Capitolo 48

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Entro nell'auto di Irama, seguita da Federica. 《Come stai? Cosa è successo? Ti sei fatta male?》mi fa mille domande, ed io a stento riesco a tenere gli occhi aperti. Apro velocemente lo sportello dell'auto e comincio a vomitare sul marciapiede, intanto Federica mi tiene i capelli. Subito dopo aver finito mi sento molto meglio, riesco a ragionare un po. Rientro in macchina e Irama mette in moto. 《Quel ragazzo ti ha fatto qualcosa?》chiede Irama a un certo punto, guardandomi dallo specchietto retrovisore. 《No.. voleva portarmi a casa sua, poi è uscito Federico》mormoro,e lui annuisce, stringendo con forza il manubrio. Passiamo il resto del viaggio in silenzio, ed io mi ritrovo a pregare che Fede stia bene, non appena sarà giorno lo chiamerò. Arriviamo al palazzo, ed io stranamente riesco a camminare sui tacchi senza barcollare,e senza avere l'impressione che tutto giri. E appena entrati, mi rendo conto di non aver portato le chiavi di casa. Saranno le due di notte, mamma sta dormendo sicuramente. Non posso svegliarla. 《Tutto okay?》Federica nota la mia esitazione nel salire le scale. 《Non ho le chiavi》affermo, e subito dopo Irama si volta a guardarmi. 《Dormi da me, non è un problema》Federica mi sorride, e prima che possa dire qualcosa, Irama comincia a parlare. 《Vieni a casa mia. Mio padre e Tania ti conoscono, e penso che possa trovarti più a tuo agio》 e non aspetta una mia risposta, mi prende per il braccio facendomi scendere velocemente le ultime due scale. Saluto Federica, ed entro con lui nell'ascensore. Non glielo faccio notare, ma sono felice che si stia comportando così con me. Restiamo in silenzio, fin quando apre la porta di casa sua con le chiavi, e mi fa segno di fare silenzio. Io annuisco, ed entro in casa lentamente, attenta a non far rumore con i tacchi. Irama chiude la porta alle mia spalle, e sussurra un "seguimi", saliamo le scale e appena arrivati in corridoio, si blocca, io faccio lo stesso e lo guardo stranita. 《Che succede?》sussurro, lui si volta a guardarmi, ed io abbasso lo sguardo, risponde dopo qualche secondo di troppo. 《Qui non abbiamo una camera degli ospiti》dice, ed io sgrano leggermente gli occhi. 《Non potevi dirlo prima? E poi perché ti sei offerto di ospitarmi, sapendo che non hai una stanz-》mi zittisce. 《Fa silenzio, e seguimi》mi ordina, per l'ennesima volta. Ovviamente faccio come dice, e mi porta in quella che credo sia la sua stanza. È esattamente come quella di prima, impersonale, nessun poster di band sconosciute appeso alla parete, nessuna foto ben incorniciata... Scorgo però una chitarra, appoggiata ad un angolino della stanza. Irama sa suonare? Muoio dalla voglia di chiederlo, ma forse è meglio di no. 《Tu dormi qui, ed io per terra. Ci metterò sotto un piumone, credo》dice, ed io resto impalata al centro della stanza, mentre lui si affretta a posizionare un piumone sul pavimento, a destra del letto.
Datemi un pizzicotto, perché non mi sembra vero il fatto che stia di nuovo per dormire nella stessa stanza di Irama, dopo tanto tempo.

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