12. Hai rovinato il momento!

2.5K 88 7
                                    

Ella.

Mercoledì 26 settembre

《Secondo me alla fine diventa la scopamica di Jean.》 afferma Curtis alzando gli occhi al cielo.

Io e Mads lo stiamo costringendo a guardare con noi le repliche di "Gilmore girls" e non sembra esserne particolarmente entusiasta.
《Prima di tutto si chiama Jess, non Jean e comunque finisce con un altro, Logan, che arriverà fra qualche stagione.》 Mads aggiunge un'occhiataccia per sottolineare il fatto che non debba fare più commenti o domande.
《Peccato, avevo iniziato a shopparli come coppia.》 fa Curt in tono serio.
《Si dice shippare, non shoppare, idiota.》 gli tira un cuscino che però viene prontamente schivato dal moro.
Dopo scuola abbiamo deciso di riunirci tutti a casa di Mads per passare un pomeriggio insieme, cosa che non facevamo da diverso tempo. Le mie giornate sarebbero vuote senza i loro battibecchi.
Nonostante di solito mi metta allegria guardarli bisticciare, oggi la mia testa è impegnata a pensare ad altro.
Come mai ho l'impressione che Hunter menta? Cioè non proprio che menta, ma che nasconda al mondo qualcosa di importante. È una strana sensazione che provo quando ce l'ho vicino.
Ma cosa più importante, come mai Jayden è corso via in quel modo?
In un primo momento mi sono detta che avrà avuto da fare, ma la sua taciturnia in seguito all'entrata di Hunter e la strana occhiata che si sono scambiati mi fa dubitare del fatto che la sua fosse solo fretta.
Forse è solo paranoia e mi sto facendo problemi per niente, però...

I miei pensieri vengono interrotti da due dita che mi schioccano davanti al viso.
《Ehi ci sei? Sembra che tu sia in trans.》fa Curtis ridacchiando e accomodandosi meglio sul divano.
《Sono solo stanca.》ed in parte è vero. Ho dovuto riniziare a prendere i soliti farmaci per l'insonnia che però hanno diversi effetti collaterali, tra i quali la sensazione di spossatezza nelle ore di giorno.
《Oh, non me ne parlare. Sta notte ho sentito i miei scopare e non sono riuscito a chiudere occhio. Dio, vi rendete conto? Come fa mio padre a trombarsi quella scopa in culo di mia madre lo sa solo lu-》 non finisce la frase perché viene colpito per la seconda volta da un cuscino lanciato da Maddie.
《Non parlare così di tua madre.》lo rimprovero non riuscendo però a trattenere un risolino.
《Magari è brava a letto.》commenta Maddie in tono sarcastico.
《E non lo istigare tu!》 ammonisco anche lei che se la ride.
《Mio Dio, ora ho in testa loro due che fanno il kamasutra!》 esclama Curtis battendosi più volte una mano in fronte. Non riesco a trattenere una risata.
《Ora sai a cosa pensare quando dovrai trattenerti a venire. Gira voce che tu duri molto poco, Walker.》 Maddie lo schernisce.
《Non ti azzardare, sono un grande a letto. Dovresti provare.》

Rimango un secondo perplessa e quando Curtis si accorge delle parole precipitate fuori dalla sua bocca si blocca, mentre Mads sgrana gli occhi.
《Cioè... no... io intendevo che-》
《Non lo voglio sapere.》Mads tende la mano per fargli capire di smettere.
《Io non scoperei mai con te, lo sai... sei una sorella e-》
《Ho capito, Curtis.》

Susseguono vari secondi di silenzio e non posso far altro che scoppiare a ridere per la situazione che si è creata.
Non riesco a fermarmi, nonostante sia finita a terra e il mio povero sedere abbia preso una gran botta.
Presto gli altri due mi raggiungono e siamo tutti e tre stesi sul pavimento.
Le risate si affievoliscono e restiamo in silenzio per qualche secondo.
《Pensate mai al fatto che probabilmente un giorno tutto questo non esisterà più?》sussurra Mads voltandosi su un fianco verso si noi e poggiando la testa sulla mano aperta.
《Cosa intendi?》 chiede Curtis.
《Intendo che un giorno noi tre ci divideremo- abbassa lo sguardo mentre si tortura il labbro inferiore - abbiamo progetti differenti. Tu - mi indica - frequenterai la Stanford University, a un'ora da qui. Sarai impegnata con lo studio e probabilmente dopo la laurea non tornerai più. Io non so neanche che facoltà scegliere e Curt non ha intenzione di proseguire gli studi. È inevitabile.》
Non abbiamo mai affrontato questo argomento. O meglio, abbiamo parlato dei nostri progetti futuri, ma abbiamo smesso di farlo quando ci siamo accorti che fossero totalmente differenti.
Voglio con tutto il cuore entrare alla Stanford, nonostante sia difficile accedervi e altrettanto difficile mantenere una buona media. Ho il sogno di laurearmi in lettere e, magari, entrare nel mondo dell'editoria e farmi un nome.

《Ma ci rincontreremo. Ce lo siamo promesso.》fa Curtis con un'alzata di spalle. Anche se non vuole darlo a vedere, questo argomento tocca molto anche lui.
《Non puoi sapere cosa ha in serbo per te il futuro, dove ti porterà e con chi.》 Maddie si tira a sedere.
《Hai ragione Mads, ma non mi pare proprio questo il momento per pensarci. Mancano mesi alla fine dell'anno scolastico e abbiamo un'estate di follie davanti - le accarezzo una spalla - inoltre, sono sicura del fatto che sarete capaci di litigare anche via skype.》 sorrido, rattristandomi leggermente al solo pensiero di non dover più sedare i loro bisticci quotidiani.
《Venite qui.》Curt allarga le braccia e noi ci infiliamo dentro.

Ora sto bene.

《Devo andare a pisciare.》 Curtis ci scrolla di dosso dopo qualche secondo , dandoci due pacche sulle spalle.
《Sei un cretino, hai rovinato il momento!》 le urla dietro Mads ed io ruoto gli occhi al cielo per l'ennesimo battibecco che sta per iniziare.

***

Verso le sette di sera io e Curt abbiamo dovuto lasciare casa di Mads, visto che avevano una cena di famiglia a casa della nonna materna.
Ho chiesto a Curtis di accompagnarmi fino alla pizzeria all'angolo, visto che anche sta sera sarò a cena da sola e non ho la più pallida idea di cosa cucinare.
《Sai che a casa mia sei sempre la benvenuta.》 sta cercando di convincermi ad andare da lui, ma sono troppo stanca.
《Davvero Curt, per me non è un problema. Mi vedrò un bel film su netflix con il mio pigiamino con gli orsetti.》
《Adoro quel pigiama.》sorride, alternando lo sguardi fra me e la strada.
《Potresti venire tu da me.》 provo a chiedere.
《Mi spiace, sai com'è mia madre. Conoscendola si è messa a cucinare alle cinque e se ora gli dicessi che non ci sono mi verrebbe a prendere per le orecchie.》 sorrido, perché Karen ne sarebbe capace.
Parcheggia la macchina nel mio vialetto di casa, lo saluto e prendo le mia amata pizza ai peperoni che degusterò con sentimento e passione davanti alla TV e spaparanzata sul divano.
Chiudo la porta alle mie spalle e canticchiando la canzone dei Blink-182 che stavo ascoltando in macchina con Curtis, allestisco il mio piccolo angolo di paradiso.

A stomaco sazio mi dirigo in bagno per fare una breve doccia e una volta fatto metto il mio pigiama: consiste in una cannottiera semplice e un paio di pantaloni della tuta leggeri, il dettaglio troppo carino è che ci sono orsetti ovunque.
Mi stendo sul letto dopo aver preso il solito farmaco e, cullata dal profumo fruttato del mio shampoo per capelli chiudo gli occhi.
Eppure il sonno non si decide ad arrivare.
È frustrante sentirsi esausti ma non riuscire a prendere sonno. Davvero frustrante.
Guardo l'orologio che segna quasi la mezzanotte e, sbuffando, mi dirigo al piano di sotto per bere un po' di camomilla, nella speranza che risolva un po' la situazione.
Metto la bustina nella tazza trasparente e rimango incantata ad osservare l'acqua che si colora delle varie sfumature giallastre.
Sobbalzo sentendo dei colpi alla porta d'ingresso.
Chi diamine è a quest'ora?
I miei no di sicuro, se si fossero dimenticati le chiavi prenderebbero quelle nascoste sull'uscio.
Spengo la luce della cucina, prendo la prima cosa che mi capita sotto tiro, ovvero la padella che stava asciugando sul lavabo, e mi dirigo in punta di piedi verso l'ingresso.
I colpi sono cessati, ma tutto questo silenzio e questo buio intorno a me testimoniano il fatto che non abbia avuto una brillante idea a spegnere tutto.
Quando i colpi riprendono ancora più decisi sobbalzo di nuovo e per poco la padella non mi cade sui piedi.
Dio, per un pelo.
Guardo la porta e sento il cuore rimbombarmi nelle orecchie mentre le gambe stanno per cedere.
E se fosse un malintenzionato? Basterà non aprirgli, no?
Lo sapevo. Dovevo fare il corso di autodifesa che mi aveva proposto di seguire Maddie. Ora morirò.
I colpi continuano, sfonderà la porta di questo passo.
《Ella, sono io!》 esclama una voce dall'altra parte della porta che però non riesco a riconoscere, visto che arriva troppo ovattata.
Con mani tremanti mi faccio coraggio e mi avvicino, intimandomi mentalmente di restare tranquilla.
Eppure quando apro la calma va a farsi fottere. Hunter è in piedi di fronte a me in tutto il suo splendore, e sembra particolarmente preoccupato.

⚘⚘

𝐃𝐎𝐖𝐍 𝐁𝐄𝐋𝐎𝐖 - ɴᴏɴ ғᴀʀᴛɪ ᴛʀᴀsᴄɪɴᴀʀᴇ ɪɴ ʙᴀssᴏWhere stories live. Discover now