Capitolo 14

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Mi sveglio con un forte male alla testa e con la luce della finestra che come al solito, mia madre apre. Sbuffo. Se non prendo qualcosa starò peggio. Decido così di andare di sotto per prendere qualcosa e fare colazione. Mamma non c'è, sicuramente è uscita a fare compere. Dovrei uscire anche io a comprarmi qualcosa, magari quel vestito che mi piaceva tanto, Martijn mi ha trascinata via e non ho nemmeno potuto vederlo per bene.

Verso sera decido di uscire, preferisco uscire di sera che di giorno, mi sento più a mio agio. Ormai sono le otto e sta già facendo buio, dico a mia madre che esco per prendere una boccata d'aria e mi infilo la felpa di Martijn molto calda assieme ad una giacca altrettanto calda per poi uscire di casa.

Come al solito mi guardo attorno ammirando le luci di questa fantastica città, vivo ad Amsterdam da parecchi anni e sono sempre stata fiera di vivere in un posto del genere, anche se l'unica cosa scadente è il lavoro.

Dopo una decina di minuti arrivo al negozio e vado subito verso il mio amatissimo vestito. Il prezzo è davvero alto e purtroppo non posso ancora permettermelo.

Così decido di passare oltre per guardare qualcosa di meno costoro, c'è l'imbarazzo della scelta e mi sono innamorata di tutti i capi d'abbigliamento di questo negozio.

"Ma guarda chi si rivede" questa voce. Rassegnata, mi giro lentamente ritrovandomi davanti il nostro in persona.

"Mi perseguiti pure dentro ai negozi?" Sussurro a Martijn abbastanza scazzata e infastidita. "Come mai guardi questi vestiti? Sei povera, non te li puoi permettere. Non è che ti serve un'altra scopata per racimolare qualche soldo?" Ride guardandomi. Beh, ha decisamente esagerato questa volta.

"Senti ma perché non vai nel solito quartiere in cui vai tutte le sere? Talmente morto di figa che te ne faresti anche tre in una volta, le persone come te mi fanno davvero schifo, dovrebbero morire" sputo acidamente. Non voglio assolutamente mostrarmi debole davanti a lui. "Dai Jesse, stavo scherzando. Abbiamo scopato così tante volte che ancora devi capire il mio senso dell'umorismo?" Ride ancora.

"No, però ho capito quanto tu sia malato di mente e mi sono anche resa conto che durante il sesso, non mi fai eccitare proprio per niente" gli faccio l'occhiolino mentre riprendo a guardare alcuni vestiti. Lui resta a fissarmi probabilmente spiazzato. È ciò che si merita.

Non dicendo nient'altro, mi afferra violentemente dal polso avvicinandomi a lui. "Vieni con me" dice con il suo modo di fare cattivo. "Mai" dico strafottente.

"Altri soldi, ricorda" dice lui guardandomi dritta negli occhi. Infondo, lo faccio solo per mia madre, e per i soldi che ci fanno andare avanti nella nostra vita.

"D'accordo" dico rassegnata mentre lui ridacchiando, mi trascina fuori dal negozio portandomi in una stradina buia dove non c'era praticamente nessuno.

Si guarda attorno assicurandosi che non ci sia nessuno e dopodiché mi sbatte contro al muro. I suoi occhi sono fissi sui miei mentre le sue mani si fanno spazio sotto la mia giacca.

Le nostre labbra sono talmente vicine che riesco a percepire il suo calore caldo su di esse. Le sue labbra si spostano sopra il mio collo, lasciandoci un bacio.

Non realizzando cosa stia succedendo, chiudo gli occhi godendomi il momento. È la prima volta che Martijn mi bacia il collo, o meglio, è la prima volta che io e Martijn abbiamo un momento così intimo. Durante il nostro sesso non ho mai sentito il bisogno di avere un contatto del genere con lui, dato che mi usa soltanto per il sesso e io per i suoi soldi.

Ma nonostante ciò, lo lascio fare mentre ansimo leggermente. Appoggio le mie mani sopra l'enorme felpa che indossa mentre lui si toglie dal mio collo e mi guarda.

Ricambio lo sguardo notando che si sta slacciando i pantaloni, abbassandoli insieme ai boxer. "Mi auguro tu non lo voglia fare per strada" lo guardo abbastanza sorpresa. "Sta zitta, ma chi cazzo ci vede secondo te?" Dice con il suo solito tono da strafottente.

Senza dire nient'altro, inizia a slacciarmi i pantaloni subito dopo si mette il preservativo che tira fuori dalla tasca. Mi afferra delicatamente dai fianchi, avvicinando il mio bacino al suo entrando in me. Ma non come le altre volte, più lentamente.

Mi tiene stretta dai fianchi mentre io appoggio le mie mani sopra le sue spalle per non scivolare. "Dio.." sussurra appoggiando la sua fronte contro la mia guardando in basso. Gemo assieme a lui, e per la prima volta sto cercando di godermi il momento, nonostante tutto ciò sia sbagliato.

Dopo qualche minuto, inizia a gemere più forte e inizia a muoversi più velocemente. "Cazzo, ci sono anche questa volta" dice, venendo dentro al preservativo col respiro affannoso. Subito dopo esce da me rivestendosi, cacciando il preservativo da qualche parte.

Mi rivesto anche io e rimango a guardarlo mentre si sistema i capelli fallendo miseramente. È bello così, anche con i capelli spettinati, con i vestiti stropicciati e con le guance rosse per l'eccitamento. Insomma, è sempre sexy. Scaccio via questi pensieri cercando di andarmene ma sfortunatamente mi prende per il polso.  "Vieni a casa con me, ti prego" sussurra vicino al mio orecchio non mollando la presa dal mio polso.

No, non posso andare. Mia madre si sarà chiedendo dove sia finita. "No, Martijn non posso" cerco di liberami dalla sua presa abbastanza forte.

Per quale motivo dovrei andare con lui? Per farmi scopare ancora? Sono stanca e non lo sopporto più, mi sta dando alla testa.

"Vieni con me, adesso" sussurra nuovamente nel mio orecchio stringendo più forte il polso. Lo spintono liberandomi dalla presa, camminando frettolosamente verso la via di casa. Non mi ha più trattenuta perfortuna, così posso andarmene a casa tranquillamente.

Si é comportato fin troppo in modo strano con me, e non so in che modo prendere questa cosa. Arrivata a casa, le luci erano già tutte spente nonostante sia abbastanza presto.

Mia madre starà sicuramente dormendo quindi farò piano. Vado in camera mia e mi metto sotto le coperte, ripensando a quello che è successo con Martijn. Tutto ciò è strano, ma proverò a non pensarci.

𝐨𝐨𝐩𝐬 ; 𝐦𝐚𝐫𝐭𝐢𝐧 𝐠𝐚𝐫𝐫𝐢𝐱Where stories live. Discover now