Capitolo 44 - Facciamoli tutti fuori -

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Una bomba esplode in lontananza. Mi fermo di getto con la moto premendo il freno, appena mi accorgo che è avvenuta all'inizio della fila di macchine, chiedo conferma a Parkis.
<<Nessun parametro vitale, signorina>>
No! No!
<<Chi erano?>>
<<Dal DNA posso dedurre che siano Joanna Loprud e Paul Loprud>>
Padre e figlia. Dov'è John? Cristo Santo, non può succedere, nessuno doveva morire. Prendo un lungo e profondo respiro. Non mi stava simpatica Joanna, ne tantomeno Paul, ma ci rispettavamo, almeno fino all'arrivo dei Mikaelson, perché facevo parte della loro famiglia e loro della mia.
Vendetta.
<<Parkis>>
<<Si?>>
<<Facciamoli tutti fuori>>
<<Agli ordini>>
Spingo il cavalletto mentre al lato destro della moto esce una scatola lunga e secca con rumori meccanici. Scendo e mi accovaccio sulla scatola, la apro e la osservo. 'Lancia razzi 2.0' , così l'ho soprannominata, perché è più potente di un lancia razzi normale. Lo impugno e lo carico, mentre infilo il razzo vedo che tutte le macchine si sono fermate, dopo la bomba. Lo punto verso l'elicottero più vicino, lancio e l'elicottero è a terra con un brutto schianto. Infilo un altro razzo, non ho contato quanti elicotteri ci sono. La rabbia mi acceca e sento il potere, il formicolio alle mani e a tutto il corpo, che mi scorre dentro. Ne lancio un altro e l'elicottero atterra bruscamente tra gli alberi, sfasciandosi e bruciando tra le fiamme. Ho ancora il casco indosso.
<<Parkis individua Marcus Ledtger>>
<<Subito signorina>>
Ne lancio un altro e per poco l'impatto non avveniva sopra la macchina dove si trovano Klaus e gli altri, per fortuna che hanno i sensi sopra la norma.
<<Uscite tutti!>> vedo John che esce dalla macchina, urlante. Tutti escono dalle proprie macchine, una donna mantiene il proprio bambino tra le braccia piangendo.
<<Da questa parte andiamo!>> urla Alan. Li sta guidando verso la foresta e ha ragione, stare in campo aperto non è un bene. Ne lancio un altro ancora, l'impatto è quasi catastrofico. Klaus ha salvato un ragazzo che stava correndo dalla parte opposta dell'elicottero, non ce l'avrebbe fatta se Klaus non avesse usato i suoi poteri. Vedo che il ragazzo lo ringrazia e Klaus lo incita ad andare verso la foresta. Non vedo gli altri, non so dove sono.
<<Marcus Ledtger non identificato nei paraggi signorina>>
<<Riprova con un raggio minore, fai 10 chilometri di distanza>>
Mentre sto caricando, non sento qualcuno arrivare. Qualcuno mi colpisce in faccia e cado a terra, lancia l'arma lontana da me. Il casco cade a terra con me. Il colpo è stato troppo forte per essere un semplice pugno, il sapore amaro del sangue si fa sentire. Cerca di strangolarmi ma fermo la mano prima che mi tocchi, spingendola lontana da me. Sento dei rumori metallici, Guardo negli occhi il mio aggressore. Il suo volto è coperto da una maschera, il taglio di occhi fa intendere che sia una donna, i capelli sono corti e ricadono sulla mascella lisci come l'olio. Colpisco il suo gomito con un pugno, facendola cadere ha terra. Mi rialzo velocemente. La mia mano si è rotta, quella con cui ho colpito, delle ossa sono spostate. Mentre si rialza, con il braccio fa un giro completo, senza romperselo, sento ancora i rumori metallici.
Ha il braccio di ferro!
<<Porco cazzo!>> dico mentre mi aggiusto la mano con uno scatto.
<<Non ne vuoi parlare?>> chiedo sarcasticamente.
<<Tu sei la mia missione>> dice, facendomi rimanere perplessa.
Inizia ad attaccarmi e io mi difendo, non riesco a trovare un suo momento debole, sta cercando in tutti i modi di colpirmi, se cado a terra è finita. Mi spinge, barcollo ma non cado.
<<Sei Bucky Barnes per caso?>> caccia un coltello e viene verso di me.
<<Sei decisamente lui>> paro un colpo che tenta con il coltello con la sua destra, cerca di tirarmi un pugno con la sinistra ma lo paro con la mia di sinistra. Una frazione di secondo, l'opportunità che mi è stata data, il coltello lo lancia verso l'altra mano, quel momento, il coltello sospeso in aria. In velocità, lo prendo con la destra e faccio una giravolta su me stessa. Riesco a colpirla, uno squarcio in petto, netto e conciso. Lei barcolla, si tiene la ferita al petto. Lancio il coltello a terra e le do un pugno verso l'alto, la prendo come un sacco di patate per i fianchi, ormai accovacciata per la botta, e la butto in aria. Lei atterra, la sua maschera atterra. Si rialza di spalle, i suoi capelli sono unti, il fisico da donna palestrata. Si gira verso di me e il mio cuore si gela, tutto il mio corpo si gela.
<<Charlotte?>>
<<Chi cazzo è Charlotte?>> risponde.
Sento degli spari che arrivano dietro di me, qualcuno cerca di colpirmi. Mi giro e vedo un elicottero che arriva verso di me. In velocità, prendo il casco e mi riparo dietro ad una macchina. Quando gli spari finiscono mi affaccio, Charlotte si mantiene all'elicottero con una corda. Allibita, la guardo allontanarsi e diventare un puntino. Ma che cazzo!?
<<Marcus Ledtger individuato a 5 km dalla sua posizione, signorina>> mi sorpende la voce di Parkis.
<<Verso dove?>>
<<La sua sinistra, signorina>>
Mi giro lentamente e lo vedo, in mezzo al campo aperto, sogghigna e mi guarda.
Sta cercando di sfidarmi?
La rabbia, quel potere che mi pervade il corpo, ha la meglio sul mio cervello e sul mio corpo. Inizio a correre verso la sua direzione, non si muove, sta solo aspettando me. Corro per attaccarlo, per ucciderlo. Non l'avessi mai fatto. L'ultima cosa che sento è la voce di Freya.
<<Alexandra no!>> Poi una barriera mi impedisce di proseguire, una forza elettrica mi butta nella direzione opposta alla sua. Il mio corpo viene scosso da un qualcosa di chimico e elettrico. Il mio corpo che cade a terra.

Alexandra Mikaelson - the eldest child - Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora