28th Chapter

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28.

Dopo essersi calmata, Brad le passò la tazza piena di caffè americano che lei tanto amava, e si fece raccontare ciò che era successo.
Alla fine del breve racconto, che era stato narrato tra alcune lacrime e sconcerto da parte del ragazzo, il silenzio ricadde tra i due.
Brad, incredulo, cercava di interiorizzare ciò che la ragazza gli aveva detto riguardo il suo amico.
Lei invece aveva esaurito le lacrime, lasciando che la rabbia le annebbiasse la mente.
Si alzò di scatto, facendo sussultare Brad che rimase seduto sulla sedia senza muoversi di un millimetro.
Alison aprì violentemente la porta e si incamminò a passo svelto giù per le scale, decisa come non mai.
Prese le chiavi e si catapultò in auto, ricordandosi nella mente il tragitto che avrebbe dovuto fare per arrivare alla sua meta.

“Io vado a lavoro, non credo di tornare per pranzo. Ci vediamo direttamente stasera” disse velocemente Louis, chiudendosi la porta dietro di sé non curandosi se la ragazza lo avesse sentito oppure no.
Entrò nell’ascensore e dopo aver premuto il pulsante, si girò guardandosi nello specchio adiacente.
Cosa vedeva? Un ragazzo, all’apparenza forte e deciso, che nascondeva delle crepe  sotto la sua corazza.
La confusione e la rabbia presero il sopravvento, mentre fissava quella figura davanti a se.
Non era giusto, non voleva fingere.
Era arrabbiato, molto arrabbiato.
Non avrebbe resistito tutta la giornata, nonostante la sua solita compostezza.
Aprì il garage e entrò nella sua auto, uscendo dalla costruzione senza la premura che di solito utilizzava e premendo il piede sull’accelleratore come non aveva mai fatto prima.

Il lago era deserto a quell’ora, solo una pazza come lei sarebbe potuta andare lì alle nove del mattino. L'aria era umida, e anche se indossava solo una camicetta traforata di chiffon, non percepiva il freddo poichè immersa dai suoi pensieri. 

Scese dall’auto chiudendo la portiera con probabilmente troppa forza e si diresse verso il pontile che racchiudeva fin troppi ricordi.

Si fermò, guardando le sponde.
Un grido si alzò in quel piccolo angolo di paradiso, facendo volare via alcuni uccelli che cinguettavano sugli alberi.
Un grido ne susseguì un altro ed un altro ancora.
Stava per urlare nuovamente quando qualcuno dietro di lei la precedette.
Si girò e lo vide: camicia bianca, pantalone nero e le sue solite scarpe eleganti. Era sempre lo stesso visto da fuori, eccetto per la barba che gli ricopriva il volto, rendendolo più grande.
Rimase a guardarlo un attimo mentre il suo petto si alzava ed abbassava. Louis riprese a camminare, fermandosi a qualche metro di distanza da lei.
Si girò dandole le spalle, e aprendo le braccia urlò ancora.
Alison, che era rimasta di sasso fino a qualche attimo prima , fece lo stesso finche entrambi non unirono le loro grida.
Si girarono contemporaneamente, guardandosi negli occhi mentre il fiatone gli permetteva a malapena di respirare.
Incazzati e innamorati  avanzarono l’uno verso l’altro, unendo le loro labbra in un bacio alquanto sofferto ma pieno d’amore.



Erano seduti sulla staccionata che separava l’ultimo pezzo di terra dall’acqua.
Guardavano dritti ognuno davanti a sè, uniti solamente dalle loro dita intrecciate.
“Il karma mi impedisce di essere felice, credo” pronunciò il moro mentre delicatamente accarezzava con il pollice il palmo della ragazza.
“Che farai adesso?”
“Non lo so. Sono semplicemente confuso e impaurito, Ali. Non posso lasciare Alex, io sono suo padre ed ho delle responsabilità verso di lui. Per quanto riguarda Jenny lei è solo sua madre, troverò una soluzione per farla andare via”
“E’ stata lei vero?”
“A fare cosa?” si girò guardando il profilo della sua bella ragazza.
“A farti innamorare la prima volta” mormorò Alison, impaurita dalla risposta che avrebbe potuto ricevere.
“Si. L’ho amata, non posso di certo non ammetterlo. E’ finita oramai, io sono innamorato di te e questo non cambierà. Mi dispiace perché tu non meriti una merda di persona come me Ali, devi andare via e lasciarmi. Non meriti di soffrire” il suo tono di voce trapelava solamente sconforto, Alison cercava di trovare le parole giuste per fargli capire che tutto quello che stava dicendo non era affatto vero.
“Tu forse non hai capito che io non ti lascerò mai da solo davanti ad alcuna difficoltà. Io ci sarò sempre vicino a te, nessuno potrà separarci. Cercheremo di andare avanti e saremo felici. Non sei una persona di merda, sei speciale e non meriti di certo questo” gli girò il viso asciugandogli le lacrime che gli ricadevano sulle guance, scendendo dalla staccionata e posizionandosi davanti a lui.
“Alison tu sei il mio angelo, ma non potrei lasciarti fare una cosa simile. Devi stare con qualcuno che sappia dedicarti tutta la sua vita ed amarti in un modo più puro. Come potrei lasciarti camminare al mio fianco mentre la tempesta ci invaderà?” abbassò la sua testa iniziando a piangere amaramente.
“Correremo attraverso la pioggia e la neve. Quando siamo insieme nulla può abbatterci, tu lo sai. Lo capisci che io non ti abbandonerò mai? Non piangere ti prego, ti giuro che saremo felici Lou, per favore solo fidati di me” gli sollevò la testa, asciugandogli la faccia con le maniche della camicia. 
Si guardarono negli occhi intensamente.
“Siamo un casino, vedi?” si fermò Alison, separando le labbra  in un grande sorriso “Ma siamo bellissimi in un modo che ci fa distinguere da tutti gli altri” concluse.
 Louis, visibilmente sollevato, decise di affidarsi completamente alla ragazza davanti a lui, pronunciando quelle parole che non avrebbe mai pensato di utilizzare perché troppo importanti. Ma non poteva evitarlo, lei non sarebbe stato uno sbaglio, lei era la sua casa e la sua sicurezza. Era ciò che di più bello aveva nella sua vita e non faticava a credere alle bellissime parole che aveva sempre a disposizione per lui. Gli faceva credere veramente che lui poteva essere amato, che meritava di essere felice come chiunque altro. Era così fortunato ad averla, e più passava il tempo più ne era convinto. Doveva solo aprire il suo cuore e permettere alla sua unica luce di illuminare l’oscurità da cui era circondato.
“Ali, ti amo.”

Booooonjour les filles!

Una parola ripetuta all'infinitò: feels feels feels

Scusate il gioco di parole, vi staremo facendo girare gli occhi con tutte queste lingue!

Anyway,

Grazie, grazie grazie, per ogni singolo commento che ci lasciate.

Anche se pochi, vogliono dire tantissimo per noi.

Speriamo che questo rapporto che si sta creando fra di noi continui, davvero.

We love yoou sososososo much!

A sabato, lasciateci taaanti commenti su!

Lucrezia e Chiara.

Close As Strangers // Louis Tomlinson FanfictionTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang