Capitolo 19

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Ormai è passata più di una settimana dall'ultima volta che ho visto Martijn, precisamente dalla sera che è venuto a dormire da me.

Il mattino seguente quando mi sono svegliata non c'era più. Ho passato tutta la settimana a casa assieme a mia madre e dato che la vedevo molto giù di morale, l'ho portata tutte le sere a cena fuori.

Ha fatto tanto per me e io voglio esserci per lei il più possibile quando sta male, e anche per renderla felice. Mi ha raccontato che il suo rapporto con Armin stava andando benissimo e che si sentivano parecchio, ma purtroppo è dovuto andare a Parigi per lavoro e non sa quando tornerà.

"Senti Jesse.. ho bisogno che tu vada a prelevare dei soldi in banca, non mi sento abbastanza bene, perciò non mi va di alzarmi dal divano.. quindi vai tu, tanto la carta ce l'hai sempre avuta tu no?"

"Certo mamma" le sorrido. "È di sopra, dammi qualche minuto per cambiarmi e vado, forse resterò un po' fuori perché vorrei prendere una boccata d'aria.. quindi tornerò più tardi"

Lei annuisce solamente e subito dopo vado di sopra a cambiarmi. Cerco la carta ma non la trovo, sono sicura di averla lasciata dentro la borsa ma non c'è. Cerco ovunque ma non la trovo.

L'unico che può averla presa è Martijn dato che solo lui è entrato nella mia stanza se non mia madre per fare le pulizie ogni tanto. Ma la vera domanda è: che cazzo se ne fa lui della mia carta di credito se gli escono i soldi anche dal culo? Incazzatissima esco di casa. Mi ricordo perfettamente che l'ultimo ad essere entrato in camera mia è lui, almeno che io non mi sia fatta di cocaina e l'abbia nascosta da qualche parte, l'unico sospettato è lui.

Cammino a passo svelto sperando che sia a casa sua, dato che a quanto mi ha detto abita anche con i suoi genitori. Mi fiondo davanti alla porta suonando ripetute volte.

Poco dopo mi apre con solo un telo attorno alla vita, guardandomi abbastanza stranito. "E tu cosa ci fai qui?" Mi guarda. Lo guardo anche io e sicuramente é appena uscito dalla doccia doccia dato che tutto bagnato e indossa quel telo.

È troppo eccitante per i miei gusti, e odio me stessa per questi pensieri che mi faccio, ma non posso farne a meno. "Hai la mia cazzo di carta di credito?!" Urlo. "Oh.. finalmente te ne sei accorta" ridacchia guardandomi con il suo solito sorriso da stronzo pervertito.

"Brutto stronzo, mi sto stancando dei tuoi giochetti!" Dico spintonandolo all'indietro. "Senti Jesse, non ti azzardare a toccarmi mai più, hai capito? O te ne pentirai amaramente" dice sbattendomi contro al muro.

"Se mi dai la mia carta di credito sparisco dalla tua vista" lo guardo male parlando seriamente. "Ti ho preso la carta di credito per farti venire qui soltanto perché ho voglia di scoparti" dice staccandosi da me.

"Ma che cazzo? Martijn ma tu pensi solo a scopare!" Mi avvicino a lui soltanto per urlargli in faccia. "Tanto lo so che non ti dispiace" si avvicina a me con un sorrisetto malizioso.

"Allontanati o giuro che ti sputo in faccia" sussurro guardandolo malissimo mentre lui arreso, si allontana da me. "Dammi la mia carta di credito" dico seriamente. "E tu vieni in camera con me" fa spallucce. Rassegnata incrocio il mio sguardo con il suo. Non capisco davvero che problemi abbia questo ragazzo, vuole soltanto scopare, ma d'altronde c'era d'aspettarselo da uno che va a troie.

"Mi darai altri soldi?" Dico sempre guardandolo. "Certo, e anche la tua carta di credito" ricambia il mio sguardo. "Andiamo allora" gli dico mentre lui sale le scale e io lo seguo.

"La metto qui, insieme a ottocento euro" appoggia lentamente la carta di credito sopra al suo comodino assieme ai soldi. Io annuisco e basta, mentre lentamente lo vedo avvicinarsi a me, levandosi il telo da dosso.

Mi butta sul letto e prende un preservativo che se lo mette velocemente, stendendosi sopra di me. Inizia a strusciarsi contro di me mentre il suo sguardo cerca disperatamente il mio. Ci guardiamo e lui lentamente entra dentro di me.

Gemo nel suo orecchio graffiandogli le spalle e attorcigliando le mie gambe attorno alla sua vita, mentre lui continua a spingere lentamente, ansimando e aumentando il ritmo sempre di più.

Appoggia la sua testa nell'incavo del mio collo lasciandoci un bacio, per poi farmi arrivare al culmine di piacere venendo insieme a lui.

Resta sopra di me ansimando, con la testa nell'incavo del mio collo e con le sue mani calde appoggiate sopra ai miei fianchi.

Non dico nulla, sono in uno stato abbastanza piacevole e vorrei non finisse mai. Dopo qualche secondo chiudo gli occhi e sfinita, mi addormento.

𝐨𝐨𝐩𝐬 ; 𝐦𝐚𝐫𝐭𝐢𝐧 𝐠𝐚𝐫𝐫𝐢𝐱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora