17. Direi che qui serve ancora un po' di nutella

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Ella.

Venerdì 28 settembre.

《Ella!》 Sento gridare alle mie spalle, mi volto e trovo Liam che mi raggiunge tutto trafelato, fendendo la folla di studenti che come me si sta dirigendo a scuola. Oggi avevo la macchina dei miei genitori, per cui ho preferito venire senza chiedere il solito passaggio a Curtis. Liam, che ormai mi ha raggiunta, Indossa la divisa della squadra di lacrosse, deduco quindi che abbia allenamento oggi.
《Ehi Liam, dimmi.》 Tolgo le cuffiette.
Ha i capelli pettinati all'indietro con quel poco di gel che basta per tenerli fermi e osservo i suoi occhi scuri che emanano molta gentilezza. 《Ciao El. Come te la passi?》 Sorride cordiale mentre prende passo al mio fianco.
《Niente male.》 Mento. In quest'ultimo periodo mi sembra di stare bloccata su una montagna russa d'emozioni e non vedo l'ora di riuscire a scendere e riprendere il controllo di me stessa. 《Tu invece? Curt mi ha detto che hai di nuovo dolori alla gamba.》 L'anno scorso, dopo un brusco placcaggio di un giocatore avversario, si era procurato una grave frattuta alla gamba. Da quel che mi ha raccontato si è ripreso grazie alla fisioterapia, ma deve stare tutt'ora attento.
《Si è vero, il coach ultimamente ci sta massacrando, anche se è comprensibile, con l'imminente inizio del campionato dobbiamo darci da fare.》 Annuisco. 《Questo è sicuro, ma dovresti comunque stare attento, potresti farti di nuovo male.》 Arresta la camminata ed io mi fermo poco dopo di lui.
《La ragazza più carina della scuola si sta veramente preoccupando per me?》 Sorride, facendomi arrossire fino alla punta delle orecchie.
《Beh, no, cioè si... insomma se tu ti fai male dopo la squadra è i-in difficoltà... no?》 Strizzo gli occhi, consapevole di aver fatto una pessima figura.
Accidenti a me e alla ragazzina di dodici anni innamorata di cui non mi sono ancora liberata.

CREDE DAVVERO CHE SIA LA RAGAZZA PIÙ CARINA DELLA SCUOLA?

《Si, capisco.》 Sorride ancora. Io invece sento una paralisi facciale in corso.
《Visto che ti preoccupi così tanto per me e mi hai promesso un'uscita qualche giorno fa, che ne dici di-》

《Ehi El! Devo dirti una cosa importantissima!》 Jayden sbuca dal nulla e ci raggiunge, interrompendo la conversazione.
《Ehi Jay, potresti aspettare un secondo?》 Mi volto accigliata verso di lui.
《No, è molto urgente.》 Dice, allargando il sorriso.
《Oh, okay. Dimmi allora.》 Lo incito a parlare.
《Oh, beh, è una cosa molto privata, quindi... ci si vede, Donovan.》 Li vedo scambiarsi una brutta occhiataccia e prima che Liam possa anche solo provare ad aggiungere qualcosa, Jayden mi passa un braccio sulle spalle e mi trascina letteralmente via da lì, lasciando un Liam più che confuso. Come lo capisco.
《Jay, Jay! Smettila di tirarmi così.》 Quando arriviamo nel corridoio scolastico me lo scrollo di dosso e lo guardo male.
《Non potevi aspettare?》 Gli chiedo, pensando a Liam che stava per chiedermi di uscire.
《No, non potevo. Un giorno mi ringrazierai.》 Mi acciglio, ma lascio correre per ora.
《Quindi? Cos'è questa cosa "importantissima"》 mimo le virgolette sull'ultima parola. Lo vedo poggiare lo sguardo ovunque, probabilmente alla ricerca di qualcosa da dire.
《Jayden.》 Comincio in tono di rimprovero.
《Non mi piace quando mi chiami Jayden e usi quel tono, sembri mia madre prima di un bel cazziatone rivolto al sottoscritto.》 Cerca di buttarla sul ridere.
《Dimmi solo cosa dovevi dirmi.》 Lo guardo esasperata. Porta l'indice al mento, strizzando gli occhi.
《Oh, che sbadato, me ne sono completamente dimenticato》 si indica la tempia con un dito e sbuffa una risata.《Sarà per un'altra volta.》 Sorride.
《Mi stai prendendo in giro Jay?》 Gli chiedo leggermente infastidita.
《Non lo farei mai, fiorellino.
《Come mi hai chiamata?》
《Fiorellino.》
《E questo da dove l'hai preso?》nonostante tutto, mi scappa un piccolo sorriso.
Sorride a sua volta 《Odori di vaniglia.》 Mi lascia un bacio sulla tempia e si allontana.
《Aspetta! Perché dovrei ringraziarti un giorno?》 Non mi risponde e continua a camminare, svoltando l'angolo. Ah, che fastidio.
Quel ragazzo mi farà diventare scema un giorno.
Perché era così strano?
Perché un giorno dovrei ringraziarlo? E per cosa poi?
E perché sono ancora qui come un salame in mezzo al corridoio quando sto facendo tardi alla prossima lezione?

𝐃𝐎𝐖𝐍 𝐁𝐄𝐋𝐎𝐖 - ɴᴏɴ ғᴀʀᴛɪ ᴛʀᴀsᴄɪɴᴀʀᴇ ɪɴ ʙᴀssᴏWhere stories live. Discover now