Capitolo 9

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- Martijn;

"E così due giorni fa ti sei dato da fare?" Domanda Julian appoggiato sul mio letto mentre ride con una birra in mano. Non cambierà mai.

"Si certo, dato che tu sei rimasto a spassartela con jay e mi hai lasciato da solo come un coglione!" Esclamo. Mi siedo e prendo il mio mac per mettere qualche traccia nella chiavetta, dato che tra sette giorni suonerò all'ADE.

"Andiamo amico, io quelle due me le sono scopate entrambe in quella cazzo di discoteca ed è stato fantastico". Dice.

Scuoto la testa, mi rassegno al fatto che ormai ragioni come uno stupido, o forse fa finta di esserlo. Da quando si è lasciato è così, beh dai l'amore fa proprio un brutto effetto. "Garritsen che facciamo stasera? Sono l'una, la notte è ancora giovane".

Beh ha ragione, sono passati due giorni dall'ultima scopata che mi sono fatto, avrei bisogno ancora di sfogarmi dato che sto accomulando troppo stress.

Lo guardo. "ora ti porto in un posto bellissimo dove giusto due giorni fa ho scopato una che era VERGINE" Dico ridendo. "Cosa? Ora le prostitute sono anche vergini?" Ride anche lui.

"Beh a quanto pare esistono, mi sono anche divertito credimi. Farsi una vergine non è il massimo, ma può essere divertente." Dico, mentre chiudo il mac e lo appoggio sulla scrivania.

"Quindi mi stai dicendo che ora andiamo in quel posto?" Dice julian con gli occhi che luccicano.

"Esatto Julian, andiamo!" Esclamo. "Oh oh amico, non ti ho mai visto più euforico di così! Prendiamo due macchine, io con la mia e tu con la tua?" Domanda. Si, non possiamo farci una nella stessa macchina. Sarebbe imbarazzante e ci sarebbe poco spazio.

"Esattamente, tu vieni dietro e seguimi" Dico. Prendo una giacca abbastanza pesante perché so che fa freddo e indosso un cappellino all'incontrario.

"Okay amico!" Esclama, usciamo dalla stanza e mi da una pacca sulla spalla. "Sono fottutamente fiero di te amico, è bello divertirsi insieme a te!" Dice fiero.

Julian ha ragione, divertirsi è l'unica cosa che voglio, sicuramente farlo insieme a lui è più divertente. Siamo giovani no? Cos'altro dovremmo fare?

"Julian, hai propro ragione!" Scendiamo dalle scale e usciamo di casa, chiudo la porta con la chiave di casa che ho sempre con me delicatamente senza far rumore dato che potrei svegliare i miei e poi ci dirigiamo verso le nostre macchine. Come avevo intuito, fa abbastanza freddo che quasi gelo. Faccio un cenno a Julian per fargli capire che deve seguirmi, dopo aver imparato la strada sono sicuro che andrà lui da solo.

Salgo in macchina e controllo di avere già i preservativi, mai restarne senza assolutamente. Accendo la macchina ed esco da fuori il cortile di casa mia, assicurandomi poi che Julian mi stia seguendo, dopodiché mi dirigo finalmente verso quel quartiere.

Come sempre dal mio finestrino osservo la bellezza delle luci di Amsterdam, dire che amo la mia città è dire poco. Resterò qui per tutta la vita anche se sono sempre in viaggio, poco in questo periodo. Accendo lo stereo e metto una delle mie canzoni preferite, ovvero "R U mine?" degli Arctic Monkeys, alzo il volume e mi godo il traggitto con questa canzone fantastica come sottofondo. Ci mettiamo quasi venti minuti per arrivare in questo posto. Abbasso il volume e aspetto che Julian mi raggiunga con la macchina per mettersi affianco.

"Così questo è il posto?" Domanda. "Si Julian, proprio questo" Dico guardandolo. "Faccio un giro, ne vedo di bellissime. Ci vediamo dopo amico". Dice e lo guardo allontanarsi con la macchina lentamente.

Bene, sono felice che gli piaccia. Decido di fare anche io un giro, non so perché però, mi viene spontaneo andare nel posto dell'altra volta con una piccola speranza di trovare la ragazza dell'altra volta, ovvero Jesse.

Come pensavo è lì, seduta sul marciapiede ma non è come le altre prostitute, dato che è molto coperta e sembra solo una semplice ragazza che sta aspettando qualcuno sul marciapiede, non sembra nemmeno una prostituta. Noto però, che si accarezza le braccia per riscaldarsi, trema perché fa freddo. Beh il mio amichetto sotto fa qualche richiamo, sono sicuro che la visione di altri soldi la renderà felice.

Mi avvicino e noto che forse all'inizio non mi riconosce per la macchina diversa che ho, dato che due giorni fa avevo quella di Julian. Incrocia il suo sguardo col mio, e vedo la sua faccia un po' stupita.

"Chi si rivede" Dico con un pizzico di arroganza. "Cosa vuoi?" Dice lei evitando il mio sguardo. Cosa voglio?

"Io qualcosa di niente, tu invece li vuoi questi?" Dico mostrandole 1000 euro. Li guarda e spalanca gli occhi.
"E va bene". Dice con una voce quasi tremante, e non so se sia per il freddo o perché forse le faccio paura.

"Sali" le dico e sale subito. Si leva quella giacca che ha addosso e sotto ha solo un top corto, resta immobile e devo sicuramente fare io il primo passo. Levo prima il cappellino, la guardo e lentamente mi slaccio i pantaloni. Come al solito mi assicuro che non ci sia qualcuno nei dintorni, dopodiché mi levo tutto e mi caccio il preservativo. 

La prendo, non troppo violentemente dai fianchi mettendola sopra di me. Lei resta immobile mentre io sbuffo per il suo comportamento che come al solito, mi fa irritare. Le levo le uniche cose che ha addosso e poco dopo entro in lei. Sentendo un gemito da parte sua, gemo anche io assieme a lei.

Inizio a muovermi fuori e dentro di lei abbastanza forte e chiudo gli occhi anche io. Notando che sta provando dolore, rallento nonostante io abbia voglia di fotterla forte.

"Cazzo.." dico appoggiando le mie mani sopra la sua schiena per poi graffiargliela lentamente. Ribalto la situazione e mi metto sopra di lei.

Mi spingo nuovamente dentro di lei appoggiando le mani contro il sedile continuando a muovermi, mentre lei cerca di attorcigliare le sue braccia attorno al mio collo ma fortunatamente, la blocco in tempo.

- Jesse;

Martijn esce da dentro di me e ancora col respiro affannoso mi guarda. Mentre i nostri ansimi si mischiano, il mio sguardo è puntato nei suoi occhi chiari. Mi guarda come se intorno a lui non ci fosse più niente.

Non so se sia per la stanchezza, ma Martijn cede un po' la presa vicino al sedile e le sue labbra sono decisamente troppo vicino alle mie. Durante il nostro sesso non ci siamo mai dati un bacio o altro. Ma d'altronde, perché darseli i baci?

Qui non c'è amore, ma solo la pretesa di avere piacere da parte di Martijn. E cosa più strana, non è stato così veloce o violento come l'altra volta, ma ho notato un po' più di leggerezza da parte sua. E il suo sguardo mi sta dicendo qualcosa che io purtroppo non riesco a capire.

Nella macchina si sentono solo i nostri respiri affannosi che lentamente si alleviano fino ad arrivare a un silenzio strano. Chiude gli occhi e si alza sedendosi sul sedile del guidatore, buttando il preservativo e rialzandosi i pantaloni.

Nel frattempo mi aggiusto anche io il tutto, ringraziando Dio che non mi abbia trattata male come l'altra volta. La cosa più sorprendente è che solo con lui ho fatto sesso, agli altri, quei pochi, faccio altro. Si ho perso la verginità, potrei farlo con altri, ma non ci riesco.

Però perché lo faccio con Martijn? Forse perché mi da più soldi? Perché con lui riesco a farlo, a sopportare e con gli altri no? Mi guarda e mi da i soldi senza dire nulla mentre io faccio un sospiro ed esco.

"Hey, fa abbastanza freddo e non so se tu devi rimanere qui per tutta la notte ma tieni" Mi da una felpa che prende da dietro il sedile, sempre con quel pizzico di arroganza e non guardandomi.

"Puoi tenerla, ne ho tante." Dice. "Grazie" Dico guardandolo. Mi guarda e annuisce senza rinunciare a quel suo tono arrogante. Chiudo la porta della macchina e lui se ne va. Guardo la felpa rossa molto largha che ho in mano che profuma di chanel, o semplicemente il profumo che ha sempre lui addosso.

Guardo l'etichetta e noto che è della Tommy Hilfigher, costerà minino seicento euro. La metto ed è tanto calda, faccio un respiro di sollievo perché riscalda molto e il fatto che sia calda mi piace ancora di più. No, Jess. Te l'ha data per pena, anche se stavolta non è stato così stronzo, più carino rispetto all'altra volta, molto stranamente.

𝐨𝐨𝐩𝐬 ; 𝐦𝐚𝐫𝐭𝐢𝐧 𝐠𝐚𝐫𝐫𝐢𝐱Where stories live. Discover now