Capitolo 31

105 8 2
                                    

- Jesse;

Questa mattina Amsterdam è molto fredda. Guardo il vetro appannato di camera mia e ci disegno una nuvola sopra sospirando profondamente. Tutto questo grigio che avvolge il cielo mi mette tanta malinconia addosso, ma allo stesso tempo mi fa sentire spensierata.

Ultimamente penso, penso come possa essere ogni notte se io potessi essere in grado di sognare qualsiasi sogno io abbia sempre voluto, e che ovviamente iniziando quest'avvenura dei sogni io potessi soddisfare tutti i miei desideri.

Chissà come sarebbe se nei sogni, io potessi avere qualsiasi tipo di piacere che vedo, e se dopo parecchie notti direi "wow, è stato piuttosto grandioso".

Ma a volte vorrei anche fare qualche sogno che io non posso tenere sotto controllo, come se mi potesse succedere qualcosa da un momento all'altro, che io non riesco a percepire.

Talmente tanto non sotto controllo fino a che io diventi avventurosa, facendo tante scommesse su quello che potrò sognare in futuro, e alla fine sorgessi dove sono ora.

Se mi svegliassi da questa illusione, e capisco che il nero implica il bianco. Il sé implica l'altro, la vita implica la morte. Potrei sentire me stessa, non come un estranea nel mondo, non come qualcosa in libertà vigilata, non come qualcosa che è arrivato qui per combinazione. Sarebbe bello se in un sogno, riuscissi a sentire la mia esistenza come se fosse assolutamente fondamentale.

Smetto di guardare fuori dalla finestra e mi alzo per vestirmi. Mi guardo allo specchio e noto di avere una faccia davvero distrutta, quindi decido di farmi una doccia calda.

Uscita dalla doccia mi vesto abbastanza pesantemente, indossando una felpa nera e dei Jeans anch'essi neri. Lascio i capelli sciolti, nonostante siano poco curati e afferro il mio telefono fra le mani scendendo le scale per andare a salutare mamma prima di uscire.

Come al solito esco da sola, l'unica persona con cui mi frequentavo era Martijn, sempre se si poteva definire così. Cammino lungo la strada e noto che in torno a me non c'è nessuno e nemmeno nessun rumore, probabilmente sono tutti rintanati in casa a scaldarsi dato che si gela qua fuori.

Da una parte questo silenzio mi piace, riesco a chiudermi nei miei pensieri non pensando a nessuno, sentendomi bene e in pace con me stessa. Vorrei tanto avere un animale domestico, mi aiuterebbe sicuramente a riempire le mie giornate buie piene di solitudine, dato che loro riescono a farti stare bene più degli umani.

Sentendo la fame salire decido di andare a fare colazione in centro ad Amsterdam, dato che oggi non è molto affollata. Appena entro nel bar un tepore piacevole mi avvolge fra le sue braccia.

Sospiro sorridendo, inutile dire che questo bar è l'unico che abbia sempre i riscaldamenti accesi. Come al solito la signorina dietro al bancone mi sorride chiedendomi cosa voglio ordinare.

Decido di ordinare una brioche alla cioccolata con un caffè per farmi risvegliare da questo brutto sogno che sto ormai vivendo da quando sono nata.

Mi godo il caffè sedendomi in un tavolino dove posso ammirare Amsterdam guardando fuori da una enorme vetrata.

Apro Instagram per fare una foto e postarla sulle storie, è una cosa che non faccio spesso ma stamattina decido di farlo. Dopo qualche minuto noto che solo Martijn ha visualizzato quella storia e il mio cuore perde un battito. Spengo il telefono e chiudo gli occhi facendo un grosso sospiro con ancora il caffè fra le mani.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Jan 02, 2022 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

𝐨𝐨𝐩𝐬 ; 𝐦𝐚𝐫𝐭𝐢𝐧 𝐠𝐚𝐫𝐫𝐢𝐱Where stories live. Discover now