Capitolo 16

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Salita in macchina noto che è davvero molto bella e lussuosa, quindi immagino che dovrebbe stare molto bene economicamente. Da fuori ho notato che ci sono i vetri oscurati quindi probabilmente nessuno può vedere chi c'è dentro. È un audi nera molto bassa ma la adoro comunque.

Dal finestrino posso vedere le luci che sempre si vedono su Amsterdam, come sempre bellissime e noto che Armin e mia madre ogni tanto si scambiano qualche sguardo e un sorriso, una scena molto tenera perchè sembrano davvero due adolescenti.

Armin è abbastanza meravigliato da come mia madre è vestita, nel senso che è la prima volta che l'avrà vista così bella. La guarda con ammirazione e sono contenta che un uomo guardi mia madre in quel modo, e non solo perché si meraviglia dell'aspetto fisico ma semplicemente perché mia madre è diversa e molto felice, è ciò che la rende molto più che bella. Dopotutto un uomo che la rendesse felice ci voleva.

Durante il tragitto Armin alza il volume di una canzone che non capisco di chi sia ma ha una melodia fantastica e il testo è bellissimo. Mi sporgo in avanti per chiedere ad Armin il titolo di quella canzone.

"Hey Armin, sai come si chiama questa canzone?" Chiedo mentre lui è concentrato sulla strada. "Si esatto è davvero bella." Aggiunge mia madre

"Questa? Come non riconoscerla! È scared to be lonely di Martin Garrix, è una canzone davvero bella. Scritta e prodotta da lui e cantata da Dua Lipa, una voce molto bella!" Dice con fierezza, come se lo conoscesse già e alza il volume.

A quel "Martin Garrix" rabbrividisco.
Ha davvero fatto una bella canzone, ma le mie domande sono altre. Il testo scritto da lui?

È un testo molto forte e significativo, con quel pizzico di malinconia nelle parole e mi domando perché l'abbia scritto proprio lui, non sembra il tipo da testi strappalacrime, ma credo di non aver mai letto un testo così bello, vorrei tatutarmi ogni parola sulla pelle perché è davvero una canzone bellissima.

Prendo il telefono e la cerco subito, noto che è disponibile una versione acustica della canzone e decido di ascoltare quella, ringrazio Dio di essermi ricordata di mettere le mie amate cuffiette nella pochette. Devo ammettere che la versione acustica è molto più bella di quella originale.

Passo tutto il tragitto ad ascoltare quella canzone, osservando quel poco di panorama visibile dal finestrino perché è notte, osservando le stelle che sembrano seguire la macchina, un pizzico di malinconia si impadronisce di me ma allo stesso tempo resto appoggiata vicino al finestrino mentre quella melodia e quelle parole mi cullano, ascoltandole e ascoltandole più volte. Mi rimarrà in testa per tanto tempo dato che io mi fisso sempre su una canzone in un determinato periodo.

Mi accorgo che siamo arrivati quando Armin parcheggia fuori da questo ristorante. Metto il tutto nella pochette e scendo. Chiudo la porteria e aggiusto il vestito. Noto che c'è una limousine, deve esserci qualcuno di importante qui.

Vedo Armin aprire la portiera a mia madre per poi offrirle il braccio con un sorriso mentre lei lo avvolge e arrossisce. Sorrido a quella scena tanto carina, ormai è diventa una ship. "Quanto siete carini!" Esclamo da dietro mentre loro cacciano una risatina.

Entriamo e sempre all'entrata noto che ci sono due camerieri a darci il benvenuto, vestiti molto elegantemente, per poi trovarne un altro che ci chiede se noi avessimo già prenotato e ovviamente Armin gli dice di si.

Da uno sguardo a un foglio con degli occhiali per assicurarsi. "Prego signori, potete accomodarvi. Quello è il vostro posto, tavolo dodici. Buona serata" Dice con tono molto gentile.

Armin fa un cenno di testa e ci dirigiamo al nostro tavolo. Il ristorante è molto bello, lussuoso e costoso. Pareti avvolte da un colore simile a quello del legno, solo più chiaro con dei giganteschi lampadari in vetro sopra di noi, non è molto affollato e questo mi tranquillizza, non voglio avere troppa gente intorno a me.

𝐨𝐨𝐩𝐬 ; 𝐦𝐚𝐫𝐭𝐢𝐧 𝐠𝐚𝐫𝐫𝐢𝐱Where stories live. Discover now