39. Blackout e Rodrigo

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"Postiamo una foto su Instagram" dissi a Claire, buttando giù l'ultimo sorso del mio terzo drink.

"ASPETTA" quasi urlò per sovrastare il rumore della musica techno.
"Devo aggiustare il rossetto". Prese la borsetta e tirò fuori il suo amato Ruby Woo, passandolo lentamente sulle labbra.

"Vai, sono pronta" disse, avvicinandosi a me per mettersi in posa. Scattai e Claire la approvò subito, era super fotogenica. Beata lei.

"Secondo te è meglio se sciolgo i capelli?" domandai, analizzando attentamente la foto. La testa mi girava e vedevo due me nello schermo.

"Salvala e fanne una con i capelli sciolti, poi scegliamo quale mettere"

Tolsi l'elastico e, per colpa dei miei movimenti da elefante, colpii la testa della mia migliore amica.

"Ahia!" esclamò.

"Oddio, scusa". Iniziai a ridere, poggiando la fronte sulla sua spalla. Avevo bevuto un po' troppo e iniziavo a trovare qualsiasi cosa divertente.

"Mi ha appena dato una gomitata in testa e adesso ride. Che amica" disse Claire, filmando la scena con il cellulare.

"So che mi ami" dissi, abbracciandola, ma continuando a prenderla in giro.

"Sei proprio scema" rispose dopo aver postato il video.
Stavamo decisamente dando spettacolo in un piccolo pub vicino casa mia. Era uno dei pochi aperto tutta la settimana ed era sempre pieno. Dunque le nostre performance da ragazze ubriache venivano nascoste dalla numerosa quantità di gente che si muoveva, ballava e cantava, o almeno così speravo.

"Voglio un altro drink"

"Io voglio un letto. Anzi, un drink e un letto" aggiunse Claire, chiamando un barman per ordinare un altro giro di shottini.

"La vodka mi fa più che schifo e continuo a non capire perché la bevo sempre" dissi disgustata, mentre il ragazzo ci porgeva i nostri bicchierini di vetro.

"È un po' come Harry" continuai, prendendo la mano della mia migliore amica.

"In che senso?"

"L'alcol mi fa male al fegato, ma mi fa stare bene" spiegai a voce alta, mentre portavo la mano di Claire sul mio petto. "Harry, invece, mi fa male al cuore, però mi fa stare bene"

"Dopo questi due basta" disse, indicando i bicchierini "Che stai iniziando a dire una miriade di stronzate". La musica sembrava sempre più alta e la gente intorno a me sembrava non avere un volto. Vedevo solo delle luci colorate che illuminavano la sala.

"Allora se questi sono gli ultimi della serata, dobbiamo fare un brindisi" risposi, alzando il mio shottino in aria.

"Solo se colleghi bocca e cervello".

"A noi donne" la interruppi subito. "Che non abbiamo bisogno di uomini come Harry Styles per essere felici".

"Ora si che mi piaci" concordò la bionda.

Facemmo scontrare i nostri bicchierini e buttammo giù il liquido trasparente tutto d'un fiato.
Da lì in poi blackout totale.

***

Il mattino seguente fu dura svegliarsi. Non mi andava di aprire gli occhi e così mi girai di lato, per cercare di prendere di nuovo sonno, ma ebbi come la sensazione di perdere l'equilibrio e fui pervasa da un odioso senso di nausea.
Spalancai gli occhi, battendoli più di una volta per abituarmi alla luce della stanza. Ogni volta che mi trovavo in quello stato mi ripetevo di smetterla di bere, ma ogni volta si tornava al punto di partenza.

▪G R E E N▪ {H.S} Wattys2019Where stories live. Discover now