Capitolo 1 - Basta piangere, sei patetica -

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Tradimento. L'unica parola che ho nella testa.
Traditori
<<Io...come?>> dico in un sussurro.
Quei quattro occhi che mi guardano non mi dicono niente. Lunghe lacrime calde solcano il viso di tutti e tre. Sto piangendo. Cazzo.
<<Come è possibile?>>
<<Klaus Mikaelson e tua madre si sono frequentati per parecchi anni>> dice Alan tutto ad un fiato.
<<Perché...>>
Silenzio. Bum bum, bum bum.
<<Perché non me l'ha detto?>> chiedo tra le lacrime.
<<Non lo sappiamo>>
<<Voi piuttosto! Perché non me l'avete detto prima?!>>
Silenzio. Sento il loro battito che accelera. Non riesco a dire niente. Mio padre...mio padre è...
<<Avete avuto sette anni! Sette fottutissimi anni per dirmelo!>>
Metto una mano sul petto, perché mi fa male? Tradimento, bugie. Dolore.
<<Perché mi avete fatto questo?>>
Non dicono niente. Non riesco a fermare le lacrime.
<<Perché!? Ditemi una cazzo di ragione!>> dico sbattendo la sedia di legno al muro. I pezzi di legno ricadono sbattendo rumorosamente. Guardo i volti davanti a me, hanno paura. Di me.
Corro fuori e incomincio a correre verso la foresta.
Sta calma. Controllati.
Ogni mio passo è pesante ma forte.
Perché?
Mi fermo e mi accascio sulle ginocchia. Non è possibile...no!
Mi sporgo in avanti e noto che sono arrivata al lago. Il mio riflesso mi specchia perfettamente: un volto disperato, il volto del dolore. Alzo il capo e guardo il cielo.
Mamma...perché?
Urlo, urlo fino a squarciare le mie corde vocali.
Perché non so che cazzo fare.
Sono accasciata qui da un tempo indefinito. I troppi pensieri mi stanno uccidendo.
Perché Alan e Anthony mi hanno mentito?
Perché mia mamma mi ha mentito?
Lui lo sa che esisto?
John sa chi è il mio vero padre?
Metto le mani vicino alle tempie e premo, come se per qualche miracolo possa fermare la mia testa incasinata.
Basta piangere, sei patetica.
Come...come posso fermare le lacrime?
Mio padre, il Grande Male. L'ibrido. Ora capisco perché sono un triibrido! Come non ho fatto a pensarci prima!
Stupida...
Ritorno in casa, a passo lento, cercando di godermi gli ambienti e di lasciar perdere i pensieri, con scarsi risultati. Uso la tattica "positiva"
Supererai anche questa. Come tutte le fottutissime bastarde di volte!
Sorrido. Si, io posso. Andiamo! Hanno tagliato la testa a mia madre davanti ai miei occhi, mio nonno sociopatico mi ha rinchiuso in casa per due anni per "allenarmi" e far vedere a tutto il mondo "la macchina da guerra" che sono, il mio ex...
Che cazzo sto dicendo? Un resoconto della mia vita? Brutta mossa, bruttissima mossa...
<<Cazzo!>> urlo, prima di rientrare in casa.
Alan e Anthony non ci sono più, sanno che se li trovavo avrei urlato e fatto cose che preferisco evitare di fare.
Sbatto la porta e mi accascio sul letto a testa in giù.
Vai a New Orleans.
No. No. Brutta idea.
Vai a New Orleans.
Dovrei andare a presentarmi?
<<Ciao il mio nome è Alexandra e sono tua figlia>>?! Assolutamente no. Ma come potrei fare in modo che mi creda? Delle prove...ma quali?
Mi alzo dal letto e guardo fuori dalla finestra. Le acque del lago da qui sembrano cristalline.
Vai a New Orleans.
Sono un triibrido! Una persona con i poteri di vampiro, strega e lupo non nascono con chiunque.
Andrò a New Orleans, ma prima...devo fare delle indagini sulla famiglia Mikaelson. Se non sono più a New Orleans? Se qualcuno della famiglia è morto? Meglio che io lo sappia.
Farò in fretta, New Orleans mi aspetta.

Alexandra Mikaelson - the eldest childWhere stories live. Discover now