Capitolo 22

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Stefania mi porge la patatina che le ho chiesto. la metto in bocca, le chiedo un'altra e lei sbuffa passandomi direttamente tutto il pacchetto. Siamo sedute sul mio letto, con la luce spenta e il suo computer a illuminarci il volto. Stiamo guardando un film, e devo dire che è davvero fatto bene. E forse la storia è davvero intrigante, se solo avessi capito qualcosa. 《Ste' non ci ho capito niente》ammetto, scoppia a ridere e si mette in bocca una manciata di patatine. Comincia a spiegarmi la trama, ma io continuo a non capirci nulla, faccio finta di ascoltarla e annuisco, fingendomi attenta. Quanto vorrei essere geniale come lei, quanto vorrei capire le cose così, al volo.
Il film finisce, e dopo aver sbadigliato per la quarta volta, Stefania capisce che è ora di andare a letto. 《Vado sul divano. Buonanotte》si alza 《sei sicura di voler dormire lì?》domando, più per essere gentile, che per altro. 《Sì, e anche se non fossi sicura, non credo che tu mi cederesti il tuo letto tanto facilmente》le scappa una risatina, ed io le lancio un cuscino addosso, che lei ovviamente riesce a schivare.
Dimenticavo, è brava anche con i riflessi. Da bambina era campionessa di palla avvelenata, era elogiata dalle nostre amichette, e ricordo che io ci rimanevo male, probabilmente perché volevo essere al posto suo, tutt'ora lo voglio.
La mattina dopo Stefi se ne va, ed io scendo 'casualmente' e vado vicino le scale, e l'ascensore. La verità è che sono scesa con la speranza di incontrare Irama. Le mie speranze si riaccendono, quando d'un tratto vedo l'ascensore aprirsi, e lui uscirci. Ha ancora lo sguardo triste, una mano nella tasca dei pantaloni, e una semplice maglietta bianca, e lo trovo bellissimo. Mi avvicino a lui, sperando che non scappi ancora una volta da me. 《Ciao》 cerco di sorridere, provo a dimenticarmi del vuoto che sento dentro quando ricordo che non  vuole nemmeno sentirmi nominare. Si volta verso di me, fa finta di non avermi sentita e si dirige verso l'uscita. Lo seguo, sperando che non mi urli in faccia. 《Dove vai? Posso accompagnarti?》domando,faccio fatica a tenere il passo. 《No》risponde, freddo come sempre. Be, mi ha rivolto parola, è già un passo avanti. 《Magari possiamo chiacchierare un po o...》e smetto di parlare quando si ferma e si avvicina pericolosamente al mio viso. Mi si mozza il fiato in gola. 《Non ti conosco》dice solo, e il suo tono deciso mi fa scoppiare a piangere. Fa finta di non sentire i miei singhiozzi, prima di andare via esita un po, lo vedo combattuto. E quando è ormai troppo lontano da me, capisco di averlo perso. Mi asciugo le lacrime, forse dovrei solo aspettare. Devo avere pazienza, conosco Irama molto bene, mi ha detto quelle cose perché è arrabbiato. Questione di tempo, mi ripeto. "Cerca l'amore altrove" così mi aveva detto, prima che andassi via. Adesso altrove c'è lui, e farò tutto il possibile per farmi perdonare.

l'amore altrove -irarmen-Where stories live. Discover now