40 - Ultimi due giorni

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È passato un mese da quando io e Darren viviamo e lavoriamo assieme.
Tra me e lui va ogni giorno sempre meglio, ho conosciuto anche il suo migliore amico Mason e la sua ragazza Amanda, davvero dolce.

Sono le otto di sera e siamo appena tornati a casa <<Piccola. Non ceno qui>> mi dice togliendo la sua giacca elegante.
<<Come mai?>> Chiedo infastidendomi.
<<Cena tra colleghi>> mi guarda con serietà.
<<Capisco, quindi mi lascerai di nuovo da sola come ieri?>> Domando togliendo i miei tacchi e mettendoli vicino al divano.
Cammino scalza verso la cucina aspettando una sua risposta.
<<Non vederla in questo modo>> mormora avvicinandosi a me.
<<È l'ultima cena>> afferra i miei fianchi da dietro e bacia il mio collo.
<<Meglio per te>>
<<Come vuole lei>> stringe il mio sedere e gli do uno schiaffetto sorridendo <<Vai. E non tornare a casa tardi>> chiudo gli occhi in due fessure mentre lui alza un sopracciglio <<Sembri mia madre>> lascia un bacio nelle mie labbra e si allontana <<A dopo>>
<<A dopo piccola>>

_

Dopo aver cenato con un po' di pollo e insalata, decido di mettermi sul divano, aspettando che mettessero qualcosa di carino in tv.
Continuo a girare canali, ma nulla, così decido di andare a prendere un libro nella nostra stanza, scendo di nuovo al piano terra e leggo il libro sul divano, pronta ad appassionarmi.

Non mi accorgo di essermi addormentata, finché non mi sveglio per la posizione scomoda. Quando poso gli occhi nell'orologio, vedo che sono le due di notte.
Penso subito a Darren, mi alzo e guardo se ci sono le chiavi della sua macchina, ma nulla. Così afferro il telefono e lo chiamo, per sapere come sta andando e quando tornerà.
Nessuna risposta, così lo chiamo di nuovo.

Il mio telefono riceve una notifica, la apro e trovo un messaggio di Amanda.

<<È tornato Darren? Mason non risponde>>

Continuo a guardare il messaggio confusa.

<<È con Mason?>> rispondo.

La risposta non tarda ad arrivare.

<<Si. Non lo sapevi? Sono andati in un locale a festeggiare il compleanno di una loro carissima amica>>

Appena finisco di leggere, non posso credere che Darren mi abbia mentito. Perché?
Sento dentro di me un senso di rabbia crescermi, immischiata con la gelosia.
Sotto però, mi sento anche un po' ferita, perché mentirmi? Che sia la sua ex? Che sia un amica con benefici? Che sia la ragazza con cui mi tradisce? Mille dubbi si formano nella mia testa, creando più rabbia.

<<No, non lo sapevo>> invio l'ultimo messaggio e lascio correre il telefono sul divano.

Quando lo faccio, la porta di casa si apre. Trovando Darren con gli occhi rossi.

<<A cena con i colleghi eh?>> rinfaccio delusa e mettendo le mani nei fianchi.
<<Infatti ho cenato con loro>> ha il coraggio di insistere.
<<Che faccia tosta, sono cazzate. Sei stato in un locale a festeggiare un amica stretta. Perché mentirmi?>> alzo la voce pronta a dargli uno schiaffo.
Il suo viso diventa più serio e il suo sguardo più penetrante <<Come l'hai saputo?>>Chiede togliendo la sua giacca elegante e sbottonando la camicia.
<<Amanda>> dico girandomi e scuotendo la testa.
<<Perché mi hai mentito?>> mi giro di nuovo e lo fisso con il fuoco negli occhi.

<<Sono stanco, possiamo parlarne domani?>> i suoi occhi sembrano lucidi, oltre che rossi.
<<Hai fumato? O hai bevuto?>> Urlo, questa volta ha esagerato.
<<Non urlare cazzo, mi sta scoppiando la testa>> mette una mano nei suoi capelli e fa un verso di lamento.
<<O parli o me ne vado>> sussurro sull'orlo di una crisi isterica.

La sua faccia cambia, come se gli avessi sferrato una lama nel petto.

<<Non lo faresti>> mormora con la sua voce roca.
<<Si invece. Quindi parla. Come posso fidarmi di te se non mi dici la verità?>> Strillo gesticolando.

<<Porca puttana, era la migliore amica di mia sorella, quella che è morta. Lei abitava a New York, io e lei eravamo molto amici. Così quando ero più piccolo l'ho portata qui, per farle iniziare una nuova vita. Dopo tanto tempo che non ci vedevamo mi ha inviato un messaggio invitando me e Mason alla festa. Non te l'ho detto perché non sapevo come dirtelo, non avevo voglia di spiegarti tutto questo>> alza la voce puntando un dito verso di me.

Resto paralizzata <<Non avevi voglia? Allora cosa stai a fare con me, eh? Una coppia dovrebbe parlare di tutto! Io lo farei, ti racconterei ciò che mi turba, ciò che mi fa stare male. Perché tu non lo fai?>> Sento le mie lacrime arrivare.
<<Non ne avevo voglia, tutto qui. Te l'avrei detto domani>> abbassa la voce diventando meno severo.
<<Domani? Avresti dovuto dirmi subito la verità e dove stavi andando>> sussurro dispiaciuta.
<<Mi dispiace Mad...non volevo ferirti, non volevo farti capire altro>> Mette le mani nei capelli e li porta indietro.
<<Dove sei stato ieri?>> Mi viene anche un altro dubbio.
Si blocca, non si aspettava questa domanda <<Sono stato...-sospira- da lei>> risponde guardandomi dritto negli occhi.

Le lacrime rigano il mio viso, sento il cuore frantumarsi <<Cosa?>> lo guardo schifata.
<<No cazzo, non è ciò che pensi tu. Non ti farei mai una cosa del genere, non pensarlo minimamente>> urla come un matto.
<<Allora cosa ci sei andato a fare eh?>> Urlo così tanto che sento le corde vocali più roche.
<<Allo scattare della mezzanotte gli ho portato la felpa di mia sorella, come regalo. È sola e volevo farle capire che c'era una persona che magari ancora ci tiene e che mia sorella è ancora nelle nostre vite>> strilla facendo pulsare la vena nella sua fronte.

Non dico nulla, non so cosa dire, ho tante altre domande da fargli che preferisco non dire nulla per il momento. Sta per avvicinarsi ma faccio un passo indietro, facendogli capire che per adesso ho bisogno di rielaborare il tutto. Prima di salire sopra gli faccio l'ultima domanda.

<<Perché hai bevuto?>>
<<Volevo divertirmi, dimenticare un po'. Lei mi ricorda tanto mia sorella>> sussurra.

Annuisco e lo sorpasso <<Mad...>> mi richiama mentre salgo le scale.
<<Ti prego non fare così, se hai altre domande falle pure, sono pronto a risponderti>> vedo con la coda dell'occhio che fa un passo avanti come se volesse raggiungermi, ma quando lo ignoro, si ferma.

Mi sento così frustrata, ho ricevuto troppi colpi in una volta, ho solo bisogno di dormire e non pensare più a nulla. Mi dispiace tanto per lui, per ciò che passa, ma non posso giustificarlo sempre.

HO DECISO DI CONTINUARE TUTTO QUI E FARE UN UNICO LIBRO. SCUSATE LA CONFUSIONE.

Two StormsUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum