A te.

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Qualche anno dopo... 
PARTE HANA.
E' il mio ventisettesimo compleanno, mamma sta organizzando la festa nella nostra nuova villa, ha chiamato tutti.
Io invece, come se fosse un giorno come un altro, esco con la mia macchina e vado a prendere Aria e Sidney che mi aspettano con ansia.
Arrivo sotto casa di Sidney mi abbraccia forte e dopo avermi cantato tanti auguri, andiamo da Aria che tutta felice mi saluta e mi fa gli auguri riempendomi di baci. 
A: Chi ci sarà stasera?
S: Noah c'è? 
H: Una domanda alla volta. -ridacchio. - Noah c'è, ci sono i soliti Aria. 
A: Collins e Gomez sono ancora agli arresti domiciliari? 
H: Sì. -deglutisco forte.
S: Ti sembra il giorno ideale per parlare di queste cose? -la rimprovera.
H: Non importa. 
Andiamo al solito bar e incontriamo Noah col suo nuovo amico Brian.
E' il suo collega.
A me non va tanto a genio dato che va sempre a ballare e si porta anche il mio ragazzo, però non glielo faccio pesare. Mi fido. 
N: Auguri amore mio. -dice avvicinandosi alle mie labbra.
Ci baciamo e poi ognuno con i propri amici.
Ordiniamo tutte e tre i pancakes con un frullato di fragole e iniziamo a parlare di tutto e tutti. 
Dopo questa bella mattinata torna a casa, pranzo con mamma e il papà di Israel e subito dopo riposo in vista della festa di oggi. 
La mia famiglia è ancora scossa per tutto quello che è successo in questi anni, ma nonostante ciò stiamo avendo la forza di festeggiare questa sera.
- Posso portare Brian stasera? -mi messaggia Noah.
- Va bene. 
Non potevo dire no.

E' sera.
Tra un'ora inizia la festa e tra dieci minuti le ragazze dovrebbero venire ad aiutarmi con gli outfit.
Nemmeno il tempo di dirlo che hanno appena suonato il citofono.
Entrano in camera esaltate e le abbraccio fortissimo.
Sono davvero belle.
Aria ha un pantalone a zampa di elefante nero, un top bianco scollato dietro e i tacchi neri. 
Sidney, ha una gonna di jeans con un top con scollatura a cuore nero e le converse nere.
E io?
Non so cosa indossare. 
Escono delle cose di loro gusto dall'armadio e optiamo per un vestito blu elettrico, scollato dietro, con la manica larga, insisto per non mettere i tacchi ma ovviamente mi convincono a fare il contrario. 
Sono pronta.
A: Ti trucco io. -insiste.
Mi trucca come solo lei sa fare e scendiamo.
Sono arrivati tutti. 
Noah non appena mi vede rimane incantato e sorride inconsapevolmente.
Gli sorrido e poi lo bacio come se non ci fosse un domani.
Saluto Brian che rimane impalato a fissarci e poi vado da tutti gli altri. 
N: Sei bellissima.
H: Grazie Noah. -arrossisco. 
B: Sei fortunato amico.
H: Anche io lo sono. -lo correggo. 
Noah mi tiene stretta dai fianchi e continua a parlare con Brian senza mai lasciare la presa.
Dopo un po' rimaniamo finalmente soli e decidiamo di andare in giardino a fare due passi. 
N: Come stai?
H: Non volevo festeggiare. 
N: L'ho notato, è il tuo giorno, devi godertelo. 
H: Non è il periodo giusto. 
N: Lo so, nessuno è in vena di festa amore. 
Lo bacio intensamente per poi abbracciarlo forte.
Senza accorgercene ci ritroviamo in piscina.
Le mie simpatiche amiche ci hanno spinto giù. 
Il vestito è ormai rovinato. 
Irrecuperabile. 
In questo momento non ci penso, non penso a questo. 
Noah mi dà un dolce bacio sulla guancia e mi esce una lacrima spontanea, che poi si trasforma in un vero e proprio pianto. 
Quest'azione mi ha fatto sovvenire un brutto ricordo e io non riesco a rimanere un altro secondo in più qui dentro. 
Noah mi aiuta ad uscire dalla piscina e ci asciughiamo. 
H: Siete due coglione. -dico cattiva.
Me ne vado in camera a cambiarmi e mamma prova a calmarmi con nessun riscontro positivo, così ci prova papà Troussard. 
Papà Troussard: Hana, sono sicuro che lui sarebbe stato felice di tutto questo. 
Sorrido e lo abbraccio senza dire niente.
Non ne voglio parlare, non ci riesco.
Ritorniamo in salone e c'è la torta con le candeline che mi attende.
Noah mi prende la mano e la stringe fortissimo.
Spengo le candeline dopo la canzoncina ed esprimo il desiderio che ormai esprimo da sette compleanni. 
Mi giro verso Noah e mi fa l'occhiolino. 
A: Dai ora il brindisi!
Alziamo i bicchieri con lo spumante al cielo. 
H: Aspettate. -prendo fiato. - andiamo fuori. 
Ci dirigiamo tutti in giardino.
Ci disponiamo intorno alla piscina e la scena è bellissima.
Mamma Spencer: Ce la fai?
H: Sì. -sussurro. 
Deglutisco e cerco di trattenere le lacrime.
Alzo il bicchiere e ci provo.
Noah mi tiene stretta a sé e mi fa sentire protetta.
H: Questo brindisi non va a me, questo brindisi è per te, tu che sei lassù, so che stai festeggiando con me in questo momento, e so anche che adesso mi ritroverei piena di panna sulla faccia perché avremmo fatto la lotta della torta come da tradizione, una tradizione solo nostra che deve rimanere tra me e te, questo brindisi va a una delle persone più importanti della mia vita che sono riuscita ad odiare e amare allo stesso tempo. A te, Israel, a te, fratellino. Ti prometto di non deluderti, ti prometto che rimarrai sempre nel mio cuore e ti prometto che amerò Noah per sempre, proprio come volevi tu. - dico girandomi verso Noah che mi sorride piangendo. -mi manchi. -finisco. 
Fanno un applauso, scoppio a piangere e bevo tutto in un sorso il mio bicchiere per poi ricevere un grande abbraccio da tutti. 
N: Ti amo. -sussurra.



Te Lo Prometto // NOAH CENTINEOWhere stories live. Discover now