21. Sei gelosa da morire

Depuis le début
                                    

Da sopra le spalle di alcuni ragazzi, le urla che mi circondavano cessarono quando incontrai un paio di occhi verdi.
Le sue spalle larghe, le braccia muscolose e gonfie per i bicipiti stretti in una maglietta bianca e il suo addome piatto erano ormai troppo familiari.

Il fatto che quando mi guardava tutto quello intorno a noi scompariva, doveva finire.
Ma per ora mi sarei goduta il momento di vederlo un'altra volta essere battuto da una ragazza.

Il suo sguardo era indecifrabile. Non sembrava arrabbiato, la mascella non era contratta e i pugni non erano stretti, ma aveva le braccia allacciate al petto, che mettevano in risalto i muscoli tonici che guizzavano ad ogni minimo movimento.

Le sue labbra erano piegate in un mezzo sorriso sbieco, che mi faceva impazzire.

Senza pensarci due volte sorrisi trionfante e sollevai in aria il terzo dito, scoppiando poi a ridere dopo aver visto la sua espressione scioccata, che si trasformò immediatamente in una risata leggera. Scosse la testa e si tolse il cappello dalla testa, lasciando liberi i suoi capelli color cioccolato.

Il bel momento però, era destinato a finire, a causa di una poco di buono che indossava una cosa simile ad un costume da bagno.
Era la ragazza che lo aveva chiamato prima dell'inizio del gioco, quella che probabilmente lo aveva affiancato per tutta la durata della partita.

Gli allacciò le braccia al collo e fece combaciare le loro labbra con poca castità. Il nostro contatto visivo si interruppe e io sentii come se mi avessero squarciato il petto.

Una sensazione di voltastomaco mi aggredì e alla velocità della luce tolsi lo sguardo da quella scenetta raccapricciante.
Non me ne importava nulla di chi si baciava o di chi si portava a letto, solo avrei gradito se non procreasse davanti ai miei occhi senza ritegno.

Diedi due colpi sulle spalle dei ragazzi che mi tenevano in aria, in modo che mi rimettessero giù. Una volta con i piedi a terra mi passai le mani sui vestiti e mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Sbuffai, Sean mi aveva rovinato la vittoria, brutto stronzo.

Mi feci largo fra i ragazzi che esultavano e provai ad adocchiare Emily, quando la intravidi aumentai il passo in sua direzione.

Quando la raggiunsi, la strinsi forte a me e saltellai di qua e di la, scoppiando in una risata liberatoria.

"Sei stata una bomba, le hai suonate di santa ragione al figone di Arscott." Mi gridò, ricambiando l'abbraccio.

Sorrisi. "Solo grazie al tuo aiuto. La tua mossa è stata epica." Esclamai, scuotendo la testa per il ricordo della scena di Emily che si catapultava addosso a Cole.

"Se non fosse stato per te non avrei mai vinto."

"Già. Ma in realtà ci ho guadagnato più io mi sa." Sollevò entrambe le sopracciglia, su e giù e io mi spiaccicai una mano sul viso.

"Sei la solita..." Mormorai.

"Aveva delle labbra così morbide..." Disse, con ammirazione, schiudendo gli occhi.

"Grazie, ma non mi interessano i dettagli." Ridacchiai.

"I dettagli di cosa?" Si intromise Cole, circondando con un braccio la spalla della mia amica.

Sorrisi complice e mi limitai a sollevare le spalle. "Di quanto fai schifo a baciare." Parlai, facendo scoppiare a ridere Emily.

Cole guardò la ragazza che stringeva a sé e poi riportò gli occhi su di me.

"Non credo che lei la pensi in questo modo, se devo essere sincero."

"Forse." Evidenziai, piegando le labbra di sbieco.

"Ma preferisco dileguarmi prima che cominciate anche voi a procreare in pubblico."
Gli avvertii, agitando la mano davanti al busto.

"Perché?" Rise Cole. "Chi altro lo sta facendo?"

"Quella grandissima testa di caz-"

"Chi stai insultando, kicker?"

La sua voce mi arrivò dritta alle orecchie come una folata di vento. Strinsi le labbra in una linea dritta e evitai di girarmi a guardarlo, mi bastava sentire il suo corpo caldo di fianco al mio. E non avevo bisogno di vederlo negli occhi per accertarmi che fosse lui.

"Te, idiota."

In una frazione di secondo venni attirata addosso ad un busto marmoreo e furente.
Il braccio di Sean mi cingeva la vita e mi teneva salda a lui, come per impedirmi di scappare.
Avvampai e arrossii in volto quando mi resi conto di quanto eravamo vicini.

Sentivo il suo respiro sul mio collo e la sua grande mano sul mio fianco, che lasciava un calore come se fosse un'ustione che non se ne sarebbe andata facilmente.

"Dovrei essere io quello ad insultarti, dal momento che mi hai fatto fare la figura del coglione." Non aveva detto quelle parole con cattiveria, anzi, avevo addirittura percepito una sottospecie di risata.

"Non preoccuparti Sean. Non hai fatto la figura del coglione, sei un coglione. Ma tranquillo, vedo che la tua amica ti apprezza comunque."
Non capii se quelle parole le dissi per offenderlo o per levarmi quel peso che mi scalfiva lo stomaco, fatto sta che usai un tono forse troppo amaro.

Sean si staccò da me e mi fece voltare verso di lui, per fare scontrare i nostri occhi.

"Ho capito kicker," Cominciò, con un ghigno.

"Sei gelosa da morire."


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Ecco il nuovo capitolo!! 🌈

Secondo voi Cindy è gelosa?

Mi raccomando commentate!!!🌸

Un bacio 💋

Footlover - amore in campo di giocoOù les histoires vivent. Découvrez maintenant