32. Non essere Christopher

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Curtis.

Due mesi prima.

《Che vuol dire non posso venire?》 Sbotto frustrato dopo aver letto il messaggio lasciato da Maddie su Whatsapp.

Merda, merda e merda.

《Vuol dire quello che hai capito, idiota. Vuoi che ti faccia un disegnino?》 Ribatte irritata dall'altro capo della linea.

《Ma l'avevi promesso, avevi giurato che mi avresti accompagnato tu stavolta visto che Ella non poteva ed invece sei troppo occupata a pensare al cazzo del tuo fidanzato per preoccuparti del tuo migliore amico, colui che c'è sempre sta-》

《Curtis, giuro, finisci la frase e ti mando all'ospedale.》 Il tono saccente che contribuisce a farmi saltare i nervi ancora di più.

《Dai, non puoi lasciarmi solo in mezzo a tutti quegli snob. Cosa farò? Come mi divertirò? Chi si assicurerà che io non muoia di noia? Se mi addormentassi qualcuno dovrebbe mettermi uno specchietto sotto il naso e vedere se respiro ancora! E invece no, sarò solo ed esposto alla morte!》

《Smettila di farfugliare, hai partecipato a eventi di questo genere un milione di volte.》 Dice annoiata. La fa facile lei. I suoi mica la costringono a partecipare a questi galà del cazzo, pieni di snob e di vecchietti rimbambiti che lanciano sguardi languidissimi alle più giovani.

《Si, ma c'eravate sempre tu o Ella!》 Esclamo.

《Beh, in questo caso, è arrivata l'ora di crescere. Vedrai che troverai il modo di divertirti.》 Sghignazza, consapevole della mia voglia di sparire.

《Piuttosto mi fingo morto. Credi che sarei credibile?》 Domando, guardando la giacca elegante perfettamente stirata dalla governante con una smorfia.

《Mi dispiace rovinarti i sogni, ma sono del tutto convinta che non saresti credibile. Suvvia, potresti sempre portarti una delle ragazze con cui sei stato ultimamente.》 Suggerisce. Sento un clacson starnazzare e la mia migliore amica imprecare come uno scaricatore di porto. Oh no.

《MA CHI CAZZO TE L'HA DATA LA PATENTE? IDIOTA!》 grida così forte da costringermi ad allontanare il cellulare dall'orecchio. 《Io non ho parole, certa gente dovrebbe darsi a qualcosa di costruttivo invece che guidare per strada come se fossimo in un film con Vin Diesel.》 Borbotta incazzata. Posso immaginarla con il suo tipico broncio.

《Potremmo tornare al problema originario? Ovvero io che sto per tagliarmi le vene?》

《Fai come ti ho detto: porta una ragazza a caso.》 Suggerisce, tornando a parlare in modo normale.

《Non posso.》 Asserisco, sbattendomi una mano sulla fronte.

《Come non puoi? Ti ho visto almeno con tre ragazze diverse nell'ultima settimana.》 Esclama ovvia.

《Beh, non ci crederai mai, ma Becky, la cheerleader, è all'ospedale con la polmonite, mentre Sarah, quella di teatro, non mi rivolge più la parola perché mi ha beccato mentre mi limonavo Soraya, quella del bar alla fine della mia via. E Soraya non mi parla perché, appena Sarah ci ha visti, mi ha fatto una scenata di gelosia con tanto di schiaffo e pianto drammatico come se stessimo insieme o fossimo sposati da anni. Quindi ciao ciao accompagnatrice e ben venuto suicidio.》 Concludo, fermando la mano che aveva preso a gesticolare ampliamente. 《E poi non sarebbero state una gran compagnia, nessuna delle tre.》

Maddie scoppia a ridere in modo isterico, facendomi alzare gli occhi al cielo. Lei si che sa tirarmi su di morale...

《I-io non c-ci cred- ahahah!》 Riprende a ridere sguaiatamente.

𝐃𝐎𝐖𝐍 𝐁𝐄𝐋𝐎𝐖 - ɴᴏɴ ғᴀʀᴛɪ ᴛʀᴀsᴄɪɴᴀʀᴇ ɪɴ ʙᴀssᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora