Capitolo 9

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-Avery-

Non posso smettere di chiedermi chi diavolo sia quella ragazza dai capelli rossi mentre osservo quei tre entrare. So perfettamente di essere stata l'unica ragazza con cui Harry sia mai stato, ma allora come fa a conoscerla e sembrare tanto intimo con lei? Non è il tipo che tradisce, ma non mi fido mai di nessuno completamente. Mi sono dovuta comportare da persona adulta quando mi ha lasciato, ma non posso negare a me stessa il fastidio che sto provando adesso a pensare che quella ragazza possa essere stata con Harry. È il mio ex dopotutto e quel po' di gelosia nei suoi confronti l'ho ancora, soprattutto da quando ho capito la vera ragione per cui mi ha lasciato. È stato sincero quando mi disse che non provava più nulla, ma ha omesso la parte in cui ha una cotta per Sharon. Può nasconderlo quanto vuole, sebbene sia sicura che Jackson lo sappia, ma conosco il riccio e mi rendo conto quando qualcosa è diverso in lui, cioè quando non ha la solita faccia scontrosa da "odio tutti, stammi alla larga se vuoi rivedere la luce del Sole anche domani". Notavo come guardava Sharon quando è venuta a Natale per le vacanze, e non posso negare che mi ha dato fastidio perché non ha mai guardato neanche me in quel modo, e questo mi irrita tuttora. Però non penso che lui sappia che sono al corrente della sua cotta per Sharon, anche perché la sta nascondendo davvero bene per via di tutto quello che sta accadendo. Non dico che mia cugina sia orrenda, ma con quell'aria da vittima e da bambina indifesa che non sa neanche allacciarsi le scarpe da sola sta mettendo tutti ai suoi piedi. Ciò che è non l'ha voluto lei, è vero, ma sta approfittando un po' troppo della situazione per i miei gusti. Non ho mai pensato che sarebbe potuta starmi sulle palle quando l'ho conosciuta, ma non ho faticato molto a cambiare idea. Tutti ai suoi comodi per salvare quell'altra deficiente dell'amica, tra l'altro. La cosa che più mi dà fastidio è che credono sul serio alla faccia da brava ragazza che ha! Harry soprattutto, che si lascia abbindolare così facilmente solo perché ha una stupida cotta per lei, e subito a difenderla quando la poverina piange. Se ancora non si è uccisa, vuol dire che un po' di forza l'ha, quindi perché non la usa e non lascia in pace noi altri? Sa cavarsela perfettamente da sola: deve solo interpretare la parte della ragazzina indifesa che ha bisogno sempre di qualcuno pronto a proteggerla. Ho deciso da sola di venire con loro e di aiutarla, sì, ma mia madre avrebbe cominciato a fare domande scomode se non l'avessi fatto, così zia Lizzie, e mi sembrava brutto dir loro che mia cugina mi sta sul cazzo. E ora, per colpa sua, non so neanche cosa fare qui fuori sola con Harry, dato che sta regnando l'imbarazzo e non so quando gli altri usciranno di nuovo. Non siamo mai rimasti da soli neanche per pochi secondi da quando ci siamo lasciati, invece ora ci toccherà esserlo per chissà quanto tempo.

Accanto a me, Harry infila le mani nelle tasche del giubbotto di jeans nero, con lana bianca dentro e sul colletto, e mi rivolge un sorriso sforzato. Anche se non lo dà a vedere, so bene che anche lui sta pensando la mia stessa cosa: che cosa si fa nel frattempo? Di certo non mi distrarrò più di tanto e farò attenzione a tutto ciò che ci circonda perché ho il terrore che quella creatura possa tornare. Per poco non me la facevo sotto per la paura quando è apparsa davanti ai miei occhi. Non mi definisco una fifona, ma quell'orrore è spuntato fuori all'improvviso, con quella sua faccia disgustosa. Tra quei pochi mostri che ho incontrato, non ne ho mai visto uno così brutto. Non sono andata a caccia tantissime volte, meno rispetto a Jackson e Harry, quindi non ho una vasta conoscenza di tutte le creature. Siccome mio padre aveva sempre una parola pronta contro di me, mia madre ha cercato di farmi sembrare più normale possibile davanti agli occhi di suo marito, e il modo migliore era evitare che facessi ciò per cui sono nata. L'unica ragione per cui ero ancora in casa con loro era perché mio padre amava mia madre e non poteva cacciarmi via e far star male lei, ma non mi ha mai considerato sua figlia, almeno non più da quando ho cominciato a controllare gli elementi a dieci anni. Da quel momento iniziò a pregare ogni giorno nella speranza che il suo Dio mi liberasse da questo "fato crudele". Quando si rese conto che neanche il suo Signore poteva fare qualcosa, cominciò ad agire lui. La notte lo sentivo sermonare uno di quei fasulli esorcismi davanti alla porta di camera mia finché mia madre non lo convinceva a tornare a letto, promettendogli che ci avrebbe pensato Gesù. La mattina, dopo essersi reso conto che ero ancora "posseduta", s'inginocchiava e riprendeva il suo rosario. Poi cominciarono le gite in chiesa ogni domenica, ci mancava solo che mi facesse benedire. Un anno dopo cominciò a parlare di nuovo con Dio nel suo studio, chiudeva la porta a chiave e bisbigliava tra sé e sé. Lo sentivo chiedere perdono per qualsiasi atto impuro avesse commesso e pregava che Satana si riprendesse ciò che aveva creato. Solo dopo capii che non parlava più con Lui, ma cercava una risposta direttamente da Lucifero. Aspettava che venisse a recuperarmi, che gli levasse davanti agli occhi quel mostro che mia madre partorì perché non potevo essere sua figlia. Fece anche un test del DNA non appena ebbi compiuto quattordici anni e, quando mia madre lo scoprì, litigarono pesantemente, poi lui se ne andò di casa dicendo che mia madre stava difendendo il Demonio, non sua figlia, e non poteva stare con una donna del genere, tantomeno amarla. Da quell'attimo, il silenzio tra quei muri divenne assordante. Non posso dire che non m'interessi più nulla perché, dopo sei anni, l'unica cosa che ancora provo nei suoi confronti è rancore, se non disgusto, e non indifferenza purtroppo. Solo al pensiero mi sento esplodere di rabbia.

Sharon: I Cacciatori OscuriUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum