Capitolo 53

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È passata esattamente una settimana da quando ho dormito nella camera di Irama. E da quel giorno non faccio altro che sentire l'odore della sua giacca di jeans. La notte la stringo, come se fosse il mio peluche, e a volte immagino che questa giacca sia Irama, a dormire proprio accanto a me. Credo di dovermi far curare da uno bravo psicologo. Federico si è ripreso alla grande, nonostante qualche piccola ferita qua e là, e il saggio di Lauren è andato più che bene, ci sono stata proprio ieri sera. Inoltre papà è finalmente tornato a dormire a casa, ma da troppo tempo ormai che vedo parlare lui e la mamma a monosillabi. Sono più che certa che sia successo qualcosa. Diciamo che sto passando un periodo abbastanza strano, mi manca Irama ma non piango, e sono preoccupata per i miei genitori ma non mi dispero. Credo che questa sia la cosiddetta quiete prima della tempesta, non so perché, ma qualcosa mi dice che presto succederanno cose spiacevoli. Sinceramente anche l'oroscopo ha detto cose del genere, non che io ci abbia mai creduto, ma non credo sia solo una coincidenza. Le coincidenze non esistono, per questo è anche da giorni che penso al fatto che il destino abbia voluto far tornare Irama al mio fianco, qui a Milano, qualcosa non ci voleva divisi. Muoio dalla voglia di dirlo a lui, se solo mi volesse parlare.
Raccolgo in fretta le mie cose nella borsa, e raggiungo il bar. Più tardi devo andare da Lauren, lei sa dei miei dubbi riguardo ai miei genitori, per questo abbiamo deciso di "indagare" insieme. Di mattina il bar è sempre molto affollato, e ringrazio il cielo che ci sia Paola ad aiutarmi un po', penso che da sola non ce la farei mai. Lascio un caffè e un cornetto sul tavolino di un paio di ragazze, e cerco di non dar troppo retta ai loro sorrisini divertiti. Che avranno da ridere? E subito dopo mi accorgo di aver indossato il cappellino al contrario. Perché sono così sbadata? Dannazione. E mi chiedo perché Paola non me l'abbia fatto notare prima. Probabilmente perché è troppo impegnata con la sua stramaledetta serietà , e la sua poca voglia di vivere. Dopo essermi aggiustata il cappellino, torno dietro al bancone e noto che Tania è appena entrata nel bar. Mi raggiunge e mi rivolge un tenero sorriso. 《Perdonami, Carmen. Sono in ritardissimo, devo raggiungere assolutamente Lorenzo. Non è che potresti farmi due cornetti velocemente? Ah e mettili in un sacchettino, sono da portare》farfuglia velocemente,mentre si mostra indaffarata a cercare insistentemente qualcosa nella sua borsa. Io mi affretto a preparare quello che ha chiesto, e lancio uno sguardo a Paola. Le due donne si guardano, poi Tania comincia a parlare: 《Ciao, Paola. Come va?》cerca di essere più cordiale possibile, ma si vede che non ha nessuna voglia di salutarla. E sinceramente la capisco. 《Va bene, Tania. Lorenzo come sta?》domanda Paola, visibilmente irritata.
Non so perché, ma temo che si prendano a schiaffi da un momento all'altro.

l'amore altrove -irarmen-Where stories live. Discover now