Stupore

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Mi sedetti al tavolo della cucina con la mia solita colazione e, mentre accendevo la televisione, realizzai di non aver preso il latte per il caffè. Non feci in tempo a voltarmi che l’umano stava versando il latte nella mia tazza.

Ero così sovrappensiero che non mi ero neanche accorta che fosse entrato in cucina. Incredibile. I miei sensi super sviluppati non lo avevano percepito. Sono una creatura in grado di udire da casa mia le conversazioni delle persone al l'angolo dell'isolato. Posso muovermi dieci volte più velocemente dei mortali. Posseggo un olfatto sopraffino, capace di percepire odori a chilometri di distanza. Eppure, non ero stata in grado di accorgermi della sua presenza. Una cosa del genere non mi era mai capitata prima.

«Posso fare altro per lei?», mi disse sorridendo. Fu un sorriso appena accennato. Fino a quel momento non gli avevo mai visto quell'espressione sul volto. Ebbi la sensazione che il suo darmi del “lei” non fosse segno di rispetto, bensì un modo beffardo di prendersi gioco di me.

Infastidita, decisi di ignorarlo e non gli risposi.
Sbrigai velocemente la mia routine mattutina e uscii di casa per andare a lavoro, senza prestare attenzione all’uomo.

Per tutto il giorno quel mortale, che mi aveva contrariato non poco, fu un chiodo fisso. Non riuscivo a togliermelo dalla mente.
A fine giornata, mentre ero sulla via di casa, non potevo far a meno di pensare se lo avrei ritrovato nel mio appartamento oppure no.

Giunta a casa, con mia notevole meraviglia, constatai che, non solo era ancora lì, ma aveva anche pulito e riordinato l’abitazione. La casa non era mai stata tanto splendente e profumata.

Appena mi vide, esordì con «Ben tornata!».

Il mio stupore era alle stelle.

«Ho pensato le avrebbe fatto piacere trovare la cena pronta», continuò lui, indicando di accomodarmi al tavolo da pranzo prontamente imbandito.
Frastornata per la situazione inaspettata, mi sedetti.

Iniziò a servirmi la cena come un bravo cameriere. Con incredulità dovetti prendere atto che era anche un ottimo cuoco.

Finita la cena, mi si avvicinò chiedendomi «Desidera altro?».

Senza parole per l’intera situazione e infastidita per il suo atteggiamento a mio avviso spavaldo e privo di paura, improvvisamente azzerai totalmente i miei pensieri. Prima che me ne rendessi conto lo avevo afferrato con forza e avevo affondato le mie zanne sulla sua carne.

Vampiri 2.0Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon