Capitolo 20 - Signorina! -

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Qualcuno entra in camera mia e con poca non chalance, apre la tenda.
<<È ora di svegliarsi!>>
Prendo le coperte e me le tiro fino alla testa, coprendomi del tutto.
<<Tra mezz'ora Hope parte>>
Mi alzo di scatto con il busto e vedo Freya di fronte al mio letto. Ho dormito nella loro casa e...ho dormito nella loro casa! Cosa mi è venuto in mente? Non dovevo farlo.
<<Andiamo>> dico mentre mi alzo dal letto. Ho dormito con una tuta grigia addosso, prestata da Hope, e mi sembra più che decente. Infilo le scarpe al volo e scendo in sala da pranzo. Non c'è nessuno così decido di entrare in cucina. È una bella e spaziosa cucina. Con tutto il necessario. Vedo anche macchinari che non riesco a riconoscerne l'utilità. Vado al frigo e prendo un sacchetto di sangue. Lo verso in un bicchiere e me lo bevo.
<<Signorina!>> sputo il sangue in aria e il bicchiere cade, ma lo afferro in tempo. La signora Lucy con una compostezza da far paura a chiunque, si presenta davanti a me. Ripongo il bicchiere sul tavolo da lavoro e la guardo. Che cazzo vuole?
<<Il signor Klaus Mikaelson mi ha severamente vietato di far entrare in cucina qualunque componente della famiglia>>
<<Avevo solo sete>> dico. Prendo un panno trovato ad occhio e asciugo il sangue per terra. Lucy mi guarda trucida, poi inizia a tirare il panno.
<<Faccio io>>
<<Non vede che sto facendo io?>>
<<Lasci!>> urla, poi mi ricordo che è soggiogata, potrebbe anche ammazzarsi pur di levare il sangue da terra. Non mi piace questa cosa. Ho sempre provveduto io a me stessa, in qualsiasi situazione, anche per levare via quella piccola palla di polvere che si presentava sempre sull'armadio nella mia vecchia stanza. Lascio perdere e ritorno in cucina, dove trovo Klaus e Elijah fare colazione.
<<Giorno'>>
<<Buongiorno>> mi rispondono in coro.
<<Perché stai uscendo dalla cucina?>> chiede Klaus
<<Avevo sete>>
Mi guarda e poi lascia perdere.
<<Hai fame?>> mi chiede subito dopo. Ero così in sovrappensiero che non avevo notato la tavola addobbata di cibo, che prima non c'era.
<<In realtà si>> mi siedo di fronte a Elijah e vicino a Klaus, come sempre a capotavola e inizio a mangiare quello che mi ritrovo d'avanti. Sembra che le cose tra me e la mia famiglia stiano andando per il meglio, anche se ancora devo parlare con Klaus. Voglio prima finire la faccenda con Marcus e poi gli parlerò a cuore aperto. Lui mi capirà. Quando guardava Hope o Caroline io l'ho visto, quello scintillio negli occhi. Quell'amore e quella preoccupazione che solo un padre può avere. Spero che mi guardi in quel modo anche a me. Prendo un bignè e lo mangio. Sono buonissimi. Piano piano la tavola si riempie di componenti. Hayley, Rebekah, Kol, Freya, Caroline, quella che si chiama Davina...o Divina? Cavolo non mi ricordo. Ognuno ride e scherza anche se sono le otto di mattina. Finita la colazione, ognuno si reca nelle sue camere. Chi prepara le valigie e chi no, tipo me. Mi butto sul letto, già fatto.
Chi l'ha fatto?
Poi deduco che i Mikaelson saranno pieni di servi.
Se andasse male il viaggio?
Se succedesse qualcosa? Io non ci sarei.
Ci sono Hayley, un ibrido molto cazzuto. Una strega del raccolto, un vampiro, un triibrido.
Sapranno difendersi.
Si.
Faccio respiri profondi e lunghi per cercare di calmarmi. Ora Hope se ne andrà, chissà quando ci rivedremo. Mi manca già. Amplifico l'udito e sento che Hope sta scendendo le scale insieme a Caroline e Hayley. Una lacrima mi divide la guancia in due.
No! Non ti permettere!
Mi asciugo le lacrime.
Non farlo! No!
Quando non piango più, mi alzo e spero di non avere gli occhi rossi.
Hanno già salutato tutti.
<<Te ne vai allora?>>
Hope ha uno zaino nero e una valigia che trascina ai suoi piedi. Mi sorride.
Lascia la valigia e mi corre incontro. La sua testa si scontra con il mio petto. La abbraccio e spero che questo sia solo il primo dei tanti abbracci tra sorelle.
<<Sta' attenta>>
Le accarezzo la schiena.
<<Qualsiasi cosa, anche un semplice mal di testa, chiamami, ok?>>
La abbraccio ancora più forte.
<<Mi strozzi così!>>
La lascio.
<<Scusa>>
Ci stacchiamo dall'abbraccio e gli appoggio le mani sulle spalle. Cerco il suo sguardo.
<<Mi hai capito?>>
<<Si>>
Le sorrido ancora una volta. Hayley, Caroline e Divina la raggiungono. In velocità, prendo la valigia di Hope e glie la passo.
<<Hai perso questa>>
<<Non l'ho persa!>> dice con quel tono saccente che mi ricorda tanto me alla sua età.
<<Come ti pare>>
Sono tutti dietro di me e le viaggiatrici di fronte a noi.
<<Fate buon viaggio>>
Si avviano verso la porta e noi verso le nostre camere quando Hope dopo due secondi si ferma.
<<Sorella>>
Ci giriamo tutti.
<<Mh?>>
<<Fagli il culo>> dice fiera.
<<Puoi contarci>> le faccio l'occhiolino e poi, escono definitivamente.
Dopo qualche ora, passata a maledirmi e a preoccuparmi, sento qualcuno -con l'udito amplificato - più di qualcuno, entrare in palestra. Si hanno una palestra. Sotterranea. Sento anche la voce di Marcel. Mentre decido se andare o no, mi dico che dovrò svagarmi prima o poi.
Devo distrarmi.
Mi metto un leggings nero, top sportivo nero e una felpa a zip dell' Adidas, rossa.
Mi avvio e mi accorgo ad un certo punto di sbagliare strada, questa casa è letteralmente un labirinto. Trovate le scale, scendo. Scendo ancora di più con le scale del labirinto al piano terra.
Hanno un labirinto di pietra nella loro casa!
Assurdo. Trovo una porta, mi guardo a sinistra e vedo una cella. Apro e vedo questa palestra, enorme quanto un palazzetto sportivo. Mi guardo intorno e c'è di tutto. Dai bersagli fino ai tapirulant. La stanza è poco illuminata, ma riesco a scorgere Marcel sulla piattaforma dei combattimenti, un po' più alta del pavimento, parlare ai Mikaelson di fronte a lui. Sono tutti in tuta sportiva.
Tossisco ed esco allo scoperto. Io sono di fronte a Marcel, e i Mikaelson si trovano alla mia destra.
<<Posso aggiungermi?>>
Guardo Marcel e dopo qualche secondo, anche se la titubanza, il non volersi fidare di me si legga nei suoi occhi, annuisce.

Alexandra Mikaelson - the eldest childWhere stories live. Discover now