3 - Locale

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Sento qualcuno scuotermi la spalla <<Madison, sveglia>> apro lentamente gli occhi e vedo Grace.

<<Ehi>> dico con la voce impastata dal sonno.

<<Hai saltato il pranzo, non volevamo chiamarti perché pensavamo fossi davvero stanca, ti abbiamo lasciato qualcosa nel microonde>> mi informa accarezzandomi i capelli.

<<Cosa? Che ore sono?>> mi stiro un po' le braccia e sbadiglio.

<<Sono le sei di pomeriggio>> mi alzo di scatto e quasi sbatto la testa con lei.

<<Ma ho dormito tantissimo>> dico a me stessa.

<<Vado in cucina, ti aspetto>>

Mi alzo andando davanti lo specchio. Sistemo i miei capelli rifacendo la coda, abbasso la maglietta che era risalita nella pancia e poi esco.
Scendo le scale ancora assonnata e sbatto contro qualcuno con il rischio di schiantare il mio viso al suolo. Almeno così pensavo, prima che afferrasse con violenza il mio braccio, attirandomi a se.

Darren. Perché doveva capitarmi proprio lui.

Sento il suo profumo invadermi le narici, il suo fiato scendermi lungo il collo, i suoi occhi incavati sul mio petto che si abbassa e si alza velocemente per via della sua presenza.

<<Grazie>> dico ignorando il suo sguardo.

Avvicina le sue labbra rosee al mio orecchio e bisbiglia <<Non c'è di che>>

Mi blocco all'istante, come se fossi paralizzata e si allontana lentamente. Meglio non pensarci più.

Mi lascia andare e ritorno sui miei passi. Trovo il piatto a tavola, già riscaldato.

<<Grazie Grace>>

<<Sbrigati a mangiare, starai morendo di fame>>

Il sapore del pollo al forno è qualcosa di unico, Matilda ha davvero delle mani speciali.

<<Stasera andiamo a fare un giro con i ragazzi, verso le otto>>

<<Dove andiamo?>> Domando continuando a mangiare.

<<Penso che andremo in qualche locale>>

Annuisco e nel frattempo lo finisco tutto. Metto il piatto nel lavandino e subito entra in scena Matilde per lavarlo. Questa donna è una maniaca della cucina. Vedo Elisabeth pulire il salone, così la raggiungo <<Buona sera>> le dico cogliendola alla sprovvista.

<<Buongiorno a te cara, mi hai quasi fatto spaventare>> ride.

<<Eccoti, pensavo fossi scappata>> replica Ethan stringendomi a lui.

<<Non respiro>> mormoro piano.

<<Scusa, non era mia intenzione>> sorride.

<<Stasera viene Darren, andremo in macchina con lui. Jordan l'ha supplicato al telefono di unirsi a noi>> sbuffa Grace.

<<Meglio per me, avremo più ragazze intorno, se c'è Darren>> dice euforico.

<<Noi andiamo a farci belle>> prende il mio polso e mi trascina con lei correndo al piano di sopra.

<<Si ma non troppo>> urla Ethan facendoci ridere.

<<Ci penso io a te>> mi guarda e inizia a girarmi intorno come se fossi una statua da ammirare.
Resto di stucco, quando apre il suo immenso armadio e tutti i vestiti firmati appaiono nella mia visuale. Beata lei e la sua ricchezza. Ma non chiederò mai a nessuno dei soldi, sono una persona abbastanza educata, leale e preferisco guadagnarmi le cose.

Two StormsWhere stories live. Discover now