Capitolo 26

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-Avery-

Sharon continua a fare quella conta con lo sguardo su di noi, concentrandosi però più volte su di me. So benissimo di essere la prossima, dati i modi irrispettosi con cui l'ho trattata ultimamente, ma sarei incoerente con me stessa e andrei contro ciò in cui credo se mi arrendessi adesso senza combattere fino alla fine. Tuttavia, non ho intenzione di attaccarla, anche perché sarebbe stupido farlo quando sono in netto svantaggio, avendo una caviglia rotta e quasi zero forza ora per controllare l'aria. Inoltre, mi ha già dimostrato che potrebbe spezzarmi in due anche con un solo sguardo, quindi forse mi conviene conservare quelle poche energie che ho per difendermi, perché non ho alcuna intenzione e voglia di morire. È anche vero, però, che in questa situazione nessuno di noi può effettivamente fare qualcosa, siamo tutti impotenti allo stesso modo, quindi non ci resta che aspettare. Anche perché non sappiamo ciò di cui può davvero essere capace, quindi ci uccideremo per nulla. Percepisco il respiro affannato di Phoebe alle mie spalle mentre cerca di trattenersi dal dare di matto o attaccare Sharon per tentare di salvarci, o meglio salvarsi, però la vedo dura uscire vivi da questa situazione, se non impossibile. L'unico tentativo che davvero ci resta è attaccarla tutti insieme, per quanto quest'opzione sia un vero e proprio suicidio. Però due Silfidi, un Ondino e una Salamandra direi che sono più che sufficienti per cercare anche solo di distrarla e guadagnare un po' di tempo. Magari gli effetti del Bhuta spariranno da soli, o dobbiamo trovare qualcosa che è in grado di farlo. In fin dei conti, c'è stato di sicuro un elemento che ha dato inizio a tutto ciò, ce ne deve essere per forza uno che lo termini, e non vorrei pensare che sia possibile solo l'uccisione di mia cugina. Potrebbe funzionare se solo avessi modo di comunicarlo agli altri, ma sotto lo sguardo attento di Sharon è impossibile.

- Suvvia, che qualcuno si faccia avanti. Non siate timidi. – Le sue labbra s'incurvano per l'ennesima volta in quel ghigno orripilante mentre apre leggermente le braccia, come se volesse invitarci ad avvicinarci, dimostrandoci che accanto a lei saremo al sicuro. – Presterò attenzione a tutti voi allo stesso modo. – Ci rassicura con un sorrisetto diverso da quello di poco fa, come se con questo volesse farci sapere che sa bene che qualcuno la attaccherà, che è solo questione di secondi. O forse, è proprio quello il suo intento. E infatti, non riuscendo più a trattenersi, Phoebe lancia subito una fiamma enorme contro Sharon, non nascondendo affatto le intenzioni di farle fare la stessa fine di Delice, accompagnando il gesto con un grido di frustrazione che evitava di liberare prima. Tuttavia, la mora la devia senza molta fatica, lanciandola contro un albero alla sua sinistra. Questo subito è avvolto dal fuoco, ma Casian si assicura di recuperare quell'acqua generata dalla neve sciolta in modo da spegnerlo, utilizzando anche altri fiocchi per impedire che scoppi un incendio, di cui ovviamente Sharon non si curerebbe affatto. Le ultime lingue di fuoco rimaste vengono recuperate da Gabriel, il quale le alza in alto nel cielo, lontano dai rami, prima di prendere un respiro per concentrarsi. Corrugo la fronte per il suo gesto, confusa riguardo alle sue intenzioni, ma lui le rende chiare quando abbandona il controllo sul fuoco e subito si affretta a dominare lo spazio in cui quelle scintille stanno ricadendo, privandolo d'aria. Un secondo dopo, queste si estinguono. Ovviamente, essendo Gabriel un semplice Elementale, non può controllare due elementi insieme, a differenza di Sharon che ci riesce solo grazie a quel Bhuta. Sposto quindi lo sguardo su mia cugina, timorosa che possa attaccare di rimando Phoebe ancora prima che questa possa accorgersene, ma stranamente rimane a guardarci con finta espressione stupita prima di cominciare a battere le mani.

- Perché applaudi? – Chiede l'Ondino. La confusione sul suo volto è più che ovvia, ma in maniera notevolmente più evidente rispetto a tutti noi. Sembra quasi che si stia sforzando a fargliela notare. Non capisco neanche perché e con quale coraggio le abbia rivolto una domanda del genere, ma quando noto la posa che ha assunto, ovvero con le braccia nascoste dietro la schiena e le sue dita che si muovono lentamente, so bene che sta lavorando su qualcosa. Dunque lancio un'occhiata alle spalle di Sharon e subito risaltano ai miei occhi delle piccole radici che si muovono sotto la neve e che tendono a formare una specie di dorsale sul bianco, in superficie. Trattengo un sorriso di fronte alle abilità di recitazione di Casian, che sta solo distraendo Sharon con quella domanda, che consideravo abbastanza inutile e stupida da parte sua in una situazione del genere in effetti. Di sicuro ha l'intenzione di bloccarla, per ora almeno. Ormai l'unica possibilità per collaborare è pensare subito a un'idea per mettere in ginocchio Sharon, e forse ci risulterà più semplice tenendola ferma, ma non so bene per quanto e se davvero questa cosa avrà successo. Non so bene neanche cosa abbia in mente Casian, ma sarò pronta a supportarlo anche con una gamba rotta. Credo che anche Phoebe e Gabriel abbiano capito le intenzioni dell'Ondino, ovvero di distrarre la Salamandra. Non sono affatto stupidi, anzi. Penso anche che sia scontato che l'unica cosa ci rimane ormai è far fronte unico contro Sharon, quindi so per certo che se non sarò in grado di muovermi, uno dei due lo farà per me, nonostante siamo "nemici". Sono consapevole anche del fatto che non posso buttarmi in prima linea come al mio solito: nelle mie condizioni attuali servo più a guardare loro le spalle, di certo non ce la farei a sostenere un attacco vero e proprio. Ho sempre odiato rimanere ferma e limitare le mie abilità, ma non ho mai odiato il gioco di squadra, cosa che noi quattro siamo in questo momento e che potrebbe seriamente salvarci la vita. E anche se sono costretta a stare in panchina, cercherò comunque di dare il massimo per difenderli. Sebbene mi dispiaccia ammetterlo, avrei fatto lo stesso anche con Delice perché, nonostante avesse causato dei casini e degli errori imperdonabili, era comunque una persona, e nessuno si merita di morire nel suo stesso modo, nella più totale agonia. Sharon le ha fatto anche un favore a spezzarle il collo, in effetti. Forse, dato il suo gesto nei confronti della bionda, un briciolo di ciò che lei era è rimasto, ma non vorrei illudermi.

Sharon: I Cacciatori OscuriWhere stories live. Discover now