33. I'm a fool for you

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Dopo aver risposto alle domande dei giornalisti e degli intervistatori, Harry ed io ci andammo a sedere, raggiungendo Niall, Liam e Claire.
Ero emozionatissima e nonostante non mi sentissi proprio a mio agio seduta tra Harry e Liam, stavo bene. Il mio unico pensiero era di trascorrere tranquillamente l'evento senza farmi condizionare da nessuno.
Durante il red carpet avevo scoperto di essere stata nominata nella categoria Best new artist. Nessuno me lo aveva detto oppure, con tutti gli impegni che c'erano stati in quei giorni, probabilmente mi era sfuggito.
A presentare gli iHeart Radio Music Awards c'erano diversi artisti per ogni categoria.
La serata stava procedendo alla grande. A un certo punto Claire obbligò Liam a prendere il suo posto perché voleva cantare e ballare con me la sua canzone preferita ossia How Long di Charlie Puth. La ringraziai, prendendole la mano per stringerla. Mi aveva salvata da una situazione imbarazzante. Nonostante i miei occhi quella sera erano puntati su Harry e il suo sorriso ogni volta che veniva presentato un artista, sentivo lo sguardo di Liam addosso. Più volte aveva provato a parlarmi, ma le mie risposte erano veloci e brevi. Inoltre quando il mio ex si avvicinava, avevo notato che Harry ci osservava e faceva scontrare accidentalmente il suo braccio con il mio. Sicuramente erano dei grandi film mentali che mi facevo, ma mi piaceva l'idea che per qualche assurdo motivo la presenza di Liam lo rendesse geloso, anche se non aveva un valido motivo per esserlo.

Dopo l'esibizione di Camila Cabello sarebbe toccato a me chiudere la serata, ma prima annunciarono il vincitore della categoria Best New Artist. Tenni le dita incrociate per tutto il tempo ma, sfortunatamente, persi. Ci ero rimasta un po' male, ma me lo aspettavo; c'erano tanti altri artisti che meritavano quel premio più di me.
Dopo qualche minuto una donna vestita totalmente di nero che probabilmente faceva parte dello staff, si avvicinò, facendomi cenno di seguirla. Da lì capii subito cosa stava per accadere e iniziai a farmi prendere dal panico.

"Stone, devi andare" disse Harry, avvicinandosi al mio orecchio.

"Vieni con me" risposi istintivamente.

"Ti prego" lo supplicai. Non volevo andare da sola, avevo paura e non sapevo cosa fare.

"Arya, tutto bene?" chiese Claire preoccupata. Annuii, anche se non stavo per niente bene.
Jeff mi aveva spiegato tutto nei giorni precedenti, ma il mio cervello si era resettato.
Harry mi guardò e strinse le labbra, probabilmente aveva capito il mio stato d'animo e mentale, e mi prese per mano, accompagnandomi velocemente dietro le quinte. Guardai le nostre mani unite e notai che al polso portava il bracciale  che gli avevo regalato, o meglio, che gli aveva regalato Claire. Quel gesto azzardato, dato che c'erano telecamera ovunque, mi rassicurò un po', ma non abbastanza. Sapevo bene che saremmo stati oggetto di qualche scoop il giorno seguente, se non quella sera stessa.

Attraversammo una porta nera nascosta lungo la parete e rimasi sconvolta dalla quantità di persona che giravano freneticamente avanti e indietro per gestire tutto secondo i tempi.
Harry e la ragazza che era venuta a chiamarmi mi fecero entrare in un camerino dove mi stavano aspettando Simon e Taylor per aggiustarmi il trucco e vestirmi.

"Stone, io adesso torno fuori"

"No, ti pre..."

"Ascoltami" mi interruppe. "Andrà tutto bene".

"E se dovessi sbagliare qualcosa?" chiesi in preda al panico.

"Tu chiudi gli occhi, isolati completamente come hai fatto la prima volta che ti ho sentita cantare nel locale dove lavora Niall. Non è la prima volta che canti davanti a delle persone"

Effettivamente Harry aveva ragione. Avevo passato gran parte della mia adolescenza a cantare nei bar, con l'unica differenza che in quel momento non erano dieci persone a guardarmi, ma tutto il mondo.

▪G R E E N▪ {H.S} Wattys2019Onde histórias criam vida. Descubra agora