43 - Missione Fallita

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Siamo dentro questo locale ormai da un'ora. Ci sono così tante persone che potrei perfino perdermi, così cerco di rimanere attaccata con loro. Tutti hanno dei vestiti scontati, compresa me. Ma infondo di cos'altro si può travestire una persona?

Ad un tratto il tempo si ferma, almeno per me, come se fosse un rallentatore. Vedo comparire un un ragazzo alto, felpa nera, con il cappuccio alzato che gli copre la testa, jeans neri e anfibi neri e lucidi mal andati.
Ciò che mi colpisce di più è la maschera che sta indossando, uno specie di corvo nero che traspare solo terrore. Appena i suoi occhi non ancora identificati dalla troppa distanza, ricadono su di me, sento dei brividi lungo la colonna vertebrale. Mi fissa per un bel po' e quando mi giro per guardare dove fossero finite le ragazze, mi accorgo di essermi persa.

Appena mi volto nuovamente verso la figura oscura e paurosa quasi urlo, ritrovandomelo di fronte.

<<C-ciao>> dico spaventata.
Guardo subito i suoi occhi e noto un colore davvero bellissimo. Un azzurro spento.
<<Ciao>> quando parla mi ricorda subito Darren, che sia lui? No impossibile, lui ha gli occhi verdi, anche se le labbra sono uguali.

<<Non volevo spaventarti>> dice fissando il modo in cui sono vestita.
<<Oh, tranquillo, non preoccuparti>> gratto la mia nuca e credo di star per morire, non riesco a parlarci.

<<Come ti chiami?>> Chiede fissando le mie gambe.
<<M-Madison>> abbasso lo sguardo e lui con la sua mano accarezza il mio braccio nudo.
<<Che bel nome...>> Sussurra con malizia.
Mi ritraggo al suo tocco <<S-scusa ma io sono fidanzata>> mi giustifico facendogli capire che ciò che ha fatto non mi ha fatto piacere.
<<Non lo sapevo>> ritrae la mano e poi si allontana così, senza dire o fare più nulla.

Sospiro presa dall'ansia, così mi muovo iniziando a cercare le ragazze. Ma nulla, non le trovo.
Vado nei bagni, che purtroppo sono unisex e mi poggio al lavello. Voglio tornare a casa, da Darren, forse mi sono comportata da ragazzina impulsiva.

Qualcuno mi distoglie dai miei pensieri, vedo un ragazzo barcollante che si precipita verso di me, o per lo meno verso il lavandino per vomitare.
Lo guardo schifata e appena finisce di vomitare mi osserva <<Sei uno schianto>> inizia ad avvicinarsi a me con malizia e cammino all'indietro cercando di aumentare la distanza. Ma mi rendo conto di essere solo finita contro il muro.
Le sue luride mani afferrano i miei fianchi e solo li urlo.

Cerco di liberarmi ma è come se fosse tutto inutile. Mi blocca i polsi con una mano all'altezza della mia testa e inizia a baciare il mio collo. Con l'altra mano tocca le mie cosce senza pudore mentre io inizio a piangere e a urlare. Quanto vorrei Darren fosse qui. Quanto vorrei che fosse venuto solo per la sua gelosia e per controllarmi, ma non l'ha fatto.
La sua lurida mano cerca di fa scendere le mutandine mentre io cerco di dimenarmi, sono finita. Mi sento debole, senza forze.

Ad un tratto vedo il ragazzo con la maschera di corvo comparire nel bagno. Sto per urlare "aiutami" quando alza la sua mano e se la porta vicino al naso, facendo il segnale di stare zitta. Inizia ad avvicinarsi, cercando di prenderlo allo sprovvista <<Sei morto>> sussurra al suo orecchio il ragazzo dagli occhi azzurri.
Lo afferra dal collo e lo scaraventa a terra come se fosse immondizia. Gli salta su e inizia a dargli pugni così forte che sento il crack del suo naso, segno che gli ha appena rotto il setto nasale.
Comincio a preoccuparmi <<Smettila, può bastare>> dico al ragazzo con paura.
Si ferma di colpo con un pugno a mezz'aria e si alza, cominciando a riempirlo di calci <<Pezzo di merda>> Urla mettendo più forza.
<<Ti prego basta>> urlo tra le lacrime.

Finalmente si ferma, toglie subito la maschera lasciandola correre a terra e quando noto Darren quasi svengo. Sono un misto di felicità, rabbia e paura.
Si avvicina allo specchio e toglie le lentine azzurre.
Si gira verso di me, arrabbiato più che mai <<Porca puttana!>> urla di colpo sferrando un pugno al vetro e facendolo cadere in mille pezzi.

<<D-Darren...>> mi avvicino a passo lento.
Il suo respiro è irregolare, la sua schiena si abbassa e si alza velocemente.
<<Che cazzo ti passa per la testa eh? Vestirti in questo modo e uscire da sola? Solo donne? Sei pazza>> strilla tutto rosso in viso e con una vena pulsante nel collo.
<<Non urlare>> alzo la voce anch'io in un mare di lacrime.
<<Avrei dovuto ucciderlo, per aver messo le mani su di te. Ti rendi conto che stavi per essere violentata cazzo?>> gesticola impazzito.

<<I-io...ti prego basta, non urlare>> dico tra i singhiozzi e urlando anch'io, esco dal bagno correndo e sento dei passi seguirmi <<FERMATI>>

Esco fuori solo per prendere una lunga boccata d'aria. Appena Darren vede che mi fermo, capisce che volevo solo un po' di silenzio per rielaborare il tutto.

<<Merda...Torniamo a casa Mad>> mormora cercando di calmare il suo respiro e la sua rabbia, anche se sembra non riuscirci.

<<Non torno a casa>> mento, solo per vedere la sua reazione.

<<Cosa? No, tu torni a casa con me, intesi? Dobbiamo parlare>> mi punta il dito e dopo minuti di silenzio annuisco.

<<Prima devo trovare le ragazze e dire che me ne sto andando>> sto per entrare dentro quando mi ferma <<Non ce n'è bisogno. Sono venuto con Mason e gli ho detto che quando ti avrei trovata ti avrei portata a casa e di dirlo ad Amanda>> borbotta con severità.

<<Andiamo a casa, abbiamo tantissime cose di cui parlare>> dice mentre io guardo le sue mani ferite e con un po' di sangue alle nocche.

Two StormsWhere stories live. Discover now