3

3.2K 123 7
                                    

{Camila}

Dopo circa mezz'ora mi alzai dal letto intenta a fare una doccia, avevo decisamente bisogno di rilassarmi, e una bella doccia avrebbe potuto aiutare notevolmente. Aprii l'armadio e presi il mio accappatoio e un asciugamano che avrei usato per i capelli, entrai in bagno e cominciai a spogliarmi facendo cadere distrattamente i vestiti a terra, la voglia di entrare nella doccia era davvero molta. Aprii l'acqua e la tastai con la mano fino a quando non diventò calda, avevo sempre avuto dei problemi con l'acqua fredda, odiavo il freddo ma allo stesso tempo amavo l'inverno perché sapevo che potevo coprirmi fino a morire soffocata, e quindi automaticamente mi sarei sentita al caldo, ma non così tanto da sudare, come in estate. Mi passai una mano fra i capelli cercando di bagnarli e feci lo stesso con tutto il mio corpo. Poi mi insaponai e mi risciacquai.
Visto che avevo terminato di lavarmi spensi l'acqua e mi sedetti per terra. A volte mi faceva sentire strana il fatto che pensavo molto, mi trasportavo indirettamente fuori dal mondo senza un punto di ritorno e solo quando avevo completamente formulato un pensiero su un certo argomento potevo ritenermi soddisfatta e quindi ritornare nel mondo reale.
Uscii dal bagno con l'accappatoio legato al corpo e l'asciugamano che avvolgeva i miei lunghi capelli marroni. Ma mi accorsi troppo tardi di non essere sola. Davanti a me c'era una ragazza dai capelli neri e gli occhi verdi che mi guardava con gli occhi sgranati, probabilmente non si aspettava ci fosse qualcuno in camera. Anche perché io non stavo facendo rumore.
Mi schiarii la voce e lei mormorando uno "scusa" uscì dalla camera velocemente.
Mi cambiai mettendo un jeans nero strappato e una maglietta bianca con una scritta nera molto semplice e concisa: Shameless.
Misi le mie solite Vans nere e scesi di sotto trovando già tutte lì, i miei capelli erano ancora bagnati ma sinceramente me ne importava poco e niente. Vidi di nuovo quella ragazza e questa volta mi presi il tempo di squadrarla. Era sicuramente più alta di me di qualche centimetro. Gli occhi erano verdi e penetranti. I tratti cubani, mi sarebbe piaciuto chiederle se effettivamente avesse le mie stesse origini. I capelli corvini le ricadevano lungo le spalle fino a metà della schiena. Era davvero una dea.
Anche lei mi stava squadrando.

- "Io sono Camila" Dissi con un piccolo sorriso sperando di non risultare patetica. Lei non sorrise, si limitò a fare un piccolo cenno e a dire

- "Sono Lauren" Annuii un po' a disagio e mi schiarii la voce, andai verso la cucina e mi versai un bicchiere d'acqua per stemperare la tensione, non avevo la minima voglia di parlare con nessuno e quindi mi limitai a fare un cenno a tutte le altre e poi a rinchiudermi in camera mia, era circa ora di cena, ma sinceramente non avevo fame, decisi semplicemente di posare la testa sul cuscino e chiudere gli occhi.

~

Quando mi svegliai notai che il cielo non era ancora sorto, presi il telefono per guardare che ora era: le 5:27. Sospirai alzandomi e mi vestii, tanto valeva cominciare a fare qualcosa, presi un jeans nero strappato e una felpa dei The 1975, band che personalmente amavo da impazzire.
Uscii dalla mia camera e notai che sotto l'uscio della porta della camera di Lauren la luce era accesa. Forse era sveglia. Non seppi perché, ma senza pensarci bussai tre volte alla sua porta.
Qualche secondo dopo mi venne ad aprire, aveva le mani sporche di pittura e un grande telo era steso per terra, un cavalletto con sopra una tela su cui Lauren stava dipingendo era appoggiato proprio lì. Lei strinse le sopracciglia, probabilmente non si aspettava di vedermi, sorrisi lievemente e giocando con le maniche della felpa dissi

<
- "Uhm, io mi sono svegliata ora e non vorrei stare sola, posso...entrare?" Lauren mi guardò con un sopracciglio inarcato, come per chiedermi se davvero lo avevo detto, poi, ancora abbastanza intontita mi fece entrare e come se nulla fosse riprese a dipingere. Da vicino i suoi occhi erano ancora più belli, avevano una luce davvero particolare, il verde risaltava sempre di più e avevo notato anche uno strato di azzurro e una puntina di marrone, degli occhi magnifici insomma. Cercai di portare avanti la conversazione chiedendole della targhetta in metallo. "Uhm, Ally mi ha detto che sei tu che hai fatto le targhette in metallo attaccate alle porta, mi chiedevo, ecco, se potresti farne una anche per me..." Lauren virò immediatamente lo sguardo verso di me, e annuì senza aggiungere nulla, mi concentrai allora sul dipinto, era qualcosa che non sapevo spiegare, o meglio, sì, ma magari non era ciò che lei voleva intendere. L'arte era bella proprio per questo, ognuno la interpretava a suo piacimento, e solo dopo l'autore poteva dare la sua definizione, anche se effettivamente disegnando l'aveva già data, solo che non essendo una cosa comprensibile a parole, ma solo con gli occhi del cuore, ognuno vede ciò che vuol vedere.

- "Ti piace?" La domanda di Lauren mi riportò alla realtà, annuii sorridendo leggermente e lei mi fissò per qualche secondo per poi mettere via il pennello ed entrare in quello che pensai fosse il bagno della sua camera, sentii il getto del lavandino per circa un minuto e poi lei uscì con le mani pulite. Prese il cavalletto con il disegno e lo spostò ad un angolo della stanza, ne approfittai per guardarmi intorno, un armadio stava proprio davanti a me e a sinistra di esso un letto a una piazza e mezzo di trovava contro il muro, nell'angolo di destra invece Lauren aveva appena posato il cavalletto e ora stava ritirando anche il telo da per terra, subito alla mia sinistra c'era una scrivania piena di pennelli e cose per dipingere oltre a vari attrezzi e materiali di tutti i tipi. Lei si sedette lì e mi fece cenno di recuperare una sedia che stava proprio lì accanto, lo feci e mi sedetti accanto a lei.

- "Allora? Come la vuoi la targhetta?" Sorrisi e le esposi la mia idea, una semplice targhetta di metallo rosa salmone e il mio nome scritto bianco, poi le avrei fatto attaccare uno dei miei fiocchi bianchi con le perle dell'omonimo colore del metallo, lei mi sorrise e si mise subito all'opera. Nel frattempo io la osservai senza azzardarmi a parlare, quando finì, un paio di ore dopo, il risultato mi stupì, era davvero bella, le sorrise e lei me la porse, e corsi felice come una bambina quando riceveva la sua bambola per Natale, ad attaccarla alla porta. Mi voltai e notai che Lauren aveva richiuso la porta, sospirai, in fondo non credevo dovesse essere semplice per lei tutto quel casino, non avevo idea di quanto tempo fa era morta la ragazza né che rapporto avesse con Lauren, ma comunque lei doveva esserne uscita distrutta, perché si notava.

Let Me Love You (Lauren G!P) Where stories live. Discover now