplice A positivo.
Nonostante ciò, era delizioso. Il sangue più buono che avessi mai bevuto.

Decisi di ammaliare l’umano e di portarmelo a casa.

Vampiri 2.0Where stories live. Discover now