39th Chapter

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39.

Harry Styles, soprannominato anche come “Lo Shakespeare della nuova Londra”, era l’unica persona che aveva conosciuto Louis fino alla viscere, in qualsiasi sua sfumatura.

Lui l’aveva visto e accompagnato nei suoi momenti di gloria e di vulnerabilità, lui aveva scommesso e creduto in lui.

E lui stesso lo aveva colpito alle spalle.

“Chi non muore si rivede” sbruffò, prendendo una sedia e sedendosi al tavolo senza chiedere alcun permesso.

Un sorrisino stronzo vagava il suo volto, il chewing-gum era masticato furiosamente e i suoi occhi viaggiavano negli occhi sbalorditi del suo non più amico.

Lo vedeva cambiato, lustrato e consumato allo stesso tempo, infilato in un vestito elegante e sistemato per bene, come lo aveva visto poche volte.

Sapeva che aveva sfondato, ma non aveva mai voluto crederci fino in fondo.

“Harry.” Finalmente Louis aveva deciso di replicare, scioccato e incredulo di trovarselo davanti.

Immagini di qualche anno prima vagarono nella sua mente, di come disperatamente aveva cercato di parlargli, l’ultima volta che si erano visti.

Era cambiato, lo Shakespeare della nuova Londra.

Era dimagrito, forse troppo, e nuovi tatuaggi ricoprivano quasi totalmente tutto il suo corpo.

I capelli lunghi e meno ricci gli coprivano selvaggiamente il viso, un cappello ampio era lievemente premuto sulla sua nuca.

Le maniche rammendate sui tricipiti però erano rimastre, così come le sue sopracciglia folte.

“Io-“

“Oh non devi dire niente, Lou” lo fermò. Louis si zittì, mortificato da tutto.

“Io sono Brad” si precipitò Brad allungando la sua mano, dando del tempo al suo amico di metabolizzare.

“Harold, mi ricordo di te, ti ho già visto da qualche parte” gli rispose, senza stringere la sua mano, grattandosi il braccio.

“Cosa vi porta qui?” chiese ad alta voce “Per caso il papino ti ha buttato fuori casa?” sussurrò avvicinandosi all’orecchio di Louis.

Louis rabbrividì e lo stesso fece Harry, che però non lo dava a vedere, mostrandosi sfacciatamente alle redini della situazione.

“Che ne dici di parlare fuori?” propose il riccio, guardandolo così intensamente da perforargli le iridi, così insicure e limpidi.

“Levo io il disturbo” si insinuò Brad, alzandosi ed infilandosi in poco tempo la giacca “per favore, continuate pure”

In poco tempo Harry prese il posto di Brad, i due erano faccia a faccia.

“Come te la passi Haz?”

“Non chiamarmi in quel modo” lo aggredì, sorseggiando subito dopo la doppio malto di Brad.

Schioccò le labbra e si leccò i baffi.

“Non male, da quando ho chiuso il teatro”

“Perché lo hai fatto?”

“Perché il mio cavallo di battaglia mi ha mollato in tronco” sputò velenoso, senza mai staccare gli occhi da lui. Bruciava ancora, e questo era evidente. Sapeva che non era stata colpa di Louis, ma nonostante questo gli dava la colpa.

Era affondato da solo, e non aveva più avuto notizie di lui, questo bastava per condannarlo.

Louis aveva abbassato gli occhi. I contorni erano arrossati, capì che c’era qualcosa che non andava.

“Tu come te la passi?”

“Bene” rispose senza nemmeno pensarci “Bene bene” ripensò.

“Tomlinson, so che stai mentendo” gli prese la mano, la sua così calda e di qualche tonalità più chiara venne a contatto con la sua gelata.

Louis la tirò indietro bruscamente.

“Non sono fatti che ti riguardano”

Violentemente Harry spinse il tavolo verso di lui, facendo rovesciare le birre e probabilmente procurandogli del male. “Tempo fa mi riguardavano eccome”

Capitolo cruciaale trullullu trallalla

Non mi dilungo in chiacchiere, perchè sono sicura che anche voi sarete entusiaste quanto noi!

Diteci tutto nei commenti!

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L&C

Close As Strangers // Louis Tomlinson FanfictionWhere stories live. Discover now