Rivelazione

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«Ciao zia, come stai?», preferii esordire in questo modo. Sarebbe sembrato scortese andare dritta al dunque, saltando gli ordinari convenevoli di buona educazione.

La prozia, sorrise, si accomodò sul divano e mi rispose: «E da quando ti abbandoni ai convenevoli?». 

Proseguì dicendomi: «Su siediti e raccontami di Alan».

Rimasi sgomenta. La prozia sapeva già tutto. D'altronde, possedeva capacità di chiaroveggenza e telepatia. Oggettivamente non ne sarei dovuta essere tanto sgomenta. D'altro canto, la prozia era sempre stata capace di sorprendermi, costantemente in grado di tirar fuori un potere nascosto o una capacità unica nel suo genere.

«Alan è il mio servo…», iniziai a raccontare alla prozia, «Lui si occupa della gestione della casa…».

La prozia scoppiò a ridere interrompendomi. 

Io incredula, le chiesi: «Cosa trovi di tanto divertente in quello che ho detto?».

«Rido per il modo strano in cui descrivi il tuo amante», mi rispose.

Io divenni rossa come un pomodoro.

«Ma cosa… Che ti salta in mente… Ti sbagli… Non hai capito…», farfugliai.

«Ho compreso perfettamente. Quel giovane umano ti piace!», disse con disinvoltura.

«Assolutamente no!», ribadii alzandomi in piedi di scatto. «A me non potrebbe mai piacere un umano! Come ti è venuto in mente?», continuai.

«Veramente vuoi negarlo?», mi domandò.

«Mi sembra ovvio. Dato che non è vero!», ribadii con fermezza.

La prozia mi guardò per qualche secondo in silenzio e poi disse: «Non te ne sei ancora resa conto… Capisco».

Come una bambina colta sul fatto, mi risedetti. La sensazione che ebbi fu quella di essere stato svelato un mio intimo segreto.

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