13 - Protezione

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Mi sveglio sentendo delle urla provenienti dal piano di sotto. Mi alzo velocemente, scendo le scale e raggiungo la cucina.
La scena che si presenta davanti a me, mi fa rimanere di stucco. Di nuovo mio padre.
Kole cerca di togliere le mani del mio lurido padre addosso a mia madre.
Appena mi vede, si stacca <<Che bello vederti figliola>> inizia ad avvicinarsi a me e io indietreggio pronta a scappare via.
Riesce a raggiungermi e mi abbraccia <<Lasciami>> alzo la voce facendomi sentire per tutta la casa.
Faceva puzza di alcol, aveva un odore disgustoso così forte da farmi arricciare il naso.
Vedo Kole avvicinarsi a me, ma l'aveva già fatto qualcun altro.

<Che cazzo ti avevo detto?>> Urla Darren scendendo le scale infuriato e in modo veloce. Si scaraventa addosso a lui, buttandolo a terra. Gli si mette a cavalcioni e lo prende dal colletto <<Ti ho detto che non devi toccarla>> strilla con una vena che gli pulsa nel collo. Arriva a dargli un pugno sui denti, ma viene fermato dal padre <<Darren basta, vattene>> Dice Kole tirandolo via da lui.
Vedo l'uomo che tradiva mia madre sputare un po' di sangue.

Gli occhi di Darren mi squadrano, come per vedere se stessi bene. Mi prende la mano, davanti a tutti, gli sguardi di mia madre e suo padre adesso sono puntati su di noi, anzi su di lui, che mi porta di sopra.
Apre la porta della sua stanza, mi fa entrare e poi la chiude. Lascia la mia mano per andare nel suo bagno. Si sciacqua le nocche un po' screpolate e nel frattempo mi guarda dall'enorme specchio. Stavolta riesco a sostenere il suo sguardo, senza abbassarlo nemmeno una volta.
Mentre asciuga la mano, mi accorgo di indossare solo una maglietta bianca lunga a metà cosce.

<<È mia>> dice indicando la maglietta.

Adesso che ci penso, ieri sera mi sono addormentata in auto.

<<Prima che me lo domandi, ti ha portato in camera mia padre. Io ti ho solo cambiata>> va a sedersi ai piedi del letto, aspettando una risposta.
Oh no, quindi mi ha vista con solo delle mutandine, dato che quel vestito doveva essere indossato senza reggiseno.
<<G-grazie>>
<<Grazie a te per lo spettacolo che mi hai regalato>> sussurra mandando brividi lungo il mio corpo.

<<Vieni>> mi incita a raggiungerlo e lo ascolto. Sto per sedermi accanto a lui quando spinge il mio corpo verso il suo e mi fa sedere sulle sue gambe, proprio come ieri. La maglietta si alza lasciando le mie gambe totalmente scoperte. Lui le guarda senza ritegno e i suoi occhi cambiano da uomo protettivo a uomo lussurioso.
<<Mad..>> fissa le mie labbra e senza poter dire nulla, mi bacia, di nuovo.

Il bacio è lento, morbido, mi fa andare fuori di testa. La sua mano inizia a salire per tutta la coscia e staccandosi da me mormora <<Voglio farti star bene>>
<<Darren...>> ansimo mentre massaggia il mio interno coscia.
<<Permettimi di farla sentire bene signorina Madison>> soffia sul mio collo mandando brividi lungo la mia colonna vertebrale.
Annuisco lentamente e riprende a baciarmi, la sua mano sfiora il tessuto delle mutandine e sussulto a quel gesto delicato.
Sposta le mutandine da un lato e inizia a sfiorarmi con il dito, toccando ogni centimetro.
Si ferma nella parte alta e inizia a stuzzicare delicatamente il clitoride.
Mentre mi bacia esce un gemito dalle mie labbra che lo fa andare più veloce con i movimenti.
Mentre mi guarda morire di piacere vedo la sua erezione attraverso i pantaloni della tuta e vedere questo mi eccita ancor di più. Si morde il labbro e mi avvicino per continuare a baciarlo.
<<Sei bellissima cazzo>> ringhia in modo sensuale.
Ad un tratto sento una forte scossa nel mio basso ventre e poi un forte piacere.
Riesce a regalarmi il mio primo orgasmo, butto la testa leggermente all'indietro e bacia il mio collo.
<<Come ti senti adesso?>> mi stuzzica il lobo con i denti e mentre cerco di riprendere ancora fiato rispondo a bassa voce <<Davvero rilassata>>

La sua mano che prima si trovava all'interno delle mie cosce, adesso si ritrova a portare indietro una ciocca di capelli. Restiamo così, a guardarci. Ma si riprende del tutto dal momento e sospira <<Allora...adesso devo andare a lavorare>> dice facendomi alzare delicatamente.
<<Oh vero, scusami>> dico nervosamente.
<<Puoi continuare a dormire qui se vuoi>> mi informa aprendo il suo armadio.
<<No grazie, se mi sveglio, poi non riesco più a prendere sonno>>
<<Capisco>> prende in mano una camicia nera e un pantalone elegante dello stesso colore.
Si spoglia davanti a me, rimanendo con solo i boxer e quasi svengo per la sua tanta bellezza e per i tatuaggi che gli stanno divinamente.
I suoi muscoli guizzano ai suoi movimenti, sembra scolpito come la statua di Michelangelo, insomma forse è anche meglio, è la perfezione in carne e ossa.
<<Piccola chiudi la bocca>> mi riprende in modo serio ma allo stesso tempo con un pizzico di divertimento.
Ritorno nel pianeta terra e mi vergogno da morire, diventando un peperone.
<<Non vergognarti, penso che il mio pensiero sul tuo corpo sia lo stesso >> mi rassicura a modo suo mettendosi finalmente la giacca. È tutto impeccabile e bello.
Mi dondolo sui talloni guardando lui che si spruzza un profumo che a dirla tutta potrebbe costare sui trecento euro.
Si avvicina a me circondando la mia vita con il suo braccio.
<<Ci vediamo stasera>> avvicina le sue labbra vicino la mia clavicola e la morde, lasciando un piccolo rossore.
Si stacca ed esce, senza prima avermi lanciato un ultimo sguardo.

Two StormsWhere stories live. Discover now