Capitolo 17

145 38 71
                                    

-Sharon-

Non riesco a distogliere lo sguardo dal corpo senza vita di Harry. Sto cercando con tutte le mie forze di respirare, ma anche quel poco di ossigeno che avevo nei polmoni sembra essere morto con lui. Ho sperato che si mettesse in piedi e che con quel suo ghigno ci prendesse in giro, dicendo che ce l'ha fatta anche questa volta, ma sono passati troppi secondi da quando è caduto nella neve, privo di vita. Quella intorno a me si è completamente sciolta dopo l'urlo che ho lanciato, forse perché ho liberato del fuoco, non so. Tutta la mia attenzione è rivolta a Harry e ciò non mi fa accorgere di nient'altro, ma se volessi urlare di nuovo contro Gabriel, non ci riuscirei perché la mia voce sembra essere sparita. Anche se cerco più volte di guardare quel bastardo che risulta essere mio cugino, a quanto pare, non ci riesco: non riesco a trovare pace dentro di me e darmi per vinta, perché so che è vivo. Deve per forza esserlo. Stiamo parlando di Harry, non può essere ucciso così facilmente. Anche se l'idea che non aprirà gli occhi ha sfiorato la mia mente più volte, non posso davvero accettare che sia finita così, con uno stupido microchip. Non posso pensare che questa è l'ultima immagine che avrò di lui e che le varie discussioni in queste ore saranno le ultime conversazioni che potrò mai avere. Non potrò più sentirlo ridere, scuotere la testa per le battute squallide di qualcuno, infastidirmi perché fa l'orgoglioso, convinto che non abbia bisogno di nessuno quando è il primo che necessita di aiuto, i suoi modi di affrontare i problemi, i mostri, chiunque incroci il suo cammino, o anche i piccoli gesti che lo caratterizzavano: ad esempio vedere il suo naso arricciarsi quando ride, il modo in cui prende in giro tutti, ma anche in cui li difende quando sono in pericolo. Non ci sarà più lui e basta, e sebbene vorrei gettarmici accanto sulla neve a sperare con le lacrime agli occhi che muova anche solo un dito medio nei confronti di Gabriel, non posso e non ci riesco. Il mio intero sistema sembra essersi spento nel momento in cui è caduto e mi sono resa conto che questa volta non si rialzerà. E non riesco a capire perché l'unico sentimento che mi rassicura di avere ancora il controllo su me stessa è la rabbia, anche se non so per quanto, e non tristezza o un senso di angoscia misto alla disperazione. Pensavo che il Bhuta in qualche modo si sarebbe svegliato, invece non riesco a sentirlo, come se non esistesse. Forse, man mano che l'ira sta crescendo, si sta solo fondendo con me. Credevo anche che mi sarei trasformata in un mostro, ma a quanto pare non serve mutare aspetto per diventarlo.

- Non credevo che l'avrei mai visto morto. - Commenta Elya con un tono più che felice, ma gli sono grata di aver parlato perché finalmente mi ha permesso di smettere di fissare il corpo senza vita di Harry per osservare quei due. Lo Gnomo continua ad avere quel sorrisino divertito sul volto ma l'altro, Gabriel, solo un'espressione impassibile. Si limita a studiare la scena con lo sguardo per capire bene la situazione, infine lo fissa su di me. Intravedo un minuscolo sorriso all'angolo della bocca, ma non sono sicura che stia guardando me, piuttosto Jackson alle mie spalle. Mi volto e quest'ultimo è ancora a terra che si regge lo stomaco mentre Avery lo aiuta a tirarsi su. A pochi centimetri da lui c'è ciò che rimane del suo pranzo sulla neve, che emana anche una puzza nauseante.

Non riesco a decifrare l'espressione di mia cugina. Il fatto che Gabriel sia vivo è una notizia non semplice da digerire, traumatizzante direi: sebbene a me abbia procurato solo un'ira immensa per ciò che ha appena fatto, non posso dire lo stesso di Jackson, che invece ha rimesso ed è sbiancato completamente. È anche vero però che io ho scoperto del suo gemello solo quattro mesi fa e non ci ho mai avuto un legame affettivo, dato che sapevo fosse morto come tutti del resto, ma Avery no, lei ci è cresciuta insieme. Eppure ora sembra che non le tocchi per nulla tutto ciò. Non la conosco benissimo, ma tra le poche cose che ho imparato è che è anche di un menefreghismo immenso, o almeno questa è l'immagine che vuole dare di lei. Infatti, penso che stia solo cercando di controllarsi, non può davvero non battere ciglio su questo. Jackson ha più bisogno di aiuto in questo momento, dobbiamo essere noi ragazze a sostenerlo ora.

Sharon: I Cacciatori OscuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora