5. Il CD dei Blink-182.

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Tralasciando il fatto che nella gif sia il fuoco dell'isola dei famosi, volevo che si attenesse all'elemento principale del capitolo, ma non ho trovato una gif che gli rendesse giustizia. fate finta che si tratti di un qualunque falò su una qualsiasi beach americana.

Grazie.

Ella.

Lunedì 10 settembre.

I can't lose control.

Quando torno al piano di sopra mi sto ancora chiedendo come faccia Jayden a sapere il mio nome.
Magari sto facendo un dramma per niente, ma sono abbastanza sicura di essere sempre stata discreta se non quasi invisibile agli occhi dei ragazzi come lui, ovvero popolari e pieni di ragazze che non vedono l'ora di passare del tempo fra le loro braccia.
Mi è sempre andato bene così, non mi piace essere al centro delle chiacchiere e delle attenzioni. Avere a che fare con un tipo come lui significherebbe avere i riflettori puntati addosso e non ho mai aspirato a provare questa esperienza.
Magari mi conosce per via di Carter, avendo frequentato Maddie per due mesi è probabile che mi abbia vista e abbia chiesto di me, ma stento a crederci.
Non ci siamo mai rivolti la parola e non lo vedo come un tipo che chiede informazioni su qualcuno che non gli interessa.

Mi sto veramente facendo tutti questi problemi per un niente, devo smetterla di pensarci e basta.

Quando apro totalmente la porta socchiusa della mia camera rimango leggermente sorpresa dal casino che Maddie è riuscita a combinare: ci sono vestiti di ogni tipo provenienti dal mio armadio sparsi ovunque, la camera è in un disordine totale e quella pazza, imperterrita, continua a lanciare abiti sul letto.
Quando la vedo studiare con troppa attenzione una minigonna di pelle bianca che non ricordavo nemmeno di possedere, mi fiondo su di lei e gliela tolgo da quelle grinfie pericolose.

-Ma ti ha dato di volta il cervello?- non mi riferisco solo al fatto che nella mia camera sia esplosa una bomba nucleare, ma anche al teatrino che ha messo su prima, chiudendomi fuori da casa.
-Dovevo batterti sul tempo e trovare l'abito giusto. Tu non me l'avresti permesso se fossi stata qui.- non mi guarda nemmeno, troppo concentrata a squadrare un vestitino nero, troppo corto e attillato per i miei gusti.
-E mentre tu ti lanciavi nella mia finestra come se fossi una spia segreta o un agente dell'FBI, un certo Jayden rideva come un cretino. E come biasimarlo.- decido di giocarmi questa carta per attirare la sua attenzione e mettere fine alla sua ricerca disperata.
-Jayden?- si gira allarmata con un top color crema fra le mani. Annuisco.
-Jayden Cox?- inarca un sopracciglio guardandomi con aspettativa e mi si accende una lampadina.
-Ecco come faceva di cognome! Cox!- esclamo. Prima non riuscivo proprio a ricordarlo.
-Proprio quel Jayden Cox?- chiede ancora disperatamente.
-Se intendi il ragazzo che come me pensa che tu sia una squilibrata allora si, proprio lui.- mi mordo il labbro per non ridere della sua eccessiva drammaticità.
-Cristo El, è il miglior amico di Carter e se gli dicesse tutto? Che figura farei?- continua a camminare avanti ed indietro mordendosi nervosamente le unghie.
-Suvvia, non essere tragica. Pagherei oro per conoscere una ragazza così agile. Ti adora già.- affermo divertita e lei si gira di scatto verso di me, puntando le braccia sui fianchi.
-Mi stai prendendo in giro?- una delle sue espressioni più minacciose stampate in volto.
-Non mi permetterei mai.- inizio a riordinare la quantità spropositata di vestiti sparsi sul pavimento.
-Visto che ti diverti tanto lo farai anche sta sera, con questo.- mi lancia addosso l'abito nero che stava esaminando poco fa, troppo corto e attillato.
-Non se ne parla.- faccio per metterlo a posto ma lei mi blocca.
-Te lo metterai eccome, oppure potrei raccontare a Curtis di come hai rotto il suo CD dei Blink-182.- assume un'espressione fintamente dispiaciuta.
-Non oseresti.- la minaccio con lo sguardo. Non passa giorno in cui io non mi senta in colpa per quel CD.
Era così entusiasta di quell'acquisto, visto che era anche autografato da due dei componenti del gruppo. Ed io, accidentalmente, mi ci sono seduta sopra con la mia grazia, spaccandolo esattamente a metà.
Tutt'oggi è ancora convinto che sia colpa sua, visto che poco prima gli era caduto dalle mani.
Sembrerà niente ma sono alquanto sicura che non mi rivolgerebbe più la parola. Ci teneva così tanto.
-Farei di tutto per farti acchiappare.- mi fa l'occhiolino mentre prende un paio di scarpe col tacco. Eh no, quelle no.
-E va bene, ma ad una condizione. Trovami un passaggio per andare alla festa.- sbuffo sapendo di non avere alternativa. -E quei cosi non me li metto. Prendere o lasciare.- lei annuisce contenta e mi abbraccia.
-Sarai una bomba sexy. Per il passaggio non preoccuparti, troverò qualcuno di affidabile.-
-Mi fido.-

𝐃𝐎𝐖𝐍 𝐁𝐄𝐋𝐎𝐖 - ɴᴏɴ ғᴀʀᴛɪ ᴛʀᴀsᴄɪɴᴀʀᴇ ɪɴ ʙᴀssᴏWhere stories live. Discover now