Capitolo 5

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-Harry-

Mi sono sfracassato le palle di essere preso per il culo. Quei cretini ci stanno sbattendo a destra e a manca solo per il gusto di farsi quattro risate alle nostre spalle e scommettere su chi sarà il prossimo a morire. Quando prima è arrivata l'email sulla posta elettronica di Jackson, verso le otto di sera, Sharon non ha perso neanche un minuto a farci muovere. Non che non voglia aiutarla, ma Delice non si merita tutte queste attenzioni del cazzo. Loro non sanno nulla, però, quindi non posso neanche pretendere che usino in maniera efficiente i loro piccoli cervelli. Sono stanco di tutto: di correre dietro alla biondina, dietro a quel gruppo di psicopatici, della situazione in generale e di non poter parlare quanto voglio perché altrimenti muoio. Siamo tornati sotto dittatura o cosa?

Sto cercando in tutti i modi una maniera per confessare ciò che loro devono sapere e per impedire che facciano il salto della fede verso una probabile morte. Tuttavia non riesco a trovare una soluzione, soprattutto con il mal di testa che ho avuto nelle ultime ore e che mi ha impedito di ragionare come si deve dopo quel bagno gelido dell'altro giorno. Quando ho sentito i miei polmoni paralizzarsi ho creduto davvero di morire, e mi sono spaventato, devo ammetterlo. Solo un idiota non ha paura di andarsene e di lasciare le persone importanti a cui vuole bene, e devo dire che il mio quoziente intellettivo non è per niente male. Eppure, mi ha abbandonato nell'ultimo giorno, soprattutto per colpa dell'emicrania. In queste condizioni è meglio se risparmio le forze solo per l'azione, altrimenti potrei proporre qualcosa di stupido. Già l'ho fatto in passato, al castello di Blarney, quando pensai che dividerci sarebbe stata un'idea geniale. Non voglio commettere lo stesso errore, dato che a settembre stavo facendo ammazzare tutti e rapire Sharon. L'unica cosa che mi dà un po' di soddisfazione, e un pizzico di voglia di alzare le mie natiche dal divano in tutta questa merda stasera, è il "contrattacco" che ha ideato Casian. Adoro quel ragazzo a volte, specialmente in queste occasioni. Non è chissà quale idea geniale, ma non è male, piuttosto semplice direi. Elya ci aspetterà sicuramente davanti al The Black Boy, un pub per Elementali a Wharf Ill, invece rimarrà turbato quando realizzerà che noi non saremo davvero lì, o almeno questo è ciò che penseranno. Casian, infatti, ha puntato sul giocare, spingendo loro questa volta a uscire allo scoperto dato che, quando dovevamo incontrarli, sono sempre rimasti nell'ombra. Gli faremo credere di non essere andati, così sarà facile avere la meglio su di loro una volta per tutte. In poche parole, l'Ondino ha pensato bene di invertire le cose, e ha anche trovato il modo per assicurarci di controllarli proprio davanti al pub, oltre che da più lontano. E qui entra in gioco Jackson. Dal primo momento si è opposto, ma un po' d'incoraggiamento su come sarà bello godersi tutti i testi antichi che gli daremo quando tutto sarà finito gli ha fatto cambiare idea. Ciononostante ha continuato a lamentarsi, ma Avery è riuscita a zittirlo e a trascinarlo in camera per prepararlo.

Dei passi alle mie spalle mi fanno voltare, eccitato di vedere come la ragazza lo abbia conciato, ma mi blocco dal prendere il cellulare dalla tasca per scattargli delle foto quando mi rendo conto che è solo Sharon. Lei accenna un piccolo sorriso e si siede accanto a me in silenzio, poi sospira.

- Mi dispiace di star mettendo voi in mezzo a tutta questa faccenda. Me la sbrigherei da sola, ma non sono forte abbastanza. Lo sappiamo tutti. - Quelle parole, sussurrate in maniera così debole e fievole, mi sorprendono un po'. Da quando è cominciato questo inseguimento per trovare Delice Lambton non c'è mai stato un vero momento per parlare tutti insieme, anche se le occasioni non mancavano. Però, forse nessuno voleva davvero farlo, tranne i loro genitori, in particolare Lizzie. Più volte ha provato a tirare fuori l'argomento, ma non c'è stato verso di fare una "riunione di famiglia", come le definisce. Certo, i signori Mitchell e Diana hanno comunque parlato con i loro figli, dicendo loro di star attenti e che se le cose si fossero messe davvero male, avrebbero fatto meglio ad avvertirli. Non mi meraviglio del fatto che i genitori di Jackson non siano poi così soffocanti. Ronald, in particolare, preferisce che il figlio impari dai suoi errori, e non potrà mai farlo se gli starà sempre tra i piedi. Anche lui è cresciuto allo stesso modo, nonostante il padre, Lawrence Mitchell, fosse un semplice umano. Taylor ha parlato con Sharon, ma non so le parole esatte e non voglio neanche intromettermi nei loro discorsi. In ogni caso, anche tra noi ragazzi non ne abbiamo mai parlato, a parte le varie discussioni riguardo alle email e ai vari spostamenti. Non so cosa effettivamente ne pensi Jackson o Avery, so solo che comunque aiuteranno la cugina, che la cosa stia bene loro o no. Questa confusione in cui ci troviamo un po' la detesto, essendo un tipo abbastanza sistematico in tutto. - E tu stavi quasi per morire, e non voglio che succeda la stessa cosa a qualcun altro. -

Sharon: I Cacciatori OscuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora