Capitolo 30

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Mi dirigo alla Stmpd Rcrds studio non solo per dedicarmi alla mia musica, ma anche perché Watse è li a lavorare e volevo parlargli di quello che è successo due giorni fa con Jesse, correlato anche al fatto che lui un po' di mesi fa mi aveva portato quei fogli che dicevano di quell'accaduto e che la questione andava risolta in questura.

Ametto di essere molto preoccupato, ma non solo perché questo riguarda la mia carriera, ma per Jesse e per quello che ha passato per suo fratello. Sembrava così arrabbiata ma misto alla tristezza e sapere che era suo fratello ancora mi sconvolge. Vorrei sapere di più su questa storia, non sopporto essere cosi disinformato su quello che succede ai miei show, la cosa che mi fa più incazzare è quando gira la droga ai miei concerti, dove i ragazzi rischiano la vita per quella merda.

Entro in studio e noto che non c'è nessuno, il sole di tardo pomeriggio entra dalle tapparelle socchiuse della finestra. Il posto è fresco e ci sono ancora i bicchieri mezzi pieni di birra dell'altra sera, dove io e i membri della mia etichetta abbiamo festeggiato il compleanno di Emilio. Poso lo zaino sul divano e in lontananza sento una voce, quella di Watse che parla con qualcuno, probabilmente sta ancora lavorando per farmi suonare in qualche festival.

Lui lavora sempre al massimo, tenendo conto anche delle mie necessità e di quanti show possa fare senza stancarmi. Sa che sono ancora un ragazzo non abituato al successo. Mi capisce sempre anche se è più grande di me, è un amico di famiglia quindi necessito che lui sia con me in tour ogni volta, mi da coraggio e positività insieme a tutto il mio team. Vado da lui.

"Si si, certo che puoi fidarti, Martijn ha un grande talento nel interagire con la folla, te lo assicuro... va bene! Ci sentiamo" Chiude la chiamata per poi guardarmi con un sorriso e sorpreso.

"Hey, cosa ci fai qua? Pensavo fosse il tuo giorno libero. Comunque parlavo col manager dell'omnia, ti vuole come headliner durante la settimana dell'ultra, non è fantastico?" dice e sento quanto sia eccitato di dirmi ciò.

"si certo. È fantastico.." dico.

Si accorge che non l'ho detto con entusiasmo, e mi guarda stranito per la mia espressione.
"Tutto bene? Non ti vedo entusiasta" Dice preoccupato.

Con Watse posso parlare di tutto, quindi decido di confidargli quello che è successo. Questa cosa del fratello di Jesse ci riguarda, ma dico confidare perché potrebbe farmi delle domande su Jesse e quello risulterebbe una cosa privata. Ma lui sa delle mie relazioni e delle ragazze che ho avuto, anche se non era il nocciolo della questione.

"Si, sono felice, solo che ieri è successa una cosa e devo dirtela dato che riguarda la notte dove quel ragazzo è morto" dico preoccupato.

Posa il telefono preoccupato.                              
"Hey dimmi tutto"

"Beh un po' di tempo fa ho conosciuto questa ragazza, Jesse, in un quartiere, insomma mi vergogno anche a dirlo ma lei era una prostituta, adesso ha smesso. Abbiamo iniziato a sentirci ma solo per piacere sessuale. Sta di fatto che due giorni fa viene a casa mia, molto arrabbiata e triste perché aveva scoperto che il fratello, ovvero il ragazzo di cui parlavi, era morto a un mio show. Ovvero quella notte al club, per droga" Dico con un nodo in gola, mentre ripenso all'espressione che Jesse aveva mentre mi diceva tutte quelle cose, non mi si leva dalla mente.

Mi guarda sorpreso e preoccupato.
"Cavolo Martijn, questa è tosta. Non sapevo avesse una sorella. Comunque chi decide il giro della droga in un club non sono i manager dei dj come crede la maggior parte della gente. Ma il proprietario del club, infatti ci sarà anche lui in questura. Solo che al giorno d'oggi queste sono informazioni che non si sanno. Per ora non so altro, anche se vorrei, perché la storia di Jesse sembra davvero brutta" Dice pensieroso alzandosi dalla sedia.

"Si che è una brutta storia, credo che lei fosse convinta del fatto che lui fosse morto in un altro modo e mi dispiace. Ci sarà lei e la mamma in questura e solo guardarla negli occhi ora mi farebbe assolutamente male" dico nervoso morendomi le unghie.

"Toglimi una curiosità, anche se usciamo fuori discorso, c'è qualcosa di più tra voi due? Da come ne parli, non sembra solo una che volevi scoparti"

Non so cosa rispondere a questa domanda, mi mette in confusione, non vorrei rispondere che per un momento c'è stato una specie di feeling speciale tra me e lei, la sera che ho litigato con Julian sembrava l'unica persona a cui realmente interessava prendersi cura di me. Mi ha dato un senso di amore e protezione. Non so se lei abbia mai provato qualcosa, forse lo spero, forse no perché ho paura dei miei sentimenti. Solo che non lo so.

"No, certo che, credevo ci fosse stato qualcosa ma non lo so" Rispondo, forse un po' confuso.

Si, a lui dico ciò perché non ho paura di mostrarmi per quello che sono con lui, sa che posso essere una persona molto fragile, forse innamorata. Questa non è l'immagine che voglio dare. Come uno stupido credo che ormai non mostrare sentimenti mi faccia apparire più forte, anche se so bene che non è cosi.

"Vorresti? Intendo, che ci fosse qualcosa di speciale" dice curioso e con un sorriso. Se vorrei? Questo non lo so, non so rispondere e non vorrei perché so che la mia mente dice di si. Io rimango in silenzio e lo guardo.

"Parlami di lei" Mi dice curioso.

Non mi rifiuto, gli parlo di lei perché è l'unico a cui posso parlarne.

"Beh lei è bellissima, ma non quella bellezza dove dici che una è figa, è bellissima perché sai che è fragile, che dovresti proteggerla perché il mondo è troppo cattivo per vedere una ragazza cosí. Una volta ho sbagliato e me ne pento. Lei è molto forte, mi sento cosi inferiore perché lei sa cosa bisogna affrontare nella vita. L'ammiro, sarebbe una persona che nella quotidianità mi darebbe una scarica elettrica di positività. Quando vede qualcosa di distrutto, lei se ne prende cura. Lei è la prima persona che chiameresti quando sei in un momento di crisi, perché con un paio di occhi può darti una visione migliore del mondo quando sei nel momento di crisi. Ma anche la prima persona a cui vuoi dire belle notizie, perché lei merita momenti felici e vorresti solo condividere quel poco di felicità che ti prendi con lei, dato che la vita non gliene ha data tanta, ma vorresti dargli tutte le cose belle. Io sono negato, lei merita di meglio" Dico tutto ciò guardando per terra, forse sono un po' arrossito.

"Si che vuoi qualcosa di speciale. Martijn non ti ho mai visto parlare così. Ti dico una cosa; il mondo ha bisogno d'amore, tu ne hai bisogno e anche Jesse. Non fare il duro con te stesso, solo perché una storia è andata male non vuol dire che sarà sempre così. Se una cosa la vuoi, prenditela" Dice e si avvicina per darmi una paccca sulla spalla.

Forse ha ragione, adoro confidarmi con lui. Dice sempre le cose giuste che mi convincono e che mi danno coraggio. Non so se quello che ho detto su Jesse sia frutto di una persona innamorata. So solo che è vero, lei merita davvero la felicità.

"Va bene amico, io ho da fare, pensa a quello che ho detto!" dice in modo decisivo e se ne va.

Si che ci penso, non solo a lei, ma soprattutto alla cosa più brutta che riguarda lei: come cazzo si chiama il proprietario di quel club? Troppe domande che non riesco nemmeno a lavorare sulla mia musica.

𝐨𝐨𝐩𝐬 ; 𝐦𝐚𝐫𝐭𝐢𝐧 𝐠𝐚𝐫𝐫𝐢𝐱Where stories live. Discover now