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Lili
"Non pensi sia un po' troppo tardi per fare l'albero adesso?"

Mi chiede il biondino mentre si avvicina a me. Faccio un'espressione offesa.

"Stai scherzando, spero" gli dico poggiando una mano sulla sua guancia che accarezzo delicatamente, intanto gli tolgo alcune ciocche di capelli dal viso. Sorride.

"Ora vai a montare l'albero che io voglio vedere cos'ha combinato Natalie in cucina" ridacchia staccandosi da me e all'improvviso sento un vuoto profondo, ma cerco di non farglielo capire e mi avvio verso la cucina.

Dentro ad essa trovo Natalie intenta a cucinare qualcosa, ma tutto quello che vedo è fumo. Sventolo la mano per potermi avvicinare e vedere meglio, la sento tossire.

"È tutto ok, puoi tornare in salotto" dice spuntando dal fumo grigio, rido scuotendo la testa, è così buffa e carina.

"Vai tu in salotto, ci penso io a sistemare qui" affermo sorridendole, ricambia annuendo timidamente e poi scompare dietro di me.

Mi guardo attorno leccandomi le labbra e sbattendo le mani.

Mi aspetta un lungo lavoro.


Natalie
Si, si, si! Ha funzionato!

"Will!" lo afferro per un braccio distraendolo dal montare l'albero di Natale, mi guarda interrogativo.

"Tua madre è in cucina, la prima fase è completata, ora prendi il telefono e andiamo in camera tua" mi fissa per un po' di tempo fino ad annuire incamminandosi in camera sua, lo seguo.

"Devi essere diretto, mi raccomando" dico chiudendo la porta con attenzione, alza un sopracciglio con un ghigno in faccia.
"Oh, questo è il mio punto forte" alzo gli occhi al cielo, è inutile cercare di essere seri con lui. Afferra il suo cellulare dalla scrivania e digita il numero di suo padre, sbatto il piede contro il pavimento ansiosa...

Risponde quasi subito e questa cosa mi mette sempre più ansia.
Non aspetto molto ad avvicinare l'orecchio al telefono del biondo per poter ascoltare.

"Pronto?"

"Ehi papà...volevo chiederti un paio di cose" sussurra con la voce da cucciolo, almeno sa essere convincente.

"Ora ho un po' da fare, ma se è molto importante dimmi" la sua voce sembra molto stanca e si sentono dei rumori di persone che camminano, voci, sarà nella sua nuova azienda probabilmente.
Will mi guarda arrabbiato, riesco a capire anche il perché, suo padre non ha tempo per lui...

Lo guardo dritto negli occhi azzurri, come se lo rialzassi da terra con uno solo sguardo.

"Non arrenderti adesso" sussurro piano, resta indeciso ma senza staccare i nostri occhi annuisce.

"Si, è molto importante"

"È successo qualcosa di grave?"

"No, non proprio...è solo che volevo chiederti che piani hai per stasera, cioè la vigilia di Natale" prendo una sedia per potermi sedere e mettermi comoda ad ascoltare, Cole sospira pesantemente, ha già capito tutto.

"Will...vai al punto" dice serio.

"Voglio vederti, ok?! Sei mio padre, dovrei avere il diritto di questo 'privilegio'" si alza dalla sedia passandosi una mano tra i capelli e toglie la benda portandosela subito tra le mani, oh no...

"So che ti stai praticamente rifacendo la vita, sono anche felice per te sai? Ti auguro di trovare una nuova moglie, magari avere altri figli e puoi fare anche un'altra cosa, dimenticarci! Perché tutto quello di cui ti importa è la tua cazzo di vita! Non ti è mai importato veramente di noi, ti odio, ti odio con tutto me stesso!" questa volta urla, mi appoggio la fronte sul palmo della mano chiudendo gli occhi, aveva bisogno di sfogarsi e l'ha fatto, ma non nel momento giusto.
Alzo per un attimo lo sguardo e vedo che si asciuga delle lacrime velocemente, rimango in silenzio a guardarlo.

"Un giorno, quando avrai dei figli, capirai cosa significa questa sensazione" dice soltanto, prima che Will possa chiudergli in faccia e buttare il telefono sul letto, sembra una bestia.

"Ehi, è tutto ok" mi alzo dalla sedia e mi avvicino a lui, mi guarda male. Si sta trattenendo dal non piangere.

"Esci da qui, è colpa tua se ho dovuto passare anche questa, non siamo nelle favole, smettila di pensare al finale "vissero felici e contenti" perché non esiste, almeno, non per noi. Tu non puoi e non potrai mai capire cosa significa perdere il proprio padre" sta per scoppiare, la sua voce trema più delle sue mani.

"Hai ragione, non potrò mai capirlo, perché ho perso mio padre prima ancora che possa conoscerlo" mi avvicino a lui e lo abbraccio, al diavolo i suoi muri. So che ha bisogno di affetto in questo momento, di qualcuno che lo possa capire, qualcuno come me.
Senza dire una parola mi stringe a se sospirando e sento i suoi singhiozzi sforzati, effettivamente anche uno come lui ha dei sentimenti, un cuore...

Ad interrompere il tutto è la porta che si apre facendoci staccare.

"Ho sentito delle url-" sua madre è preoccupata, ma quando vede in quale posizione eravamo sorride.

"Va tutto bene mamma, ci lasceresti soli?" chiede guardando verso di me, annuisco rivolgendo un sorriso sia a lui che a Lili ed esco.

Mi dispiace, ma io continuo a non arrendermi.









***Spazio Autrice***
Hey...
Riesco a capire perfettamente Will, quello che gli sto facendo passare in questa storia l'ho passato anche io in un certo modo e so quanto può fare male.

Il prossimo capitolo è tutto per lui❤️ (e anche un po' per me)

Vi amo con tutta me stessa❤️
I love you so much🌹
Bye💞

Così Per Sempre Where stories live. Discover now