23. Si tratta di Hunter.

2.4K 80 4
                                    

Ella.

Domenica 7 Ottobre.

《Tesoro sveglia.》 Una voce dolce e lontana echeggia nella mia camera, ma la ignoro.

Sta notte non sono riuscita a dormire. Come ormai spesso accade, il pensiero di Hunter mi ha resa immune anche alle gocce per il sonno.

《Cinque minuti.》 Brobotto voltandomi dall'altra parte, per evitare i raggi di luce che filtrano dalla finestra e si schiantano sul mio volto, qualcuno deve aver scostato le tende e aperto la finestra, visto che un'ondata di freschezza mi investe il viso.

《Ella, mi hai chiesto di svegliarti per le dieci, sono già passate da venti minuti le dieci.》 Spalanco gli occhi tirandomi su di scatto e me ne pento immediatamente, i movimenti repentini appena sveglia non sono il mio forte.
《Cavolo, Curtis mi uccide!》 Grido con voce nasale scostando velocemente le coperte e ignorando il dolore agli arti. Mi sento strana e debole.

《Sei raffreddata? Hai preso freddo?》 Chiede mia madre mentre si appresta a rifare il mio letto; lo avrei fatto io più tardi, ma non tollera il disordine in sua presenza, è una maniaca del pulito.
《Probabile, l'altro ieri mi sono bagnata con la pioggia e tirava molto vento.》Effettivamente la mia voce sembra più ovattata del solito.
《Se ti senti male fammi sapere che ti vengo a prendere, ok? Non fare come l'altra volta che sei quasi svenuta per non saltare il compito di fisica.》 Punta le mani sui fianchi, guardandomi divertita ma contemporaneamente seria.
In realtà sarei voluta tanto rimanere a casa quel giorno, ma se avessi saltato quel compito avrei dovuto fare un'interrogazione, per cui ho preferito mille volte fare il compito malata.

《Si, lo farò.》 Borbotto prendendo tutto il necessario per custodirmi e mi dirigo verso il bagno per fare la doccia più veloce della storia.

***

《Sei sicura che non avrai freddo? Vuoi che ti dia una sciarpa?》 Mia madre mi blocca mentre prendo le chiavi della macchina sul tavolino della sala.
Indosso un paio di skinny jeans neri, una semplice maglietta rossa, una felpa grigia senza la zip e le mie all star rosse basse.
《Mamma, fanno diciassette gradi, forse avrò anche caldo.》 La informo prendendo la borsa e buttandoci dentro il portafoglio un caricabatterie portatile e i fazzoletti.
《Si ma le temperature si potrebbero abbassa-》
《In quel caso mi presterà qualcosa Curtis, tranquilla, ha sempre una felpa in macchina.》 La rassicuro mettendo la borsa in spalla.
《Ci vediamo sta sera.》 La saluto con la mano ed esco dalla porta.

Guido fino a casa di Curtis, avevo intenzione di andare a piedi ma visto che ho fatto tardi, cosa insolita per me, ho dovuto velocizzare le cose.

Lo vedo sulla veranda di casa sua, con il borsone sulle spalle e la mazza da lacrosse a sporgere da essa. Mi scappa un sorriso quando noto la sua faccia scocciata. Mi raggiunge ed io abbasso il finestrino.

《Finalmente, pensavo non saresti più arrivata.》 Sorride a trentadue denti e so che sta per fare una battuta sul mio ritardo.
《Cos'è successo alla tua puntualità? Hai fatto scappare pure quella?》 Come volevasi dimostrare.
《Si, proprio come tu hai fatto fuggire la tua simpatia.》 Mi fa la linguaccia e apre lo sportello.
《Non dovevamo andare a piedi?》 Mi chiede, buttando il borsone sui sedili posteriori.
《Ho fatto tardi, secondo te mi mettevo a correre per fare in tempo?》 Chiedo retorica e metto in moto, direzione campo di lacrosse a scuola.
《No, non sei proprio il tipo.》 Ridacchia ed io gli do un pugno sulla spalla, togliendo per un secondo gli occhi dalla strada.
《Ella Katherina Monroe, non distogliere lo sguardo dalla strada, razza di incosciente.》 Si porta una mano al petto con fare indignato.
《Ma smettila, sei tu qui quello che ha provato a guidare con i piedi e si è schiantato contro un palo. E poi tu e Maddie dovreste piantarvela di chiamarmi con il mio nome per intero, sembrate mia madre.》 Lo beffeggio.
《Si, ma andavo a cinque all'ora, per cui ne sono uscito illeso. Quindi, in un certo senso, ci sono riuscito. E poi, fa più effetto chiamarti con il tuo nome di battesimo in aggiunta.》
《Convinto tu.》 Alzo gli occhi al cielo.

𝐃𝐎𝐖𝐍 𝐁𝐄𝐋𝐎𝐖 - ɴᴏɴ ғᴀʀᴛɪ ᴛʀᴀsᴄɪɴᴀʀᴇ ɪɴ ʙᴀssᴏWhere stories live. Discover now