44. Rolling Stones e attacchi di panico

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L'intervista per Elle UK andò bene. C'era una ragazza che registrava tutte le mie risposte e annotava qualcosa su un quadernino. Non c'era stata nessuna domanda scomoda, neanche quando mi era stato chiesto di come avevo conosciuto Harry e di come la sua presenza avesse cambiato la mia vita. Non c'era gossip in quelle domande, ma una sincera curiosità di conoscere me come persona e artista. Era stata l'intervista più seria e soddisfacente di quel periodo.

Vidi Harry a pranzo, qualche ora prima degli scatti. Si sedette vicino a me ed accennai un sorriso. Non avevo fatto altro che pensare al quel dolce bacio che c'era stato tra noi.
Mi aveva baciata nel corridoio di un albergo, in piena notte. E se, per puro caso, fosse passato qualcuno? Mi facevo sempre milioni di paranoie. Mi chiedevo anche se mi avrebbe mai presa per mano in pubblico o se avrebbe mai detto in qualche intervista di essere il mio ragazzo. Ma correvo troppo con l'immaginazione. Non stavamo neanche insieme, però erano domande che mi portavo dietro da quando avevamo provato a frequentarci. É normale porsi certi quesiti, soprattutto quando potresti entrare in una relazione esposta al mondo, con giudizi negativi infiniti e tanto odio.

"Dormito bene?" domandò il ragazzo riccioluto, versando un po' d'acqua nel bicchiere. Annuii come risposta. La conversazione tra me ed Harry finì li, siccome c'erano anche Jeff e Paul. Parlammo tutti in maniera molto tranquilla. Paul ci guardava e mi lanciava spesso qualche occhiata. Probabilmente aveva notato il cambio di atteggiamento tra Harry e me. C'erano scambi di sguardi, sorrisetti. Eravamo decisamente di buon umore quella mattina.

***

"Direi di mantenerci sul rosa, giallo e azzurro pastello" asserì Grace, la stilista che lavorava per Elle UK. Mi stava mostrando i vari outfit che avevano scelto per gli scatti di quel giorno. Lo stile era molto anni sessanta, come mi aveva già accennato Jeff. Adoravo quegli abiti che scendevano dritti fino a metà coscia. Mi sono sempre detta di essere nata nell'epoca sbagliata.

"Voglio assolutamente provare questo" dissi, folgorata da una gonna a vita alta arancione e un maglioncino di un giallo talmente chiaro da sembrare quasi bianco.

"Bene, direi di iniziare a prepararci" disse uno dei collaboratori.

Mi truccarono e vestirono diverse volte. Facemmo molti scatti, ma non riuscivo a sentirmi pienamente a mio agio. Non ero abituata a tutte quelle luci.

"Rilassa le spalle" mi ripeteva il fotografo.

"Più naturale" continuava, ma non ci riuscivo.

"Ok, facciamo una pausa" disse infine. Sembrava esasperato.

Sbuffai e raggiunsi Jeff che mi guardò preoccupato.

"C'è qualcosa che non va?" chiese.

"E' tutto così strano. Ho troppa vergogna a muovermi mentre scattano. Mi sento a disagio" confessai.

"Dai, è la prima volta in copertina. E' normale" provò a tranquillizzarmi.

"Magari ti sentirai più a tuo agio quando farai gli scatti insieme ad Harry"

"Lo spero" risposi, decisamente poco convinta. Il mio problema erano le pose. Non sapevo come mettermi, che espressioni fare. Dovevo sorridere o fare la diva seria? Forse avrei dovuto provare qualche smorfia allo specchio. Mi sentivo così impacciata.

"Riprendiamo" disse il fotografo, sorseggiando la sua tazza di caffè.

Scattai qualche altra foto prima di cambiare nuovamente outfit. Uscii dal camerino e mi ritrovai di fronte Harry. Indossava un camicia bianca, con sopra una giacca azzurro pastello e un pantalone a zampa di elefante a vita alta del medesimo colore. Era così bello.

▪G R E E N▪ {H.S} Wattys2019Where stories live. Discover now