11th Chapter

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11.

Louis Tomlinson, dopo almeno cinque anni, aveva deciso di indossare la sua maglietta preferita dei The Killers  ed uscire.

Si sentiva strano, sembrava passata un’eternità dall’ultima volta che aveva indossato i panni di un adolescente ed era andato in un locale da solo.

Il suo primo impulso, appena uscito di casa, fu di tornare indietro e di smetterla con questo teatrino, ma dopo aver ricordato le parole di Alison continuò a camminare.

Chissà se era ancora arrabbiata con lui.

Chissà se aveva deciso di mollare la presa.

Continuò a camminare a passo svelto fra dei tavoli in legno scuro occupati e aria viziata di fumo e alcool.

Si diresse al bancone, appoggiandosi lievemente allo sgabello, poggiando un piede su una barra di metallo, per far si che fosse in equilibrio.

Cercò di farsi notare dal barista, intento a prendere una manciata di ghiaccio dalla ghiacciaia adiacente al bancone.

“Un Southern Comfort con ghiaccio” disse ad alta voce, cercando di sovrastare il chiasso che regnava sovrano.

Non era più abituato a posti del genere, ma cercava di sembrare più sciolto possibile, nonostante non lo dovesse dimostrare a nessuno, se non a se stesso.

Vide il barista annuire e per ammazzare il tempo Louis prese il cellulare dalla tasca del suo jeans.

Si rese conto solo in quel momento che probabilmente era l’unica persona al mondo ad avere un immagine predefinita come sfondo del cellulare.

Andò nella galleria, sperando di trovare qualcosa di migliore da scambiare con quelle goccioline grigie che doveva sopportare ogni volta che sbloccava il telefono.

Vide il drink ambrato proprio di fronte a lui, e non appena allungò le venti sterline sul bancone, si precipitò a prenderne un sorso.

Odore di whisky, cannella e vaniglia gli pizzicarono l’olfatto, e non appena staccò le labbra dal bicchiere, decise di scattare una foto.

Il suo bicchiere vuoto sarebbe stato il suo nuovo sfondo, a simboleggiare una nuova era che lui stesso avrebbe creato.

Si sentiva un completo idiota, ma quella sensazione gli piaceva, pizzicava la parte più libera di sé.

Quella ricoperta di macigni.

“Dammene un altro” mormorò, e il ragazzo davanti a sé obbedì.

Questa volta Louis girò su se stesso, facendo si che potesse guardare tutta la clientela del locale.

Vedeva signori dell’età di suo padre scolarsi una birra dopo l’altra, raccontandosi di esperienze folli vissute in età giovanile.

Vedeva ragazze fin troppo giovani per la Vodka Lemon che tenevano in mano e ragazzi della sua età fischiare a chiunque non portasse i pantaloni.

E poi c’era lui,un avvocato divorzista appoggiato ad uno sgabello, con una maglietta da adolescente e un drink in una mano.

“D’accordo mamma, ci sentiamo domani” sospirò Alison , ascoltando per la millesima volta le raccomandazione della madre “Ci sentiamo domani, sta tranquilla, ti voglio bene”.

Attaccò, lasciandosi andare sul divano.

Girò lo sguardo verso la tv, accorgendosi che trasmettevano One Day, un film con Anne Hathaway e Jim Sturgess.

Close As Strangers // Louis Tomlinson FanfictionWhere stories live. Discover now