Capitolo 7

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Mangio quando mia madre esce per fare la spesa. Io e lei non ci parliamo per il resto della giornata, evito di fissarla e di incrociarla per i corridoi della casa. Esco dalla mia stanza solo per andare in bagno, lei mi chiama per cena ma decido di non accettare. Non ho molto appetito. Il giorno dopo mi alzo presto per fare una lunga doccia. Mi ordino i capelli lisciandoli e facendo una semicoda, con due piccole trecce. Metto una camicia grigia e un pantaloncino nero. Prima di uscire di casa sento gli occhi di mia madre addosso. 《Dove vai?》 Mi chiede, mi volto verso di lei 《a lavorare in un bar quasi qui vicino. Ieri sono stata presa come cameriera》dico fredda. Lei mi guarda e non dice nulla. 《Perché non mi hai detto niente?》chiede anche lei fredda. Resto in silenzio per qualche secondo e poi parlo. 《Non mi sembrava il caso》dico solo.《posso accompagnarti, così vedrò dove si trova e starò più tranquilla》dice, quasi pregandomi con gli occhi. Mi volto di nuovo verso la porta, la apro per uscire e infine mormoro 《fai come vuoi》lei mi segue immediatamente. Anche per strada, io cammino avanti e lei dietro di me. Arriviamo al bar. 《È carino》dice sbirciando dentro. Io non dico niente. Guardo l'orologio e spingo la porta per entrare. Mia madre invece resta fuori, mi saluta con una mano prima di andare via. Vado verso il bancone, intravedo Paola con la sua solita voglia di vivere. Cerco di sorridere e lei mi rivolge semplicemente un cenno con la testa. Il signor Rossi esce dalla stanza del giorno prima e mi rivolge un sorriso poco formale. 《Vieni Carmen》mi invita a rientrare nella stanza. Io faccio come dice e vedo una stampella con la divisa appesa allo stipite della porta. 《Questa è la tua divisa》indica una camicia bianca e un pantalone lungo nero. Con i soliti cappelli da barista, a forma di barchetta rovesciata. Non è affatto male. Poi tira fuori da dietro la porta un grembiule bordeaux. 《Perfetto... dove posso cambiarmi?》chiedo guardandomi intorno. 《Proprio vicino a questa porta c'è un'altra. Quello è il tuo spogliatoio》dice. Io esco dalla stanza annuendo, intravedo la porta e vado dentro. Lo spogliatoio è piccolo, imvetambilente mi ricorda quello che avevo nella villa, nella stanza degli utensili. Mi passa per la mente come un'ondata improvvisa. Non ho salutato Einar. Come ho fatto a dimenticarmi? Chissà cosa penserà lui, ci sarà sicuramente rimasto male, e ha ragione. Cerco di calmarmi e mi guardo allo specchio a figura intera. Mi metto il grembiule e successivamente il cappello. Non sto male, questo look da barista mi piace. Esco dalla stanza e mi ritrovo Paola e il signor Rossi davanti. 《Allora Carmen, dovrai portare le ordinazioni ai tavoli. A prenderle ci penserà Paola》dice lui indicando la signora rugosa al suo fianco. Io annuisco con le braccia dietro alla schiena, e entusiasta non vedo l'ora di cominciare. Spero solo di non rompere nulla. In fondo ho fatto la barista una sola volta nella mia vita, credo di essermi dimenticata come si fa a tenere un vassoio in una mano in equilibrio.

l'amore altrove -irarmen-Where stories live. Discover now